A quattro zampe per esser uomini

A quattro zampe per esser uomini A Taormina «Tommaso Blu» di Furtwangler, dal romanzo di Di Ciaula A quattro zampe per esser uomini Nel film, girato in Puglia, Haber è un operaio che si ribella alla società industriale - Stasera l'unico italiano in concorso, «Black tunnel», opera prima di Federico Bruno: un thriller con mafia ambientato negli Stati Uniti TAORMINA — Al cinema Olimpia, dove prosegue la rassegna internazionale delle «opere prime» (o seconde) in concorso per i *CariddU, si parla finalmente ' italiano. L'altra sera si e visto un film tedesco interamente girato in Puglia: 'Tommaso Blu» del regista-produttore Florian Furtwangler (nipote del celebre Wilhelm), che rispetta fedelmente lo spirito del romanzo autobiografico di Tommaso DI Ciaula, un operalo metalmeccanico barese. Ed anche l'interprete principale del film è un italiano. Si tratta dell'attore Alessandro Haber, perfetto nella parte di un operaio della società preindustriale che si ribella alla macchina e alla fabbrica per riaccostarsi brutalmente senza lavoro e senza amore — alla campagna e agii animali. « Nel finale del film e del romanzo — sottolinea Tommaso Di Ciaula — si auspica che l'uomo si rimetta a camminare, come nella preistoria, con i quattro arti, in modo che le mani si atrofizzino e non possa pili sparare. Anche se non lo si vuole ammettere, la crisi dell'umanità è iniziata proprio quando l'uomo, per differenziarsi dagli animali, ha al sato la testa e ha cominciato a camminare sulle gambe sema l'appoggio delle mani. E' così che siamo arrivati al degrado di oggi: non possiamo più fare il bagno in mare, non possiamo più bere il vino; non possiamo più mangiare l'insalata •Non è comunque un film commerciale o d'intrattenimento — sottolinea il regista — ma lo ritengo un film d'arte per tutti; ogni essere umano si ritrova coinvolto'. Perché è stata scelta la Puglia come ambientazione? «il profumo dell'Italia e dei suoi millenni di storia — risponde Plorian Furtwangler — affiora dalle immagini, un risultato non ipotizzabile se. avessi scelto per la realizzazione gli Stati Uniti o la Germania,. fltfgjttgunte il -fPPl& Blu. di Ti Di Ciaula ha superato le 200 mila copie: dal 76 ad oggi è uscito in Germania, Francia, Messico e, un anno fa, anche in Unione Sovietica. «L'Italia — confessa amareggiato l'autore — si è rivelato il Paese meno sensibile a questo mio primo romanzo che è tuttora attuale anche se è stato scritto undici anni fa. E' un libro vissuto e sentito, che ho scritto da arrabbiato, in dialetto e senea mediazioni. Purtroppo in Italia quando si parla di operai si pensa a quelli della grande industria, e si dimenticano invece gli operai che lavorano nelle piccole officine dei paesini sperduti e vivono in una società disperata e sostanzialmente crudele: Questa sera, all'Olimpia arriva -Black tunnel», l'unico film italiano in concorso. E' l'opera prima di Federico Bruno, che la giuria internazionale presieduta da Nagisa Oshima ha già visto, dovendo emettere entro domani 11 verdetto della rassegna siciliana '86. Il film e un thriller che ha per protagonista un mafioso che viene estradato dagli Stati Uniti in Italia dove, per timore che parli troppo, i servizi segreti americani cercano di ucciderlo, coinvolgendolo in un incidente. L'operazione é affidata a un colonnello americano legato al ma- floso da vecchia amicizia. E quando, per un contrattempo, l'incidente fallisce, il coordinatore del piano si trova nei guai poiché il suo ruolo è stato scoperto. Sebbene sia al suo primo lungometraggio (in passato era già stato premiato al Festival sportivo di Torino per un documentario sul canottaggio), Federico Bruno dimostra di avere le Idee chiare. «Le "ossa" da cineasta — racconta — ho preferito farmele come aiuto di alcuni direttori della fotografia (Vittorio Storaro, Arturo Zavattini, Luigi Verga, ecc.) perché sono professionisti scrupolosi che ti fanno lavorare seriamente sui set e non pretendono che gli vai invece a comperare le sigarette, come accade alla maggioranza dei giovani aiuto-registi. Per il debutto, ho scelto un thriller proprio perché mi consentiva di lavorare soprattutto sulle immagini, dove oggi mi sento già abbastanza sicuro. Ma i miei progetti futuri spaziano in al' tri generi: da una storia d'amore alla fantascienza, dalla vita del ballerino Nifinsky a quella del fotografo Capa, ad un remake su Moby Dick.. Ernesto Baldo Uni scena di «Black tunnel»: la vicenda di un colonnello americano che deve uccidere un malioso