Giovani medici nella tempesta

Giovani medici nella tempesta Giovani medici nella tempesta I fuori corso esclusi dalle specializzazioni? Sul piede di guerra 300 studenti di medicina. Protestano contro una disposizione della Facoltà che, in ottemperanza a un decreto presidenziale, rischia di escludere dalle scuole di specializzazione i fuori corso (26 su 60, per esemplo, a psichiatria). La vicenda ha già risvolti legali: gli avvocati Dal Plaz e Longhin stanno preparando il ricorso al Tar per ottenere l'annullamento del provvedimento. La nuova normativa è stata un fulmine a ciel sereno. •Sappiamo che c'è nell'aria la ristrutturazione delle scuole di spedalità — spiegano gli studenti — ma abbiamo sempre pensato che le innovazioni sarebbero cominciate dal primo anno, sema effetti retroattivi'. Avvicinandosi l'entrata in vigore del nuovo assetto (per alcune specialità partirà a novembre, per altre slitterà di un anno), il consiglio di Facoltà ha chiesto, a gennaio, lumi al ministero. La risposta (fine maggio) è stata tassati- va: chi va fuori corso va estromesso dalle scuole. Le argomentazioni, a firma di un non meglio specificato dirigente generale- del miniStero della Pubblica istruzione, non hanno convinto gli studenti, tutti giovani medici. «C'é gente che è fuori corso di 3-4 anni: aveva deciso di specializzarsi con calma, magari nel ritagli dt tempo rubati al lavoro. Ha pagato regolarmente le tasse per tutto questo tempo e ora si ritrova beffata. Nulla da eccepire sulle restrizioni prevista dalla nuova normativa, ma certe norme vanno introdotte con gradualità.. Se questa decisione danneggia gli studenti è anche vero che ne avrà un danno pure l'Università: il mancato •gettito» delle tasse annuali dei fuori corso è da valutarsi fra i 100 e 1150 milioni. Il rettore dell'Università, ed ex preside della facoltà di Medicina, Umberto Dìanzani. parla di .fase di transizione con diversi problemi da risolvere». Promette comunque il suo impegno: »Mi rendo perfettamente conto delle difficoltà degli studenti. Proprio per venire loro incontro ho già scritto al ministeri competenti, chiedendo di far slittare il provvedimento al novembre 1987 o, in alternativa, di prolungare la sessione autunnale di esami sino alla primavera inoltrata. Ora siamo in attesa di una risposta: se non arriverà, vuol dire che chi tace acconsente e continueremo gli' esami sino a marzo». Intanto le scuole di specialità si stanno preparando al loro nuovo ruolo: un numero ridotto di studenti con severi obblighi di frequenza ed esami che. prevedono anche la bocciatura e la ripetizione dell'intero anno. Tutto con l'obbligo del tempo pieno.

Persone citate: Longhin, Umberto Dìanzani