«Re Hassan mi ha detto...» di Giorgio Romano

«Re Hasscm mi ha detto*.*» Shimon Peres illustra alla Keneseth il vertice del Marocco «Re Hasscm mi ha detto*.*» Le risoluzioni di Fès implicano il riconoscimento di Israele e dell'Olp come rappresentante dei palestinesi «Ma l'Olp non è un socio per la pace, fa solo perdere tempo» - La visita di Bush, un messaggio di Mubarak nostro servizio TEL AVIV — n primo ministro d'Israele Shimon Peres ha dichiarato ieri a Gerusalemme, davanti alla Keneseth (Parlamento), che il suo recente incontro con re Hassan II del Marocco ha aperto la porta a un dialogo più ampio col mondo arabo. Il premier ha riferito che, secondo il re, le risoluzioni del vertice arabo di Fes hanno il vantaggio di essere state accettate dalla maggioranza degli Stati arabi e di implicare il riconoscimento arabo di Israele e del suo diritto a frontiere sicure. Tuttavia, ha osservato Peres, le risoluzioni affermano 11 ruolo dell'Olp quale unico legittimo rappresentante del popolo palestinese e la necessita di uno Stato palestinese indipendente. In mancanza di una soluzione del conflitto arabo-Israeliano, ha aggiunto Peres citando il re, una nuova e ancor più sanguinosa guerra diverrà Inevitabile. Parlando dei palestinesi, Peres ha detto che il re si è cosi espresso: «Nei territori da voi occupati (cioè da Israele, ndr) vivono attualmente centinaia di migliaia di giovani palestinesi, nati dopo il 1967 (anno dell'occupazione israeliana). Non ricordano il passato, non hanno bandiera, non hanno un'identità, non hanno una patria ma hanno un sentimento nazionale. Oggi essi parlano la loro e la vostra lingua, essi si trovano tra di voi, la loro frustrazione può portarli alla rivolta e alla violenza: n premier ha quindi dichiarato di aver illustrato al re la posizione di Israele, •disposto a una soluzione del problema palestinese in tutti i suoi aspetti.. La difficolta, egli ha aggiunto, è quella «di trovare un socio per la pace». Questo, secondo Peres, non può comunque essere l'Olp. «Per un anno — ha sottoline tao Peres —re Hussein di Giordania ha cercato di trovare una base comune e dopo un anno di intensa attività ha dovuto rinunciare a una collaborazione con la dirigenza dell'Olp, come partner in una pace. L' Olp è così impegnata ad assicurare la sua sopravvivenza che non ha tempo da dedicare alle questioni per le quali è sorta. L'Olp fa perdere il tempo a tutti c resta il principali ostacolo sulla via della pace». Israele, ha dichiarato Ù premier, è disposto a un dialogo sincero con .autentici rappresentanti del popolo palestinese» che aspirino alla pace. Il primo ministro ha affermato di aver constatato nei colloqui con re Hassan che le parti sono più vicine nella valutazione della realtà che nella formulazione delle rispettive posizioni. Evidentemente il sovrano marocchino, che dopo le proteste del mondo arabo ha deciso di dimettersi da presidente del Vertice arabo, teme una rottura repentina e netta con i «duri», quel «fronte della fermezza» che non vuole intavolare alcun dialogo con Gerusalemme. Uno di essi, il colonnello Gheddafi. in un'intervista alla rete televisiva giapponese Asahi ha definito re Hassan «prima di tutto un traditore del suo popolo e quindi un traditore delle nazioni arabe e dei palestinesi». Il leader libico ha detto anche che non parteciperà al prossimo vertice arabo in programma in una città dell'Arabia Saudita. A Gerusalemme prosegue la visita di George Bush. Ieri 11 vicepresidente Usa e la moglie hanno visitato la città accompagnati dal sindaco e dalla signora Kollek e si sono recati in uno del centri di raccolta degli immigrati, nel quale sono passati molti ebrei dell'Etiopia, il cui trasferimento in Israele è stato favorito dal vicepresidente americano, il quale ha avuto anche un colloquio con Anato li Sharanskt.. L'incontro con gli esponenti del palestinesi al consolato americano di Gerusalemme avrà luogo stasera, ma sembra c'ie molti degli Invitati abbiano declinato l'invito, si che parteciperanno probabil- mente i soliti Hanna Seniora e Frei e qualche altro esponente dei moderati. Oggi il ministro della Difesa, Rabin, riceverà Bush in una base dell'aeronautica militare, che 11 vicepresidente americano visiterà e nella quale avrà luogo una seduta di lavoro presenti i collaboratori dei due uomini politici. Saranno discussi problemi scottanti e controversi tra l'amministrazione americana e Israele: 11 costo del reattore Lavi di cui Gerusalemme intende proseguire la costruzione nonostante le obiezioni di Washington e il finanziamento americano. Ci sono poi le faccende delle bombe dirompenti (il Pentagono ha accusato Israele di essersi appropriato clandestinamente della tecnologia americana) nonché l'affare di spionaggio Pollard. Domani, ultimo giorno di permanenza in Israele, sarà anche la giornata più importante perché dovrebbe esserci la firma del memorandum d'intesa relativo all'importanza del turismo tra i due Paesi, memorandum che è stato in forse per le critiche degli Usa alla tassa di viaggio che Gerusalemme impone ai suol abitanti che si recano all'estero. Inoltre ci saranno i colloqui conclusivi col capo del governo e il ministro degli Esteri. Corrono voci disparate su prossimi incontri e colloqui: ieri è arrivato a Gerusalemme, latore di un cordiale messaggio di Mubarak, Anis Mansour, suo amico e già direttore del settimanale October, che ha avuto un'ora di colloquio col premier: i giornali della sera, nonostante il silenzio diplomatico di Mansour, parlano di un prossimo incontro tra il presidente egiziano e il premier d'Israele e dell'imminente firma degli accordi per l'arbitrato per Taba (forse alla presenza di Bush). Giorgio Romano