Fiamma Izzo: «Sono brava e fortunata Posso lavorare per Karajan fino all'89» di Simonetta Robiony

Fiamma Izza: «Sono brava e fortunata Mosso lavorare per Karajan fino air$9» Parla il soprano di 21 anni, che a Salisburgo è Micaela nella «Carmen» di Bizet Fiamma Izza: «Sono brava e fortunata Mosso lavorare per Karajan fino air$9» ROMA — La voce di Fiamma Isso D'Amico è calda e squillante, una voce che lei esibisce in acuti e gorgheggi per il solo piacere di stupire linterlocutore. Raggiunta telefonicamente ieri a Salisburgo, qualche ora prima del debutto nel ruolo di Micaela nella Carmen diretta da von Karajan, dice: «Ancora non riesco a credere che Agnes Baltsa, adducendo motivi di salute, abbia deciso di ritirarsi. Ancora voglio sperare che cambi idea e torni con noi in palcoscenico, in questa che è soprattutto la sua Carmen». Ma che cosa è veramente successo a Salisburgo, perché Agnes Baltsa ha dato forfait e Karajan è stato costretto a sostituirla con Helga Mailer? «Non lo so, Karajan è molto riservato e la Baltsa l'ho vista soltanto durante le prove, dove, come tutti i grandi, non cantava per non affaticare la voce. Certo è che il clima, tra loro due, era teso». E adesso che per la defezione della protagonista, si trova ad esser il nome femminile più illustre dello spettacolo, accanto a quello maschile di José Carreras, come si sente? «Che non ci sia Agnes Baltsa non può che dispiacermi: Carmen era lei. Io sono e resto soltanto Micaela. Una Micaela forte, teinperamentosa. volitiva, proprio come ha voluto che fossi Karajan che mi ha cucito addosso la parte. Una figura di donna talmente bella che, parlando con Karajan, mi è venuto spontaneo chiedergli: Ma allora perché Don José le preferisce Carmen?' E sa che cosa ha risposto lui? "Gli uomini, a volte, sono un po' sciocchi"». Il corpo alto, bello, formoso come quello di un'antica sabina, i modi giocosi, infantili, prepotenti come di una bambina che vuol crescere, Fiamma Isso D'Amico, ventun anni appena compiuti, è l'ultima rivelazione della lirica italiana. Due anni fa una Bohème a Treviso, l'anno dopo, sempre a Treviso, una Traviata, l'estate scorsa l'incontro con Karajan che la vuole nel Don Carlos in scena a Pasqua a Salisburgo, subito dopo l'amicizia con Pavarottl che fa di lei la sua Mimi nella Bohème con la quale celebra nel mondo i suoi ventìcinque anni di spettacolo. Segreti, dice, non ce ne sono. «Ho una bella voce — sostiene con disarmante presunzione — una voce talmente bella che chiunque mi ha sentito cantare ha finito con l'aiutarmi a proseguire questa carriera». Il primo aiuto l'ha avuto a quindici anni da sua sorella Simona, ex doppiatriee, ex presentatrice tv, oggi regista di un serial per Berlusconi. Poi è stata la volta di Alessandra Gonzaga, la sua insegnate di canto, che l'ha salvata dalla piattezza del conservatorio; del maestro Severini che l'ha portata a Treviso; di Chailly che l'ha presentata a von Karajan. Da allora non si è più fermata: «Ho cantato a Houston, Monaco, Philadelfia, Parigi. Karajan mi vuole anche nel suo Otello e mi ha fatto promettere che sarò dl- sponibile per lui fino all'89. Chailly mi vuole a Bologna in dicembre nella Traviata e nell'opera che metterà in scena durante la stagione, sempre a Bologna. Sono brava, ma anche fortunata». La fortuna, sostiene, è la sua famiglia: una famiglia dove tutti sono un po' artisti e coltivano l'ambizione e il successo come fossero le qualità più importanti in un essere umano. «Mio padre è direttore di doppiaggio ma adesso ha scritto un libro. Mia sorella Federica fa l'attrice. Simona e Rossella che sono gemelle, hanno appena finito un film. Mia madre coordina gli sforzi, sostiene, aiuta». E' per questo che al cognome del padre, Izzo, in arte ha voluto aggiungere quello della madre, D'Amico, diventando in cartellone per tutti, pubblico e addetti ai lavori. Fiamma Izzo D'Amico. Simonetta Robiony