Sentenze in 10 giorni o saltano A e B di Claudio Giacchino

Sentenze in IO giorni o saltano A e B Si aprirà domani mattina a Milano il grande processo sportivo del totonero Sentenze in IO giorni o saltano A e B Sono imputati 9 club e 62 persone, e occorre far presto perché anche l'appello finisca entro i primi di settembre Si apre domani a Milano (iniziative legali di Armando Carbone permettendo) il processo per il calcioscandalo. Sul banco degli imputati il Napoli, l'Udinese, il Bari e ben nove società di B: Brescia, Cagliari, Empoli, Lazio, Palermo, Perugia, Sambenedettese, Triestina e Vicenza. Debbono rispondere tutte di uno o più illeciti. Mai, nella oltre cinquantenaria storia della giustizia sportiva, c'è stato un procedimento coj&pp' tanti club del grande football e contro tanti personaggi del pallone: ben 62 tra dirigenti, presidenti e giocatori sono infatti accusati di aver comprato e venduto partite o di non aver denunciato subito all'Ufficio Inchieste della Federazione di essere stati a conoscenza di trattative per alterare certi incontri degli ultimi due campionati Cosi, davanti alla Commissione disciplinare, compariranno nomi celebri: Italo Allodi, padre putativo della quasi totalità dei general manager italiani ; Tito Corsi, ds dell'Udinese, allievo proprio di Allodi; Franco J ani eh, ex stopper della Nazionale Anni 60 e ds del Bari; Renzo Ulivieri, ex tralner di Sampdoria e Cagliari. Per tutti, un addebito pesante: illecito. Stesso addebito anche per cinque presidenti: Lamberto Mazza, dall'altro giorno ex padrone dell'Udinese; Spartaco Ghinl del Perugia, Dario Maraschin, dimessosi giorni fa dalla carica di numero uno del Vicenza, Giovanni Pinzarli dell'Empoli e Ferruccio Zobolettl della Sambenedettese. Altri due presidenti (Costantino Rozzi dell'Ascoli Salvatore Matta del Palermo) sono imputati d'omessa denuncia. Per il medesimo rAdcvsdrdsbz reato sarà processato anche Aldo Agroppi, ex allenatore della Fiorentina. Proprio questa folla di accusati, il numero strabocchevole dei testimoni (ne sono stati citati 120) e la legione dei difensori (gli avvocati saranno una sessantina) ha indotto la Lega ad una scelta storica: il giudizio sarà celebrato non più, secondo tradizione, nei locali di via Filippetti ma in un grande albergo: il Quark di via Lampedusa 11. un-colossale hotel di lusso appena costruito (addirittura i lavori non sono ancora ultimati) alla periferia Sud di Milano. Per la prima volta le udienze non saranno più segrete: cronisti e pubblico le potranno seguire attraverso un impianto tv a circuito chiuso. L'accusa sarà sostenuta dal capo dell'Ufficio inchieste Corrado De Biase e dai suoi collaboratori Laudi, Manin Carabba e Labate, gli Inquirenti cioè che per' due mesi hanno indagato sullo scandalo. Come al solito, la Commissione disciplinare, .sarà^pr,^sleduta dali;àyvócatò «ance,-; sco D'Alessio di ÀncòniV giudici a latere dovrebbero essere Rodolfo Lena, vice tradizionale di D'Alessio, e Livio Brignano. A tutte le udienze presenteranno comunque anche gli altri componenti della Disciplinare, Sergio Artico (avvocato di Torino), Armando Ferrari e Alfredo Mensitieri, in modo da poter subentrare in caso di improvviso impedimento di uno dei giudici designati. Il processo dovrebbe durare una decina di giorni. Il presidente D'Alessio ha convocato i testimoni per mercoledì: segno che spera di poter concludere; nelle prime due giornate gli interrogatori degli imputati. L'escussione dei testi porterà via altre due, tre udienze. Pare che la Discipli- nare intenda «lavorare» anche il sabato e la domenica per giungere al più presto alla sentenza. L'urgenza di fare in fretta è dettata dalla necessità che anche il procedimento d'appello dinanzi alla Caf, a Roma, venga celebrato a cavallo tra la fine d'agosto e la prima settimana di settembre: solo cosi i campionati di A e B potranno prendere 11 via regolarmente il 14 settembre. •Importante è che si riesca a finire tutto in fretta ha dichiarato D'Alessio purché comunque siano rispettate le esigenze di tutte le parti». Sul più clamoroso procedimento del football grava però una piccola ombra: sino all'ultimo Armando Carbone, presunto regista del Totonero, sta cercando di mettere il bastone tra le ruote della giustizia sportiva. Il mese scorso aveva volontariamente consegnato all'Ufficio Inchieste della Federazione copia dei verbali d'interrogatorio resi al magistrato penale. Giovedì ha chiesto che la magistratura milanese sequestrasse questi verbali in possesso del giudici del football per evitare una violazione del segreto istruttorio. Ieri, il pretore milanese Walter Colombo ha respinto l'istanza: •Almeno per il momento non c'è il pencolo che il segreto istruttorio sia violato.. Da Napoli, Carbone non s'è dato per vinto: •Domani sarò a Milano con i miei difensori per controllare che sia rispettato sempre il segreto istruttorio. Se non lo sarà, riproporrò subito l'istanza». Cosi, il maxi giudizio ai football potrebbe rischiare di Incepparsi subito. Claudio Giacchino