Nella casa del terrore thriller molto inglese

Nella casa del terrore thriller molto inglese Il ciclo «L'ora del mistero» su Raiitno Nella casa del terrore thriller molto inglese Un grande appartamento in Londra, due coniugi americani che fanno trasloco e stanno per partire alla volta dell'Africa dove lui è stato destinato dalla sua società; le stanze si svuotano, l'appartamento diventa immenso e pieno di echi, e marito e moglie, nel divano-letto rimasto come ultimo mobile, bevono una coppa di champagne a mo' di congedo e si apprestano teneramente a coricarsi. Ma d'improvviso si scatena il terrore. La signora mentre va in bagno scopre che il ripostiglio è allucinantemente ingombro di roba non loro; fra le torve cianfrusaglie c'è una cassa e dalla cassa spunta il cadavere di una donna anziana dal volto tumefatto. Anche il marito intanto ha visto nello specchio un salotto sconosciuto, un'uccelliera, la stessa donna anziana livida e tremebonda al cospetto di un sinistro individuo vestito di nero che l'afferra e l'affoga con furia nella vasca trascinandone poi il corpo per il corridoio... Questo rimpianto di Salto nel tempo, un breve film per la tv (durata complessiva un'ora e un quarto) trasmesso l'altra sera da Raduno per il ciclo di recente produzione angloamericana, e girato in Inghilterra, L'ora del mistero che si è avviato da poco e, sembra, sotto i migliori auspici. Non sappiamo se i prossimi racconti saranno tutti di questo calibro. Certo è che Salto nel tempo è risultato un thriller esemplare da un punto di vista televisivo e cinematografico. Ormai — il discorso comincia a farsi ripetitivo e dolente — troppi sceneggiati e telefilm si presentano con i segni del più desolante anonimato: sono pezzi fabbricati in serie, con lo stampo, sfornati da un'infaticabile macchina industriale che obbedisce rigidamente a parametri di (supponibile) successo di consumo fissati dai produttori II regista c'è. ma non si vede; spesso non viene neppure nominato perchè è ridotto al semplice ruolo di realizzatore ed esecutore passivo di ordini altrui. Qui invece 11 regista si sente, e come: è Val Guest, vecchio leone (classe 1911) di un solido e dignitoso artigianato inglese di livello superiore, che ha firmato un po' di tutto ma che si è sempre distinto negli intrighi surreali e iperreali a suspense: suo uno dei più emozionanti fantascientifici Anni 50, / vampiri dello spazio. Contro ogni possibile anonimato Val Guest sfodera le unghie e costruisce un giallo paranormale con crescendo perfetto, dall'inizio apparentemente frivolo e distaccato ma già percorso da fulminei brividi sino al culmine dello spaventevole incubo e sino al finale sbalorditivo e folgorante...Onore a lui che a settantacinque anni non si è arreso e ha riaffermato i diritti e i doveri dell'«autore> in un sistema cinetelevisivo che tende a cancellarli. Due postille. Meno male che il ciclo è stato acquistato dalla Rai e non dai network dove ogni rapido racconto sarebbe stato gonfiato, spezzettato e disintegrato dalla pubblicità. Seconda cosa, c'è da annotare il fatto che adesso ogni domenica sera il giallo di Raiuno sta esattamente contro il poliziesco (Miami Vice) di Raidue: sempre vivace, sempre aggressivamente sul tiro, la concorrenza interna Rai... Ugo Bazzolan

Persone citate: Salto, Val Guest

Luoghi citati: Africa, Inghilterra, Londra