Una corrida rock a San Siro di Marinella Venegoni

Una corrida rock ci San Siro Una corrida rock ci San Siro Valanga di proteste e fischi per Golden Palominos e Jack Brace - Ovazioni per Me Laughlin e Benson - Litigano gli ex Creami e Baker non si è fatto vivo DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Jazzy, la kermesse finale di Milano Suono, è durata dalle 19 a mezzanotte passata, come ai bel tempi di Woodstock: e in quelle cinque ore, tra i fischi d'apertura per i Oolden Palominos e la chiusura scintillante di George Benson, si è anche celebrata nel catino di San Siro una metafora significativa delle parabole che segnano il rock e l suol dintorni. Non è stato solo un problema di generazioni che s'incrociavano, in platea e tra i suonatori, ima anche di stili, di idee, di cultura musicale. Perfino di pastrocchi da popstar. Ginger Baker, mitico batterista dei mitici Crearti, atteso per una jamsession con i Golden Palominos, aveva litigato la sera prima a Perugia con Jack Bruce, mitico basslsta e vocalist del Cream medesimi, e non si è fatto vedere. Sara stata la sua mancanza, sarà stato che qualcuno fra i cinquemila del pubblico aveva sperato di veder ricostruito un pezzo di storia del rock, magari con Clapton gueststar; sarà stata pure la perfetta ignoranza italiana sui Golden Palominos e sulla loro filosofia, comunque gesti inequivocabili di «andatevene» del pubblico sono piovuti a rovescio sul gruppo, poi tutfaltro che disprezzabile, un assembramento di vecchi reduci della storia del rock e di giovani emergenti dal Greenwich. Nel mucchio, l'impajslblle batterista Anton Fier, ex Dna (gruppo criptico della no-wave newyorkese) batteva tamburi Anni 60 mentre cantava l'ex Rem Michael Stype, in grembiulino da bar. Gli spiriti si. son placati per curiosità quando è arrivato Jack Bruce a cantare e poi a suonare, armonica a bocca e basso; ma dopo un attimo, anche lui è stato travolto dai fischi e si è ritirato, in un clima da «Corrida» che neanche Corrado ci riesce. Dopo tanta confusione divertita, la notte jazzy è finalmente cominciata con un'ovazione a Me Laughlin: e lui, tutto in nero, morbido, bello, elegante, ha subito risposto con un elettrizzante dialogo con il sax di Bill Evans, già ombra straordinaria di Davis. Nella rinnovata Mahavishnu Orchestra il virtuosismo solistico del boss, che ricamava suggestioni indiane e spagnole qualche volta anche stucchevoli, si è fuso senza strappi nelle atmosfere tipiche del rockjazz, tra ritmi forti e tensioni spirituali; a sorpresa poi è arrivato in scena un sax di riguardo come Dave Samborn. reduce a sua volta da litigata insanabile con un altro boss. Al Jarreau. Samborn presente, c'è stato un salto di qualità e inventiva anche nel solismo di Me Laughlin, e si sono ascoltati i due pezzi-inediti della serata, Jozy dedicata a Joe Zawinul, e The wall we fall, contenuti in un album di prossima pubblicazione. Successo travolgente, e ad atmosfera caldissima ecco Benson. orchestra di dieci elementi, anch'egll In nero, doppiopetto con revers di raso. L'avvio, samba-rock-jazz perfetta ma senz'anima, roba da nlghtclub. ha fatto sospettare che la musica di celluloide non fosse quella fischiata agli inizi. Grandissima professionalità, confezione Impeccabile, «feeling» poco, con ricordi antichi di Jazz fasciato dall'abito da sera. Per fortuna poi. Benson ha tirato fuori a strappi la sua classe, ha lasciato la chitarra (cinghia di perle e lamé) per cantare con ampio e sapiente uso di -scat», poi l'ha ripresa per disegnare sulle corde vecchi e autentici brividi. Insomma, rendimento discontinuo, come si dice talvolta agli studenti. Mentre Benson cantava una bella The sea, che è' poi La mer di Trenet jazzata. e una tenera ballata come In your eyes. tutti aspettavano musica da ballare, ed eccola con Never give up e soprattutto Give me the night, dove finalmente I fiati si sono scatenati e i cinquemila hanno cominciato a saltare. Tre bis, con On Broadway finale, hanno esaurito le ultime energie del pubblico dopo cinque ore di partecipazione intensissima. Marinella Venegoni

Luoghi citati: Greenwich, Milano, Perugia