Il Caravaggio all'asta «era solo una copia»

Il Caravaggio all'asta «era solò una copia» SMENTITA DI CHRISTIE'S Il Caravaggio all'asta «era solò una copia» ROMA — /{suonatore di liuto venduto da Chrtstie's a Roma il 16 maggio scorso per 27 milioni, è una copia da Caravaggio rimasta per oltre un secolo e mezzo in una collezione privata in Sicilia. Lo afferma la stessa casa d'aste in un comunicato diffuso per smentire quanto pubblicato sull'ultimo numero del Giornale dell'arte in un articolo di Maurizio Marini. Secondo lo studioso, la tela venduta come «scuota romana del Secolo XVII» sarebbe un originale caravaggesco. Più precisamente si tratterebbe di un'opera eseguita per il cardinale Francesco Maria Del Monte, primo mecenate dei pittore, passata poi nella collezióne Barberini, dove tare tue rimasta tino al 1934-36 circa. Marini aggiunge nell'articolo che del dipinto esistono due copie, una già in una raccolta privata di Catania, l'altra, eseguita da Cai-Io Maglione, già nella Galleria Barberini e oggi presso la «Wudenstein» di New York. La direzione della sede romana di Christie's precisa invece che il dipinto «battuto» in asta nel maggio scorso «é lo stesso già in una collezione pri'Mia di Catania, dove si trovava da almeno un secolo e mezzo; è il medesimo dipinto che lo stesso Marini, nella sua monografia del Caravaggio del 1973, citava come copia dell'originale nell'Ennitage di Leningrado». La casa d'aste afferma dunque che •l'asserita provenienza da casa Barberini del dipinto si configura piuttosto come la suggestiva e personalissima tesi dell'ultima ora del signor Marini». «Il suonatore di liuto» dell'Ennitage (particolare)

Persone citate: Barberini, Francesco Maria Del Monte, Maurizio Marini

Luoghi citati: Caravaggio, Catania, Leningrado, New York, Roma, Sicilia