Il trionfo del grigio

Il trionfo del grigio Le sfilate di alta moda autunno-inverno a Roma Il trionfo del grigio I giacconi levigati di Gianfranco Ferrè - Galitzine si ispira alla steppa e ai sontuosi ricami dei boiardi - Impermeabili di seta color cipolla ROMA — L'imponente architetto dell'abito è calato a Roma dalle brume del Nord e la sua orgogliosa geometria ha costruito in nitidi piani una signora d'inverno, che il primo giorno romano di collezioni aveva disegnato in morbide linee fasciate e con variegati drappeggi. Con Gian ti anco ^JFftiaà*^alla sua prima esperienza-in Alta Moda, è volata' a 'Rotaia- la1 corte di fans. da sempre al lergica all'anacronismo del l'abito^ ad esemplare unico: cosi l'altra sera, al Casino dell'Aurora, a guardarle uscire, fra gli alberi e sulla passerella bianchissima, le indossatrici statuarie per estrema altezza e altrettanto estremo grigio, c'era mezza Milano. AriaLtii festa..- cameramen, in opache, sostenute lane gri¬ gio piombo o gronda, giacconi levigati e avari, giacche con larghe spalle e appena un sospetto di vita segnata, ancora ih grigio su gonne tese al ginocchio, pantaloni in tinta con la casacca uguale, la flanella alternata al velluto e in più. a non lasciare spiraglio al freddo o alla «pruderie» del mattino, delle piatte sciarpe, alla quacquera. intorno al collo e sul petto. La preminenza del tessuto si afferma una volta di più: dopo la passione del luccicante, si profilano opacità e toni da signora novecentista. 1 crepes ' marocaine, gli stampati a voluta marmorizzata, a fogliami geometrizzati, variano fra il grìgio e nero e sfumano nel grigio. Ferré ha concesso il lustreggiante alla sua irreprensibile donna 1987, solo come velo di pellicce troppo ricche, gettate magari su abiti totalmente bianchi o su due pezzi in grigio con sparati in picche candido; ma non ha esitato ad accogliere l'enfasi di sciarpe, fiocchi, manicotti in faille e visone, breitswantz. pur senza rinunciare all'unghiata di lunghi mantelli o di tailleur nelle varie dimensioni del Principe di Galles, questi davvero suoi come gli sinocking lunghi da sera grintosa, le vaste cappe-mantello in grigio e certi giochi di rìgide sciarpe per scolpire il busto in mobili geometrie. Niente cappelli da Ferré essenziali invece da Galitzine, per sottolineare un autunno-inverno ispirato alla steppa nevosa, ai sontuosi colori e ricami-dei boiardi, con il nero sempre presente ma per contrastare con 11 rosso, il turchese e i fastosi toni del tabacco e del bianco. Sono i colbacchi di forma lievemen^ te squadrata, i copricapo in pelliccia, volpe o visone nero, alla kirghisa, e quelli fatti di una rigida tesa soltanto, mili tareschi e illuminati da grappoli di perle: li ha realizzati come sempre Maria Volpi, in nome di quel tandem Russia^ ,(galitzine e Torìnò.,.che vige da Vent'anni e'eòhgTobà'ar&ì due creatori, come Rita Togno per le pellicce e Borbonese per i bijoux. Con il tailleur più sottile, ma di lana corposa, gonna di pelle e giacca in tweed operato, con i giacconi asciugati sulla gonna diritta e la casacca allacciata alla russa, i bijoux divengono importanti, collane di pastiglie in papier maché nere é marezzate d'oro, oblunghi elementi a barilotto di corno per gli orecchini, cinture sontuose ma a luce buia. Proprio come nelle pellicce, il camoscio stampato all'esterno, nascosto il pelo: per giocare fra colore e nero, che Rita Togno posa su completi dove la gonna o il pantalone riprende l'involucro di pelle o come nei bordi di volpe nera, che ondulano le giacche avvitate del mattino. Lucia Sollazzo Roma. Un abito da gran sera gessato nero e bianco con sciarpa rìsjida avvolgente bianca: è un modello presentato da Giancarlo Ferra

Luoghi citati: Galles, Milano, Roma, Russia