Crisi blitz, ma Peres è salvo di Giorgio Romano

Crisi blitz, ma Peres è salvo Israele: dopo le polemiche se ne va il ministro dell'Interno Crisi blitz, ma Peres è salvo I laboristi vincono il braccio di ferro con; il Likud: in gioco .'«alternanza» in ottobre * '! ■ - —1 —i.„i —:— ' —1 r———r— r... nostro servizio fan ' ;" TEL AVIV — Da mesi il governo di unione nazionale era tale solo di nome e i due maggiori partiti che lo compongono apparivano divisi in tutto e pronti a lanciarsi accuse pesanti. L'affaire dei servizi segreti e quello della spia Pollarci avevano acuito 1 dissensi attraverso prese di posizione dei rispettivi ministri e allargato il fossato in un modo a molti parso insanabile. Ma la crisi è scoppiata improvvisa, e per cause banali, nelle ultime 48 ore. Sabato sera, parlando a Herzlia, il ministro delle Finanze Itzhak Moda! ha lanciato violente accuse ai capo del governo, forse dimentico del fatto che per molto meno nell'aprile scorso era stato costretto a cedere il portafoglio delle Finanze per quello della Giustizia. Stavolta ha dichiarato di non aver consultato il capo del governo quando, alla fine di giugno, nominò un nuovo procuratore della Repubblica nella persona del giudice Joseph Harish. perché «il premier capt¬ tc&?-m*'questibni ai diritto come dei problemi dell'economia' cioè nulla, aggiungendo di avere conti da regolare con Shimon Peres e di essere sicuro che Shamlr sarà, dopo l'avvicendamento, un leader assai migliore dell'attuale. Domenica i ministri del ■fronte del lavoro», unanimi, hanno chiesto al capo del governo di licenziare Modai per ie intollerabili offese ricevute. Questi, alla radio, si limitava frattanto a dire che non intendeva insultare Peres, malgrado gii stessi ministri del Likud lo avessero esortato, per evitare la crisi, a essere più esplicito nel chiedere scusa al premier. Cosi Peres ieri mattina alle 9 rendeva noto di aver deciso di destituire il ministro della Giustizia, dandone notizia a Shamlr che contestava — ai sensi degli accordi di coalizione — la validità del provvedimento. Forse consigliato dai suoi colleghi del Likud, Modai riuniva nella tarda mattinata una conferenza stampa in cui annunciava là sua'intenzioni.- di rinunciare all'ufficio e leggeva la lettera di dimissioni che avrebbe presentato nel pomeriggio al Consiglio dei ministri convocato in seduta straordinaria. Ovviamente nella conferenza stampa ha accusato ripetutamente i laboristi di tutte le colpe affermando che 11 Likud aveva evitato ogni occasione di litigio e ogni espressione che potesse irritare gli avversari per non dar loro un pretesto di opporsi all'avvicendamento Nonastante le parole grosse di Modai e dei ministri del Likud. si è capito che questi ultimi volevano evitare la crisi ed erano disposti a tollerare l'allontanamento del loro collega nominandone il sostituto. La caduta dei governo avrebbe infatti significato la fine d'ogni speranza di attuare la rotazione e presentava un futuro poco allettante, come le elezioni anticipate o un reincarico a Peres per un governo magari minoritario. Giorgio Romano

Persone citate: Itzhak Moda, Joseph Harish, Modai, Peres, Shimon Peres

Luoghi citati: Israele, Likud