Bayreuth, i magnifici 24 del « Ring» di Massimo Mila

Bqyreuth, i magnifici 24 del « Ring» Al festival wagneriano una splendida compagnia di canto per «L'Anello del Nibelungo» Bqyreuth, i magnifici 24 del « Ring» Sul podio il giovane viennese Peter Schneider - E' andato in scena anche «Tannh"àuser>>;diretto da Sinopoli, che si è adeguato alla severità di concezione dell'opera DAL NOSTRO INVIATO bayreuth — F.' probabilmente un'imprudenza col* locare 11 Tannhduser subito dopo il Tristano. Nel confronto diretto con un tale capolavoro di pensiero musicale, le doti di freschezza e di vivacità che, a un ascolto isolato, rendono cosi attraente quell'opera, specialmente per noi italiani, si rivelano crudelmente per quel che seno: felici difetti di gioventù, residui tributi abilmente pagati alla vecchia tradizione del melodramma. Del resto, l'aspetto brillante del Tannhàuser è quello che esce più castigato in questa edizione che è, con poche varianti, quella inaugurata l'anno scorso, di cui 11 giornale aveva ampiamente riferito. con; la direzione del nostro Sinopoli e la regia di Wolfgang Wagner. Questi ha puntato a un'interiorizzazione dell'opera^ accentuandone l'aspetto lirico piuttosto che quello cavalleresco, il significato religioso piuttosto che le apparenze brillanti. Quindi scéne spoglie, un bosco filiforme dove domina una statua della Madonna (piti alta ed elevata che quella dell'anno scorso), nessuna concessione al pittoresco negli abiti dei. trovatori adunati per la tenzone del second'atto. La direzione di Sinopoli si adegua a questa severità di concezione, ma con qualche felice strappo alla.regola monastica quando è fin troppo evidente l'intenzione del compositore di «fare il pezzosecondo le consuetudini del melodramma. Tra 1 numerosi interpreti vocali emergono il.tenore Richard Versalle, protagonista, 11 soprano Cheryl Studer, spirituale Elisabetta, e soprattutto Wolfgang Brendel (Wolframi e Hans Sotln, autorevole Margravio. Oltre al coro, naturalmente, istruito da Norbert Balatsch. Il baccanale nel Venusberg (soprano Gabriele Schmaut, coreografia di Ivan Marko) non è sembrato particolarmente eccitante. Singolare resito dello-spettacolo; applausi trionfali per tutti gli interpreti musicali, tanto da far nascere il sospetto che la cinque esista anche qui; e invece la veneranda canizie di Wolfgang Wagner accolta da una tempesta di buu. E ora ci si inoltra nel Wagner più wagneriano che ci sia: L'Anello del Nibelungo. Sono già andati in scena il Prologo e la prima giornata, nell'edizione che era succeduta a quella •rivoluzionaria» di Boulez e Chéreau e che ormai tiene il cartellone da parecchi anni (anzi, que sto è l'ultimo). La regia è ripresa da quella di Peter Hall: scene e costumi di William Dudley. Primo direttore di questo Ring era stato Sir Georg Solti, che due anni fa, poco prima che il Festival avesse inizio dovette rinunciare per ragioni di salute. Gli subentrò, con provvider» ziale coraggio, il giovane di rettore viennese (ma Gene' ralmusikdlrektor a Brema) Peter Schneider. Óra è ormai al suo terzo Ring bayreuthiano: completamente liberato dal patemi del debutto improvviso, è familiare all'or¬ chestra, e assicura una lodevole conduzione musicale. I finali del primo atto e del terzo nella Walkiria gli sono riusciti uno più entusiasmante dell'altro. Bisogna anche dire che dispone d'una splendida compagnia vocale. -Emerge per autorità di scena e prestanza di voce 11 Wotan di Siegmund Nimsgern. Quanto è aumentato di statura artistica questo baritono che avevamo apprezzato giovanissimo, una decina d'anni fa a Torino, quale Kurwenal! E' maturato musicalmente, ma giovane 10 e ancora e qualche volta il suo Wotan ha movenze e scatti atletici, non sempre consoni" alla solennità del personaggio. t Vibrante e generosa la coppia dei fratelli incestuosi: il tenore Jerusalem e Gabriele Schmaut. assai più persuasiva qui, come Siegllnde. che come Venere nel Tannhàuser. Sebbene il suo personaggio muoia nella prima Giornata, la ritroveremo ancora nel Crepuscolo, come terza Noma. L'eccellente Brunilde di Hildegard Behrens ci accompagnerà invece per tutto 11 ciclo, ed è sicura garanzia di qualità, sia vocali che interpretative. Cosi l'ottimo Alberico di Hermann Becht e lo stridulo Mime di Peter Haage. Lievissima la Frela di Lucy Peacock. nobile la Erda di Anne Glevang e coniugalmente litigiosa la Frlcka di Hanna Schwarz. Nell'insieme, una delle migliori compagnie che oggi si possano radunare per le ventiquattro parti richieste dalla complessa epopea, senza contare tre Nome, otto Walkirie e un Uccello del bosco. Più che giustificato, quindi, l'entusiasmo degli ascoltatori, sènza sospetto di claque. I responsabili della regia e delle scene non sono presenti e quindi sfuggono al giudizio del pubblico. Certe soluzioni sono egregie, come la sorprendente esibizione acquatica delle Pigile del Reno. L'Interno patriarcale della casa di Hunding (che è Matthias Holle) e la conversazione sentenziosa con Siegmund hanno 11 giusto tono di severità arcaica. L'irrompere della primavera reca un gradito momento di luce e di colore (cosi come nel Prologo l'arcobaleno che conduce gli dèi al Walhalla) in uno spettacolo sempre buio, dove i personaggi, quasi sempre vestiti di nero, si intravedono per lo più a mala pena come ombre nell'ombra. Lasciano un po' perplessi la Cavalcata delle Walkirie (naturalmente senza cavalli) e li duello Siegxnund-Hunding. dove l'intervento soprannaturale di Bru¬ nilde e di Wotan è risolto con una lunga e rumorosa sparatoria di lampi nella notte. La dlsobbediente Brunilde si addormenta al centro di un ampio circolo, una specie di gran catino, il cui bordo si accende di modeste luci artificiali. Non ci vorrà poi quel gran coraggio a Sigfrido per attraversarle dopodomani (essendo oggi giornata di pausa). Massimo Mila Giuseppe Sinopoli ha diretto «Tannhàuser». regia di Wagner

Luoghi citati: Sinopoli, Torino