Non piace alla Borsa la sentenza sulla Sme

Non piace alla Borsa la sentenza sulla Sme Il titolo ha perso il 10,4% (indice Comit +0,15%) Non piace alla Borsa la sentenza sulla Sme IL NEW LOOK DELLA SME MILANO — Piazza Affari ha ieri giudicato in modo negativo la sentenza del tribunale di Roma sulla vicenda Sme. Sottoposto a forti pressioni di vendita, il titolo del gruppo alimentare è riuscito a malapena a contenere il ribasso nel 10,4%, dopo scambi intensi intorno alle 1990 e le 2090 lire. Nella scia è stata trascinata anche la controllata Alivar che ha perso il 2,2%. La decisione del tribunale, infatti, rischia di congelare per altri mesi l'intera questione della cessione Sme, ui. fatto che non va a vantaggio di nessuno, né dei diversi pretendenti all'acquisto, né della società pubblica, che Tiri ha comunque dichiarato di non ritenere «strategica». La Buitoni invece ha chiuso a 7160 lire, in lieve incremento rispetto a venerdì. Negli ambienti finanziari non si esclude però che un accordo privato possa essere trovato forse entro tempi brevi tra Tiri e De Benedetti: sembra infatti che il presidente dell'Oliveta abbia già predisposto in questi ultimi mesi ipotesi e piani alternativi da sottoporre all'Ir!. Né si esclude, malgrado la smentita fatta da De Benedetti, che questi piani possano coinvolgere anche qualche gruppo schierato nelle cordate rivali, Per quanto riguarda Infine i programmi oltre confine, di cui il presidente dell'Olivetti ha parlato, essi riguarderebbero accordi di mercato con il gruppo francese Oervais Danone, anch'esso alla ricerca di una nuova dimensione e di un diverso inserimento in Italia, come dimostra la volontà dei suoi vertici di comperare a suo tempo la Buitoni. Non si tratterebbe in questo caso di acquistare la Danone ma di stringere patti di unità d'azione (magari anche attraverso partecipazioni mi' noritarie) con il colosso francese. Sulla sentenza, che ha confermato la validità del silo intervento e del suo operato, ha espresso invece la sua soddisfazione"' il' -ministero delle Partecipazioni statali con una nota ufficiale. La sentenza ha comunque dato l'avvio ad una serie di appuntamenti: verso metà della prossima settimana si riunirà a Milano il consiglio della Iar, la società che rappresenta la cordata Barilla, Ferrerò e Berlusconi, mentre per 1*8 agosto è prevista una riunione del_consiglio di amministrazione dell'Iri. I consiglieri dovranno decidere se la sen¬ tenza di primo grado è sufficiente per procedere nella cessione del gruppo alimentare. Tornando alla Borsa, essa ha chiuso ieri in sostanziale pareggio una riunione attiva ma contrastata che ha visto nel complesso pochi spostamenti di prezzo e un dopoborsa lievemente migliore. L'indice Comit è terminato a 648,85 con un rialzo dello 0,15%. Oltre che sulla Sme, l'attività si è concentrata su alcuni titoli guida come Fiat e Montedison. Calma tra gli assicurativi e contrasti nei bancari (bene ancora Mediobanca). Di qualche frazione migliori le Fiat e le Olivetti, stazionarie (ma con una ripresa nel dopolistino) le Montedison. Al terzo mercato ha esordito l'Ansaldo, il cui titolo è stato scambiato tra le 3800 e le 4100 lire. Valeria Sacchi Struttura organizzativa de! gruppo dopo il nassetìQ del settore alimentare Senore aiimenure 99.HH \m II If CISI0 ITALCIL (polo ccmetvitnT, (polo del frf <Uo| StIIOIt dulnbulivo gekuuu sukmkkiti Divisioni: Bettolìi Gelati landra Molta Divisioni: Pavesi De Hica Alemanni , Pai latte Berna Anlca Geialéua Motta del Cciso sire ■ semo tKO Surgelati: Surgela March: Motta Alemagna lei Sidaimi

Persone citate: Alemanni, Barilla, Berlusconi, De Benedetti, March, Motta, Motta Alemagna, Senore, Valeria Sacchi

Luoghi citati: Berna, Italia, Milano, Roma