Howe, missione non gradita

Howe, missione non gradita Zambia: il ministro inglese mediatore Ceeper il Sud Africa^ Howe, missione non gradita Il presidente Kaunda: «Non sarete assolti dalla storia» - Reagan decide: ambasciatore nero LUSAKA — Missione aspra e difficile dì Sir Geoffrey Howe in Africa Australe. Il ministro degli Esteri inglese (attualmente presidente del Consiglio dei ministri degli Esteri della Cee) — incaricato di individuare tutte le strade per favorire dialogo e mutamenti politici in Sud Africa, è stato aspramente criticato ieri, faccia a faccia, dal presidente delio Zambia, Kaunda. Nonostante l'incidente e le difficoltà, Howe proseguirà nel suo compito. Al suo arrivo a Lusaka, mercoledì sera, Kaunda aveva detto ad Howe che la sua visita in Zambia non era gradita poiché, a suo parere, Gran Bretagna e Usa complottano per continuare ad appoggiare il sistema di segregazione razziale in vigore in Sud Africa. Venendo meno alla cortesia formale che caratterizza gli incontri diplomatici, il leader dello Zambia ha detto a Howe che dal punto di vista personale era il benvenute, aggiungendo però: «Se fosse arrivato nella sua funzione di ministro degli Esteri inglese non l'avrei ricevuto. Lei e il presidente Reagan, respingendo le sanzioni al Sud Africa, date il vostro imprimatur «//'apartheid, facendo il gioco del regime-. -Sì, Ceoffrey, quelli come voi non saranno assolti dalla storia... La ricevo unicamente per un motivo — ha proseguito Kaunda —. per rispetto verso la Regina e verso i governi che hanno intrapreso azioni nei confronti del Sud Africa-. Dopo, incontrando i giornalisti, Howe ha detto di non rimpiangere affatto di aver intrapreso la missione, da molte parti giudicata -impossibile-. Ha ricordato che è impegnato in un'opera di convincimento: governo sudafricano e leader neri devono persuadersi che è necessario avviare negoziati che conducano a mutamenti evitando un aggravamento delle violenze: -Non ho rimpianti — ha detto — né ìio difficoltà nel continuare a ripetere questo messaggio che, a mio avviso, comincia a farsi strada-. Lasciato lo Zambia, ieri Howe era già in Botswana (visiterà poi anche'ìo Swaziland e 11 Lesotho). Questi Paesi hanno stretti rapporti economici con il Sud Africa. Howe esaminerà con questi governanti quali ripercussioni potrebbero avere su di loro sanzioni economiche contro il Sud Africa. Swaziland è Lesotho hanno già manifestato la loro opposizione aduli embargo contro Pretoria affermando che avrebbe effetti disastrosi sulle loro economie. Il ministro degli Esteri inglese dovrebbe incontrare, martedì prossimo, il presidente sudafricano Botha. Dagli Stati Uniti due notizie: il Presidente ha scelto il nuovo ambasciatore in Sud Africa: è Terence Todman, un diplomatico nero che attualmente dirige l'ambasciata Usa in Danimarca. La sua scelta — se confermata — è in linea con l'orientamento emerso in seno all'amministrazione Reagan, e cioè quello di nominare un diplomatico di colore al posto dell'ambasciatore uscente Nickel. E' giunta frattanto notizia di un nuovo possibile approccio del presidente Reagan alla questione Sud Africa, il capo della Casa Bianca, in Florida per sostenere la campagna elettorale di candidati locali, ha detto di non scartare la possibilità di future sanzioni contro il Sud Africa in funzione ami-apartheid: -Non abbiamo mai chiuso alcuna porta-, ha detto. Il portavoce Speakes, tuttavia, poco dopo ha attenutalo la frase. Il Presidente — ha detto Speakes — è contrario a -sanzioni economiche punitive- ma «ci sono altre sanzioni che non sono punitive-, A dispetto dell'opposizione di Reagan, la Camera ha già approvato un drastico pacchetto di sanzioni e — seppure in forma un po' addolcita — lo stesso si appresta a fare il Senato.