Milano, Policlinico bloccato di Susanna Marzolla

Milano, Policlinico bloccato Dalle polemiche tra amministratori, primari, partiti e curia Milano, Policlinico bloccato Pomo della discordia presidente, vicino alla il progetto di ristrutturazione e la divisione tra ospedale e università - il de e all'arcivescovado, è ora da questi contestato, mentre impello difende . MILANO — Circa tremila dipendenti, più di mille posti letto, un prestigio e una fama che durano da oltre quattrocento anni: questo è il Policlinico o, come dice la dicitura esatta, 1'..Ospedale Maggiore di Milano-Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico». Come tutti i grandi ospedali soffre di carenze di personale, irrazionalità dei servizi, problemi di strutture, con l'ovvia conseguenza di continue polemiche sulla sua gestione. Ma adesso le polemiche di routine sono diventate una vera e propria battaglia tra il presidente Vittorio Staudacher, da una parte, appoggiato da alcuni consiglieri di amministrazione e altri consiglieri (in rappresentanza di un partito politico), il rettore e prò* fessoli universitari dall'altra. n tutto a colpi di lettere, richieste di dimissioni, infuocate conferenze stampa, mentre per il Policlinico è in ballo un progetto di ristrutturazione per decine di miliardi. Per capire meglio la vicenda occorre fare un passo indietro, per l'esattezza al settembre del 1984. A quella data il Consiglio di amministrazione dell'ospedale approva all'unanimità la decisione di mantenere il Policlinico nella sua sede attuale, in pieno centro cittadino, ristrutturandolo completamente. Le sue strutture sono ormai irrazionali, vero e proprio ostacolo alla ricerca e alla cura dei malati: il Policlinico è infatti un insieme di 39 padiglioni sorti a partire dal 1882 nell'area di fronte alla vecchia Ca' Granda senza alcun ordine logico, dove apparecchiature ultramoderne risiedono in corsie del secolo scorso. Decidendo la ristrutturazione si accantona anche il vecchio progetto di trasferire il Policlinico alla periferìa Sud della città, in una località chiamata « Ronchetti delle Rane^. Ma la ristrutturazione del Policlinico non può significare una semplice modifica logistica. Il presidente Staudacher, chirurgo di fama internazionale, nominato nell'82 dall'allora ministro della Sanità Altissimo è uomo vicino alla democrazia cristiana e gradito alla Curia. Elemento questo di grande importanza perché l'Arcivescovado milanese ha un suo rappresentante nel Consiglio di amministrazione (per gli .interessi originariche nascono dal 1456, anno di fondazione dell'ospedale: da allora è stato sempre gestito in comune dall'autorità civile e da quella religiosa) ed ha voce in .capitolo. ~ Eppure sarà proprio dalla de e dalla Curia che partiranno contro Staudacher veri e propri «siluri». Il primo è una lettera inviata al sindaco di' Milano, Tognoli, in cui si chiede e. almeno per il momento, si ottiene di bloccare la variante al piano regolatore necessario per iniziare le opere di ristrutturazione. Il secondo siluro è di questi giorni: la de chiede ai consiglieri di amministrazione scudocrociati di dimettersi. Motivo ufficiale: -L'aggravarsi della situazione assistenziale-. Nota però lo stesso Staudacher che la richiesta «viene alla vigilia della riunione in cui si sarebbe dovuta discutere una convenzione con la Montedison che si era offerta di preparare un progetto di ristrutturazione complessiva in cambio di un semplice -ritorno in immagine-, cioè gratis. Terzo siluro, apparentemente autonomo dal partiti: prima è il rettore che accusa il restringimento degli spazi per l'insegnamento, poi non meglio precisati -docenti universitari responsabili di strutture cliniche del Policlinico- che scrivono ad un quotidiano chiedendo il commissariamento dell'ospedale. Staudacher reagisce: re¬ spinge" te~aceuse, parla di -colpevole dispersione della verità-, attacca, pur senza nominarli per nome e cognome, Curia e de. E accanto a lui si schiera il consigliere di amministrazione comunista, cioè del partito che fin dalla sua nomina lo aveva più pcsantemefiteV attaccato. Spiega il pei che non si tratta di una difesa personale, che permangono le critiche alla gestione e al fatto che il Policlinico sia una struttura autonoma, sganciata dalle Unità sanitarie locali. -Ma — dicono i comunisti — non può essere un partito a chiedere le dimissioni .dei consiglierimentre -con,un commissario si blocclierebbèro tutti gli interventi-'.. Anche i rappresentanti sindacali che pure, per questione di organico e di regolamento interno, avevano a suo tempo chiesto le dimissioni di Staudacher .e del Consiglio prendono le distanze dall'iniziativa de. Staudacher dal canto suo ha annunciato di voler restare al suo posto, anche se dovrà'dirigere l'ospedale con il numero minimo di consiglieri (ne bastano cinque), ma è ovvio che la questione Policlinico finirà prima o poi su un tavolo politico ed economico più complesso. Susanna Marzolla

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