Milano, iI parco della discordia

Milano, SI parco della discordie I Verdi contro la concessione del Sempione per il Festival dell'Unità Milano, SI parco della discordie Gli ambientalisti: la festa comunista causerà danni irreparabili - Un esposto alla magistratura MILANO — Rossi e Verdi sono ai ferri corti a Milano per il Parco Sempione, uno dei pochi polmoni vegetali che siano rimasti nel capoluogo lombardo. Si fronteggiano da una parte il partito comunista, che ha chiesto e ottenuto dall'amministrazione comunale l'autorizzazione a svolgere nel Parco il proprio Festival nazionale dell' Un Uà a partiredal 28 agosto fino al 14 settembre; dall'altra i Verdi e Italia Nostra che si oppongono adducendo giustificazioni di carattere ambientale: la realizzazione di stand sul manto erboso, la potatura fuori stagione di alberi per far posto al tralicci metallici, l'afflusso di due-tre milioni di persone su uno spazio ristretto nel cuore della città — dicono gli esponenti dei Verdi — determineranno l'inquinamento ambientale del Parco. II partito comunista ha stanziato duecento milioni come cauzione per gli eventuali danni, ma la cifra non viene ritenuta sufficiente a coprire tutti : rischi. Oltretutto — sostengono gli abitanti della «Zona sei», quella che è direttamente interessata — 1 lavori per l'alle¬ stimento degli stand sono iniziati ai primi di luglio e soltanto ad ottobre il Parco Sempione sarà restituito ai cittadini: un'intera estate sarà Irrimediabilmente perduta per una delle zone più intensamente abitate di Milano. La polemica, ovviamente, ha investito gli amministratori della città. Due sere fa, durante una seduta del Consiglio comunale, il rappresentante della Lista Verde, Pier Vito Antoniazzi, ha attaccato pesantemente sia i comunisti sia l'assessore all'Ambiente, 11 socialista Giuliano Banfi, accusandolo di non tutelare a sufficienza gli interessi dei cittadini. Infine, è partito un esposto da parte di «Città Verde», che chiede alla magistratura di accertare se siano stati commessi reati nei primi allestimenti degli stand e sollecitando la sospensione dei lavori: se il loro esposto venisse accolto, il Festival nazionale dell' Uni tà potrebbe anche saltare. Il partito comunista però non sta a guardare: due giorni fa doveva tenere la conferenza stampa per annunciare il Festival, ma ha preferito rinviarla. Le cause del rinvio sono di duplice natura: in parte sono motivate da ragioni interne (i dirigenti lombardi erano impegnati a Roma per la crisi politica); in parte trovano una giustificazione nell'esigenza di preparare un dossier di controaccuse. con documenti riguardanti la richiesta ufficiale presentata al Comune e le relative concessioni. I politici milanesi non si espongono, perché su questo problema c'è stata una sorta di tacito accordo tra le parti. Ci dice un assessore comunale, che per amore di pace vuole mantenersi anonimo: -Ad un anno dall'uscita del pei da Palazzo Marino non potevamo fargli lo sgarbo di un rifiuto. E poi, al Parco Sempione ci sono stati il Festival dell'Amicizia e quello dell'Avanti!. Visto che il Monte Stella, dove tengono ogni anno il loro Festival provinciale era innglbile, abbiamo optato per il Sempione. Comunque la decisione di affidare il Parco al pei è stata presa all'unanimità, tutti d'accordo, de, psi, pri, pli. psdt, anche se tra infinite preoccupazioni. In futuro dovremo rivedere le norme e avere piii rispetto dei cittadini. Però non abbiamo accolto tutte le richieste: ci siamo opposti alla domanda di avere a disposizione non solo il Parco, ma anche i cortili e le sale interne del castello Sforzesco-. Per il momento 1 lavori al Parco Sempione proseguono, ma l'ultima parola spetta alla magistratura. f > mo

Persone citate: Giuliano Banfi, Monte Stella, Pier Vito Antoniazzi, Verdi

Luoghi citati: Città Verde, Italia, Milano, Roma