Più tessili dal Sud Africa agli Usa

Più fessili dal Sud Africa agli Ui Più fessili dal Sud Africa agli Ui I democratici insorgono di fronte all'accordo - Un piano di compromesso sulle salutoni DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — CHI Stati Uniti hanno negoziato con Pretoria un accordo quinquennale sulle importazioni di tessili e relativi macchinari sudafricani sul mercato statunitense che prevede un aumento annuo del 4 per cento a partire dal primo settembre prossimo. Lo ha scoperto un gruppo di deputati democratici, che ha subito denunciato l'intesa come «uno schiaffo alla maggioranza negra oppressa dal regime di Pretoria'. La vicenda, pubblicata ieri dalla Washington Post, ha causato enorme scalpore. «Nel momento in cui il Congresso dibatte nuove sanzioni economiche contro l'apartheid — ha tuonato il senatore Kennedy — la condotta dèi presidente Reagan diventa inaccettabile'. La Casa Bianca ha tenta¬ to di difendere l'intesa, sostenendo che in realtà essa ridurrà progreslvamente «la fetta dei mercati tessili Usa occupata dal Sud Africa'. 'Le importazioni nel settore erano aumentate del 135 per cento nell'SS — ha dichiarato il portavoce Speakes — e dell'SO per cento annuo nel prossimi mesi'. Speakes ha aggiunto che l'accordo rientra in quelli raggiunti dagli Stati Uniti con i massimi esportatori di tessili, dalla Corea del Sud al Brasile. Al Congresso, i deputati democratici hanno ribattuto che tra le sanzioni da loro approvate, e ancora all'esame del Senato, c'è il bando totale dei commerci con Pretoria. Sulla scia della polemica, il capo della Commissione Esteri della Camera, Lugar, ha proposto un programma di sanzioni che potrebbe soddisfare sia il Congresso, sia il Presidente. Lugar ha suggerito 11 bando delle importazioni di acciaio, uranio, alluminio e cemento sudafricano negli Stati Uniti; la revoca del diritti d'atterraggio in America per le linee aeree sudafricane; il congelamento del beni di Pretoria nelle banche Usa; 11 rifiuto del visto d'ingresso in territorio americano ai suoi pubblici funzionari, e il divieto di nuovi investimenti in Sud Africa alle ditte statunitensi che non si impegnassero a promuovere l'ascesa economica e sociale della maggioranza negra. La rivolta dei deputati democratici e la proposta di mediazione sembrano aver fatto effetto alla Casa Bianca. Il direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale Polndexter si è recato infatti alla commissione Esteri del Senato, è Speakes ha annunciato che Reagan ha mandato una lettera al presidente sudafricano Botha. Pare che Polndexter abbia chiesto al senatori qualche settimana di tempo per Inviare un rappresentante a Pretoria e ammonire Botha che se non farà concessioni scatteranno nuove misure contro' l'apartheid. Il 9 settembre scadono le sanzioni limitate imposte da Reagan un anno fa: esse verrebbero rinnovate. Per il Presidente sarebbe una ritirata. Nel suo ultimo discorso, Reagan aveva infatti ribadito la politica del cosiddetto 'impegno costruttivo' nei confronti del governo razzista di Pretoria, adducendo l'interesse nazionale e motivi strategici,1 in particolare la necessità di prevenire l'inserimento dell'Urss nella regione.

Persone citate: Botha, Kennedy, Lugar, Reagan