La Roma non perde tempo

La Roma non perde tempo La Roma non perde tempo Eriksson non sembra molto afflìtto dai problemi dì abbondanza - Con un Boniek allegro e disponìbile si fanno già pronostici: «Juventus, Roma, Inter, Napoli e Milan lotteranno per lo scudetto» - «Il nostro ambiente ha bisogno di presidenti come Berlusconi» DAL NOSTRO INVIATO BRUNICO — La Roma è arrivata alle 9.30 fra i monti di Brunice dopo 12 ore di treno, sole splendido e cielo tersissimo. e alle 10 tutti erano già in campo a sudare. Eriksson evidentemente non vuole perdere tempo. Due ore di allenamento con partitella finale, primo gol di Baldieri. ambiente tranquillo, solo uno striscione ad accogliere i giallorossi. del Roma Club di Ancona. Sono arrivati tanto in fretta, gli eroi, che si è creato persino un piccolo problema diciamo cosi logistico. Il campo era occupato da una rumorosa schiera di giovani dell'atletica, sicché dopo un breve patteggiati! ?nto i giallorossi di Eriksson si sono dovuti accontentare del terreno di riserva. Sono giunti secondi e tali sono restati, insomma, e qualcuno pare non abbia gradito il contrattempo anche se in verità, seguendo l'è sordio di preparazione e parlando poi con i protagonisti, abbiamo raccolto soprattutto battute e sorrisi. Non ci è parso, cosi a lume di naso, che l'abbondanza crei speciali problemi ai giocatori e tanto meno ad Eriksson che si covava con gli occhi la sua bel la nidiata. . Vorrei spiegarmi meglio», ha detto Zlbl Boniek raccogliendo subito intorno una piccola folla di cronisti, Boniek, al raduno, aveva espresso qualche dubbio sull'ampiezza della rosa giallorossa. «Ventìcinque giocatori sono troppi, è vero, ma semplicemente perchè sono tutti bravi. Dunque è difficile stabilire non solo chi andrà in panchina, ma anche chi dovrà salire in tribuna. Io credo sia meglio, per un giovane che vale, fare un anno di esperienza altrove. Parlo dal punto di vista del giocatore ma anche da quello della società: stando in tribujia si perde tempo e non si impara nulla. Questo penso, e vi assicuro che la rivalità non c'entra: star fuori non è un problema, può capitare a chiunque di noi». L'ultima frase è stata accompagnata da un largo e complice sorriso: non ci è parso che Zibl Boniek si mettesse nel gruppo di coloro che certamente dovranno sudare, soffrire e lottare per conquistarsi la gloriosa casacca giallorossa. «Da questa stagione mi aspetto molto. Voglio, devo vincere qualcosa. Non dico scudetto. Coppa Coppe e Coppa Italia: sarebbe esagerato e io non amo fare inutili promesse. Ma credo che la Roma possa andare avanti in tutte e tre le competizioni e conquistare al meno un titolo. Io sono tornato dal Messico battuto ma nemmeno troppo deluso. Mi sento riposato, con dentro un grande desiderio di riscatto. Come i miei compagni azzurri, credo. Da parte mia, egoisticamente, sono contento che siano stati uti'izzati poco al Mundial: parlando con loro mi sono reso conto che hanno una voglia matta di dimostrare che è stato Beareot a sbagliare. Tutto questo fa parte del passato, sicuro, ma in un certo senso può influenzare il futuro della Roma: nel calcio non vince mai la squadra perfetta, che peraltro non esiste, ma quella che sbaglia di meno. E noi quest'anno dovremo sbagliare meno degli altri». Zibl Boniek, molto allegro e disponibile, ha parlato un poco di tutto e di tutti. Del Milan di Berlusconi, ad esempio: «Qualcuno ha fatto ironia sulla storia degli elicotteri. Hollywood e tutto il resto. Non sono d'accordo,' il calcio ha bisogno anefte di questo. Ma soprattutto ha bisogno di presidenti come Berlusconi. O come Boniperti, Pellegrini, Viola, Mantovani, Rossi, gente seria e preparata. Che poi il Milan non abbia stelle come Maradona e Platini non è un danno, tutt'altro, almeno in questa fase di crescita. Ciascun giocatore dovrà assumersi la sua fetta di responsabilità e nessuno si sentirà gregario. Inoltre non è vero che i rossoneri siano sema stelle, sono al contrario un insieme di piccole stelle. Semmai, se un problema potrà esservi, questo riguarda la mentalità del suo nuovo presidente, abituato a vincere, sempre e subito: ma luì è un uomo intelligente e sono sicuro che non metterà fretta alla squadra. Il Milan lotterà per lo scudetto con Juventus, Roma, Inter e Napoli: non ci saranno sorprese, a mio avviso, vincerà di sicuro una di queste cinque squadre». Era logico che si dovesse arrivare ai pronostici. Una parola, tira l'altra, quel che conta nel calcio non è il passato ma solo il futuro. «Sento dire che Marchesi è un difensivista, però mi seinbra giusto che la Juventus badi soprattutto a difendere quel che ha vinto. Scherzo, naturalmente, voi sapete quanto la Juventus mi sia rimasta nel cuore. Il fatto è che alla resa dei conti gli avversari veri restano sempre i bianconeri». E la Roma? 'Mi piace Baldieri, sema ovviamente parlare di Berggreenche non ha bisogno dei miei elogi. Ma la vera stella della Roma è Eriksson, uomo intelligente e tecnico squisito. Confesso di aver giocato molte volte, l'anno scorso, so^ prattutto per lui. iò sono dell'opinione che sia meglio..perdere con una persona intelligente che vincere con uno stupido». Carlo Coscia Il danese Berggreen

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