II robot che viene dal garage

IIrobot the viene dal garage IIrobot the viene dal garage Nata nel '55 come azienda artigiana, ora produce sistemi automatizzati di saldatura esportati in tutto il mondo - Quasi il dieci per cento del fatturato speso nella ricerca TORINO — « Ci definiscono un'impresa emergente: dal lato tecnologico sono convinto anch'io che sia vero, ma come fatturato forse dobbiamo ancora emergere, siamo piccoli tra colossi»: Oreste Càrrù, contitolare con Luciano Bisiach della Bisiach e Carrù di Venaria, alle porte di Torino, se la cava con una battuta, ma anche i dati di bilancio sembrano essere «emergenti... Dai quasi dieci miliardi di fatturato dell'84 la società è - passata ai 12,6 dell'85 e dovrebbe sfiorare 1 15 quest'anno. Una produzione incentrata sui robot per la saldatura, centotrenta dipendenti, un miliardo speso nella ricerca lo scorso anno, il 60% della produzione '85 esportata: e il quadro di una azienda' che, nata nel '55 per là costruzione di apparecchi scientifici (la prima sede era in uh garage), hà avuto un boom negli anni seguenti producendo sorprese per le uova di pasqua («mai fatti tanti soldi», confèssa Carrù) e negli Anni 60 ha iniziato a produrre pinze per la saldatura delle carrozzerie auto. •Abbiamo visto che quella sul mercato era roba antiquata, cosi abbiamo fatto noi un nuovo modello. Poi è venuto quasi naturale produrre i robot per coordinare il lavorò dei singoli pezzi: nel '67 li abbiamo forniti a Zanussi e Merloni, lì usano ancora oggi. Nel 78 è nata la famiglia dei grandi robot, quest'anno è stata la volta del sistema automatico, chiamato TauroSystem,,: oggi nel futuro della Bisiach e Carrù ci sono gli accordi internazionali. < Con Pechino è già in atto da tempo una collaborazione: grazie a finanziamenti Cee è stato tenuto un corso in Cina di tecnologie, della saldatura cui hanno partecipato professori universttari locali. Ad aprile una delegazione è venuta a Venaria per una visita di venti giorni: •Adesso siamo in attesa di richieste — commenta Carrù — potremmo véndere licenze e componenti, oltre a robot completi». L'altro importante sbocco potrebbe venire dal mercato Usa, sono in corso trattative per una joint venture con una società di Detroit: •Sarebbe un punto di appoggio in una zona industriale molto interessante, anche se abbia* ma già contatti con General Motors, Ford e Chrysler: gli americani sono stati delusi dai risultati ottenuti dai robot di loro produzione e sono alla ricerca di qualcosa di nuovo», afferma. Più a lungo termine, e coperti da un rigoroso riserbo, sono i contatti con il governo del Quebec: Carrù preferisce non parlarne («£' una questione non immediata, sarebbe un passo più lungo della gamba» commenta, da buon piemontese). ma si sa che: "alla Bisiach e Carrù sarebbero state offerte numerose e interessanti agevolazioni perché apra una sede in Canada. D'altra parte sembra che la società sia quasi più conosciuta all'estero che in Italia: qualche tempo fa un grosso gruppo italiano era alla ricerca di robot di saldatura per lamiere pesanti. LI richiese senza successo ai principali produttori europei e americani, poi si rivolse ai giapponesi, con lo stesso esito. Alla fine il distinto rappresentante di una grande impresa nipponica confidò agli Italia¬ ni: 'Noi i robot che cercate non li abbiamo, ma a casa vostra c'è qualcuno che li produce, provate a chiedere alla Bisiach e Carrit». Fu forse l'unica volta nella storia che i giapponesi favorirono un concorrente e la commessa andò alla società di Venaria Nei prossimi anni la Bisiach e Carrù punta a sviluppare produzione e vendite dei nuovi precotti come 11 TauroSystem; novità potrebbero venire dal laser (è infatti in corso una ricerca finanziata con fondi dell'Imi), ma difficilmente arriveranno prima dell'88. Paolo Giovarteli! g,pmondo - Quasi il dieci per cento del fatturato speso nella ricerca Torino. Oreste Carrù, a sinistra, e Luciano Bisiach fotografati accanto a uno dei loro robot