Vendetta a Beirut

Vendetta a Beirut Auto-bomba contro i musulmani: 25 morti Vendetta a Beirut Risposta all'attentato di lunedì che ha ucciso 32 cristiani T'EIRUT — Poche ore prima che a Beirut Est si svolgessero i funerali del 32 cristiani uccisi lunedi dall'esplosione di un'auto carica di tritolo, una Volkswagen è saltata per aria ieri a Beirut Ovest causando 25 morti e 170 feriti. Gli autori del nuovo massacro di rappresaglia hanno lasciato sulla vettura 60 di chili di tritolo. L'esplosione è avvenuta poco dopo le 11 nel quartiere di Barbir. Teatro dell'attentato è stata una corta e stretta strada battuta dal traffico e posta tra un palazzo di 12 plani e la sopraelevata per la «linea verde» che divide 1 settori cristiano e la maggioranza musulmana di Beirut. L'autobomba era stata parcheggiata fuori dal gigantesco edificio, vicino a un caffè. Quando è avvenuta l'esplosione, 9 del plani del palazzo sono stati semi-distrutti, brandelli di corpi sono finiti sulla sopraelevata. Quasi contemporaneamente, aerei israeliani sorvolavano, senza bombardare, Dar el Bayda, a 30 chilometri da Beirut. Come per l'attentato del giorno prima a Ein Remmaneh, anche ieri a Barbir l'esplosione ha fatto divampare diversi incendi. Scene apocalittiche negli ospedali, sovraffollati e impreparati ad accogliere i feriti. Alcuni particolari dell'attentato di lunedi (200 chilogrammi di tritolo, effetti dell'esplosione su un raggio di diverse centinaia di metri) sono differenti da quelli della strage di ieri, «ma Barbir è stato sicuramente il prolungamento di Ein Remmaneh', ha commentato il presidente del Parlamento, lo sciita Hussein Husselni. Ieri, 1 cristiani avevano messo sotto accusa 1 musulmani dell'Ovest e 1 loro alleati siriani per i 32 morti e 120 feriti di Ein Remmaneh, e a Beirut Ovest si era sostenuta, come ha fatto Husselni, la tesi della provocazione. Ieri i ruoli si sono capovolti.

Persone citate: Barbir, Hussein Husselni

Luoghi citati: Beirut, Beirut Est