La Curia dà torto al parroco

La Curia datarla al parroco Novara, «catechismo proibito» a chi non studia religione a scuola La Curia datarla al parroco «Le famiglie sono libere di scegliere» - I quattordici ragazzi potranno frequentare la parrocchia - Don Coldesina si difende: «L'ho fatto solo per convincere i genitori» NOVARA — Amareggiato dal «ho» alla religione di 14 scolari di prima elementare, il parroco di Vignale, frazione di Novara con un migliaio di abitanti, ha lanciato una sorta di «anatema». Nel bollettino parrocchiale indirizzato a tutte le famiglie del posto ha inserito un trafiletto intitolato «Rispetto della libertà e coerenza» nel quale senza mezzi termini afferma che i piccoli studenti che non frequenteranno l'ora di religione «non potranno né frequentare linsegnamento catechistico in parrocchia, né essere ammessi ai Sacramenti». Una decisione che ha in breve fatto il giro della città suscitando un putiferio di proteste, smentite e prese di posizione. La più tempestiva è quella della Curia che, imbarazzatisslma si schiera categoricamente contro il parroco spiegando che la linea pastorale della diocesi è totalmente diversa e che le affermazioni del prete di Vignale sono « fuori da ogni logica». Don Giuseppe Coldesina, parroco della Regina della Pace di Vignale, cinquantenne dal carattere impulsivo, ieri si giustificava affermando che la frase contenuta nel bollettino parrocchiale era destinata a «/ore aprire gli occhi» ai genitori di quei 14 bambini responsabili, secondo lui, di una scelta sbagliata e fatta non per intima convinzione ma perché spinti da una maestra. Una specie di Peppone in gonnella che si sarebbe schierata contro il «don Camillo» della situazione. • Quella donna», spiega il parroco, •ha convocato i genitori degli scolari, invitandoli a non scegliere per i loro figli la frequenza all'ora di religione. Ha detto di avere già poco tempo per l'insegnamento e che togliere un'altra ora non sarebbe stato produttivo. Ma tutti sanno che nelle elementari la religione è alla prima o all'ultima ora e chi non la frequenta entra un'ora dopo o esce un'ora prima. Non recupera certo tempo per lo studio.'». Ma don Coldesina ha veramente deciso di negare i sacramenti ai bambini? «/o non ce l'ho con i bambini. La mia presa di posizione tendeva a fare aprire gli occhi ai loro genitori e credo di esserci riuscito. Già in parecchi sono venuti da me pentiti. Si sono resi conto di non avere scelto liberamente». Il sacerdote si rende conto di avere sollevato un vespaio, è convinto di avere ragione. Precisa, però, che la sua è una posizione personale (anche se aggiunge che molti preti la pensano come lui ma tacciono) e legata ad una realtà territoriale ristretta, Non si tratta, quindi, di una crociata». Quanto ai sacramenti lascia intendere che poi alla fine non li negherà a nessuno anche se insiste nel dire che chi ha scelto il «no., alla religione ha l'obbligo delle coerenza. Come dire: niente religione a scuola e niente religione in chiesa. La replica della Curia novarese e stata assai dura. Il parroco di Vignale verrà punito? 'Non abbiamo altra possibilità che smentirlo», dice don Germano Zaccheo, provicario generale e aggiunge sorridendo: -Non lo mettiamo in prigione perché non abbiamo le prigioni». E' certo comunque che c'è aria di tempesta in vescovado. Don Walter Ruspi, segretario del vescovo Aldo Del Monte, assente da Novara, dice che quella del parroco di Vignale è l'opinione di un sacerdote non il pronunciamento dei preti novaresi come qualcuno ha lasciato intendere. «Lo Hnea della Chiesa è completamente diversa e non mette assolutamente al bando chi ha scelto di non frequentare le leirionì di reHgrione». Monsignor Francesco Franzi, vescovo ausiliario di Novara, ribadisce infine la netta distinzione fra la partecipazione all'insegnamento della religione nella scuola e quella alla vita ecclesiale e sacramentale. Dopo avere smentito ogni preclusione da parte della Chiesa, Francesco Franzi spiega che «Za scelta di non avvalersi dell'insegnamento della religione nella scuola può essere frutto di motivate posizioni personali da parte delle famiglie. Nel caso in cui il rifiuto significasse invece preliminare chiusura ad ogni forma di partecipazione alla vita ecclesiale, il discernimento pastorale dovrebbe esaminare caso per caso le situazioni in modo che non siano somministrati sacramenti sema opportuna scelta di fede». • Ogni rigorismo preconcetto», conclude mons. Franzi, «e ogni larghezza senza criterio cono fuori da una corretta interpretazione della prassi pastorale della nostra chiesa». Marcello Sanzo Don Giuseppe Coldesina

Persone citate: Coldesina, Francesco Franzi, Franzi, Germano Zaccheo, Giuseppe Coldesina, Marcello Sanzo, Walter Ruspi

Luoghi citati: Novara, Vignale