La cultura all'ombra del castello di Giampiero Paviolo
La cultura all'ombra del sasfella Mezzo miliardo dal ministero per restaurare il maniero di Ivrea La cultura all'ombra del sasfella Il trecentesco edificio ospiterà nel cortile dibattiti, spettacoli e feste popolari - Da consolidare la torre ovest e il camminamento esterno - Impossibile per il momento intervenire all'interno, dove gli ampi saloni furono divisi per avviare La trasformazione in carcere Il ministero dei Lavori pubblici ha concesso un finanziamento di 500 milioni per il restauro del Castello delle quattro torri di Ivrea, simbolo di una città proiettata verso il Duemila, che resta profondamente legata alle sue tradizioni. E non c'è dubbio che all'ombra del maniero Ivrea abbia vissuto gli anni dell'opulenza e le stagioni del declino, i fasti, le carestie, le guerre fratricide. Dopo decenni di incuria lo Stato intervenne una prima volta, nel 1979, con un finanziamento di mezzo miliardo, quanto bastava a consolidare la struttura e ricostruire i merli, ormai pericolanti. Doveva essere l'inizio del restauro completo, mirato a fare del castello un contenitore per gli uffici comprensoriali, un'idea già in partenza discutibile ma diventata inattuabile con la soppressione degli enti Intermedi. Poi, come spesso accade, i primi lavori, progettati e diretti dall'architetto Fiocchi, non furono seguiti da nuovi interventi. E il pericolo di guasti irrimediabili tornò d'attualità: la torre Ovest denunciava segni di preoccu- panie instabilità, lo stesso architetto Fiocchi, e poi 11 sindaco Fogu, avevano segnalato 11 problema al commissariato. Cosi l'argomento era finito In Consiglio comunale, grazie a un'Interrogazione presentata dal pri. Non era da escludere la possibilità di crolli, anche parziali, che avrebbero potututo coinvolgere i passanti. Intanto i politici eporediesi, ma anche i rappresentanti della Regione, si interrogavano sul futuro dell'edificio, senza trovare soluzioni convincenti. Una delle proposte riguardava la creazione di un museo, magari dedicato alla storia locale. Ipotesi suggestiva, ma di problematica attuazione. In particolare suscitava grosse perplessità l'utilizzo delle sale interne, smembrate quando il castello (costruito dai Savoia nel XIV secolo) fu trasformato in prigione per detenuti politici. Un problema, almeno per ora, risolto. Dice Infatti l'assessore al lavori pubblici Stefano Strobbia: -Non interverremo all'interno. Oggi ci mancherebbero i soldi, ma forse anche in futuro l'orientamento dell'amministrasione non cambierà. Del resto, a fronte di un investimento di enorme entità, ci troveremmo nellimbarasso di scegliere una destinazione d'uso». Per i prossimi mesi invece non ci sono dubbi: .Questi 500 milioni, ottenuti grazie all'interessamento deh Provveditorato ai lavori pubblici, sono manna caduta dal cielo. Potremo restaurare la torre e il camminamento attorno alle mura. E probabilmente riusciremo anche ad adeguare il cortile ai nostri progetti». Che sono molto semplici: il castello deve diventare un centro di aggregazione culturale, ospitando nel cortile (probabilmente dotato di un'adeguata copertura) dibattiti, conferenze, spettacoli e feste popolari. Il cammina; mento sarà anche a beneficiò del turisti, probabilmente con guide comunali. La proprietà resta, per il momento, del demanio, che anni fa si era accordato con la Regione per una concessione mal ratificata.. E il finanziamento si deve proprio allo status giuridico del castello: il ministero ha infatti trovato quei 500 milioni nelle pieghe dei fondi destinati a edifici di proprietà demaniale. Giampiero Paviolo a bmsqls
Persone citate: Fogu, Savoia, Stefano Strobbia
Luoghi citati: Ivrea
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