Turisti e veneziani divisi sul divieto

Turisti e veneziani divisi sul divieto Turisti e veneziani divisi sul divieto Due spositi: «Andiamo via, questa città è troppo cara» - Una svizzera: «Giusto, ma dove dormiamo?» - Uno spazio ad hoc per i giovani DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — -Una buono idea per il rispetto di Venezia*, cosi un giovane turista belga. Francis, 23 anni, commenta l'ordinanza del sindaco di Venezia, Nereo Laroni. che vieta l'uso del sacco a pelo nel centro storico e 11 cut testo è contenuto in grandi manifesti affissi alle colonne della stazione ferroviaria. Francis è appena arrivato a Venezia; è assieme a una ragazza e ciascuno porta zaini e borse. Non ha più intenzione di dormire all'aperto: i due stanno già dirigendosi all'ostello. Neppure i due sposini di Agrigento. Gaetano e Giusy, rispettivamente di 21 e 19 anni, hanno dormito all'aperto. Hanno trascorso una notte e la mattinata a Venezia e ora aspettano sul piazzale della stazione di prendere il treno per proseguire il loro viaggio in un'altra città. •Sono deluso — dice il giovane —: Venezia è troppo cara. Abbiamo speso 70 mila lire per l'albergo, altre 50 mila per il pranzo in un ristorante qui vicino. Siamo andati a, mangiare una coppa di gelato in piazza San Marco e c'è costata 7500 lire. Avevamo chiesto di /are un giretto in gondola: 50 mila lire. Troppo, decisamente troppo-. Silvia, 20 anni, viene da Ginevra, è molto graziosa e parla l'italiano con un accento dolcissimo. E' in compagnia di un gruppetto di altri ragazzi che annuiscono in segno di approvazione: 'Anche da noi è proibito dormire per strada — dice — e anche li la vita è molto cara. Troverei però giusto che coloro che vengono a Venezia con il sacco a pelo trovassero da dormire in un luogo pulito, poco costoso dove si mangi bene...-. A questo punto sorride: "Ma forse chiedo troppo.. Kirsten. Invece, viene dal Minnesota con una compagnia di ragazzi simpatici bianchi e di colore: -I miei coetanei — dice in un Inglese molto chiaro — non hanno un posto dove dormire. A Venezia si deve spendere troppo-. A queste affermazioni fa eco un portabagagli in servizio alla stazione. «Venezia è troppo cara — dice — in terraferma con 30 mila lire si mangia e si dorme. Qui ti servono appena un caffè-. Più drastico un suo collega, che interviene nella conversazione, abbracciando con lo sguardo i turisti seduti sulla gradinata della stazione. Dice: «Jo li manderei via lutti: con questo genere di turismo abbiamo ben poco da lavorare-. Tra i veneziani, abbiamo sentito due rappresentanti, i pareri sono discordi, anche se in linea di massima favorevoli all'ordinanza. -Il provvedimento non è sbagliato — dice Alberto Griggio — ma bisognava attrezzare dei luoghi dove ospitare i saccopelisti, e nel centro storico questi spazi ci sono-. D'accordo con lui è Adriano Barbiero: -Ma dove andranno i ragazzi che vengono a Venezia con pochi soldi? Bisognava organizzare prima dei posti dove farli dormire e attuare convenzioni con ristoranti che praticassero prezzi economici. Solo dopo aver adottato questi provvedimenti il Comune avrebbe potuto mandare via i ragazzi dalla stazione e da piazza San Marco-. -L'ordinanza è perfetta — afferma invece Carlo Rava- gnan —: era ora che il Comune si muovesse per eliminare l'usanza di fare picnic in piazza San Marco e dormire con i sacchi a pelo in stazione-. -Potrei anche condividere il provvedimento — sostiene Antonio Fazio — se la città fosse più ospitale. Ma qui a Venezia ristoranti, bar e alberghi fanno a gara per "spennare" i forestieri. Si eliminino prima le speculazioni e poi i sacchi a pelo-. La discussione sul provvedimento del sindaco socialista Nereo Laroni, richiesto dall'assessore democristiano al Turismo Augusto Salvadori, coinvolge anche i tre ministri veneziani: Costante Degan, abitualmente tanto riservato e austero nelle sue dichiarazioni, s'infiamma per questo argomento. -Non si poteva più andare avanti così — dice il ministro della Sanità —: in città stava montando l'incomprensione psicologica tra veneziani e turisti che poteva anche finir mah,. Anche il ministro del Lavoro Gianni De Michelis è d'accordo con il provvedimento: -Esiste il problema delle attrezzature — osserva — ed è una ferita antica. L'Amministrazione è impegnata a colmare il vuoto e mi sembra buona l'idea di offri re alloggi a prezzi contenw ti-. Anche il ministro delle Finanze, Bruno Visentinl condivide l'ordinanza di Laroni: «Afanco da un po' di tempo da Venezia — osserva — e non so se il fenomeno del bivacco sia ulteriormente peggiorato. Ma lo scorso anno si potevano vedere chi lometri di sacchi a pelo, dovunque-. Gigi Bevilacqua r i o o Venezia. Agenti in divisa e in borghese al lavoro per far rispettare l'ordinanza del sindaco Firenze. Una lunga fila di sacchi a pelo fotografati all'alba all'esterno della stazione centrale