Espana, 50 anni dopo di Ugo Buzzolan

Espqfiq, 50 qnni ctopo Stasera su Raiuno la ikima puntata dell'inchiesta Espqfiq, 50 qnni ctopo La storia della guerra civile spagnola ricostruita con sequenze del famoso «Las Hurdes» di Luis Bufine! e una ricca documentazione rastrellata in archivi d'Italia e Spagna Guerra civile spagnola: una materia che a toccarla è ancora incandescente dopo cinquant'anni; e non solo per gli spagnoli, ma anche per noi italiani che ci siamo stati dentro sino al collo da una parte e dall'altra, sia con i massicci reparti dell'esercito e della milizia inviati da Mussolini in aiuto della dittatura di Franco, sia con gli antifascisti delle brigate internazionali schierati con la repubblica democratica-di Madrid. Materia incandescente, materia difficile, per cui potrebbe esserci una diffidente attesa dell'Inchiesta in cinque puntate Espana in onda da stasera su Raiuno. autori Domenico Bernabei e Valerio Ochetto. Ne ho visto solo due puntate e quindi mi è impossibile un giudizio globale: non so come siano le altre tre, so che queste prime (stasera e sabato prossimo) sono da considerare positive per la sostanza e per il «racconto filmato... Stasera c'è l'introduzione, un capitolo fondamentale che ci fa capire — sia pure con i limiti non lievi dèi sessanta minuti scarsi di una puntata — come e perché e su quale sfondo nazionale e internazionale si sia scatenata una delle più cruenti guerre civili della storia: alla base un travaglio drammatico nella giovane repubblica dalla fragile democrazìa, e una disparità sociale lacerante, con ricdiezze smisurate e atroci miserie secolari. In proposito sono state in- serìte alcune sequenze del famoso documentario «Las Hurdes* girato nel '32 da Luis BuAuel, che subito nel '36 aderirà alla repubblica, analisi poetica e crudele di una zona Ci Spagna dove all'epoca i contadini conducevano un'esistenza subumana, splendide e tremende immagini in cui un grande del cinema come Bntluel sembra potentemente sintetizzare la condizione insostenibile di un «popolo di poveri» die dovrà di li a poco difendersi dall'attacco del .popolo dei ricchU, ossia dei possidenti, dell'alto clero, dei generali, della destra politica ed economica. Ma l'inchiesta si avvale ancìie e in larga misura di un ricco repertorio di cortometraggi, cinegiornali e foto rastrellati in archivi italiani e spagnoli: si veda tutta la rivolta dei generali fascisti e monarchici radunati attorno a Franco, e si vedano nella seconda puntata gii accaniti combattimenti cortile per cortile, stanza per stanza nella città universitaria di Madrid, e soprattutto la precisa ricostruzione della battaglia di Guadalajara, nel marzo del '37, quando forti contingenti del corpo di spedizione italiano che puntava su Madrid vengono fermati e gravemente sconfitti da colonne repubblicane, in testa il battaglione italiano Garibaldi (eccezionale ed inedita un'intervista ad un legionario fascista preso prigioniero/. I difetti? Tutto sommato per ora marginali, e a mio avviso concentrati in parte negli interventi del venerando testimone e protagonista Randalfo Pacciardi che oggi appare molto distante per mentalità e per linguaggio dallo spirito di allora quando comandava il battaglione Garibaldi; e in parte nel forzato incontro a Guadalajara di due ex nemici — un italiano fascista e uno antifascista — che oggi, da anziani e tranquilli pensionati in occhiali e berrettino, si danno la mano piazzandosi dai'anti alle tele camere, e si dicoìio studiate frasi di reciproca stima in una scena die sa troppo scopertamente di combine. Tuttavia sono pecclie die non intaccano la complessiva validità e serietà di queste prime due puntate dove si delinea un quadro sconvolgente ma ragionato della tragedia spagnola vista come lotta di classe e come preludio, nel rovente contrasto di opposte posizioni, dell'ancor piti vasta tragedia della seconda guerra mondiale. Ugo Buzzolan

Persone citate: Domenico Bernabei, Luis Buauel, Luis Bufine, Mussolini, Pacciardi, Valerio Ochetto

Luoghi citati: Guadalajara, Italia, Madrid, Spagna