Oren: «E' difficfle per un israeliano accettare Wagner»

Oren: «E' difficfle per un israeliano accettare Wagner» Oren: «E' difficfle per un israeliano accettare Wagner» MACERATA — La stagione lirica dello Sferisterio si è inaugurata ieri sera con Turandot. Fra gli interpreti, Ohena Dimitrova. Katia Ricciarelli, Nicola Martlnucci. regia di Flavio Trevisan, direttore Daniel Oren. Trentunenne, Israeliano, rivelatosi a soli vent'anni al Concorso Karajan di Berlino, Oren è uno dei direttori più interessanti delle nuove generazioni. «Per la nostra Turandot — dice — abbiamo una compagnia che è fra le migliori possibili. Accanto agli ottimi protagonisti ci sono nomi di spicco anche per i ruoli minori. Sono contrario, infatti, agli allestimenti che puntano unicamente su uno o due cantanti e trascurano il resto. Il coro è sorprendentemente buono e cosi pure l'orchestra. Soprattutto, però, ho trovato un'atmosfera molto bella. Si lavora in pace e in armonia. Purtroppo il sindacalismo in Italia ha rovinato tutto. Qui si riesce persino ad allungare una prova sema creare polemiche e problemi.. Recentemente ha accettato la carica di direttore principale al Teatro Comunale dell'Opera di Genova. In precedenza ha avuto rapporti con il Comunale di Trieste, l'Opera di Roma, il S. Carlo di Napoli. Che cosa l'ha interessata della proposta genovese? «JVei precedenti Teatri avevo ricoperto l'incarico di direttore stabile. Oggi però è impossibile svolgere queste mansioni nei vostri Enti. L'Italia è un Paese meraviglioso; dopo Israele è quello che amo di più. Ma nei Teatri la vita è davvero difficile. Bisogna litigare ogni giorno. Sul lavoro pretendo il massimo, non mi accontento della mediocrità. Ma per ottenere la qualità occorre lottare. L'arte oggi non è la cosa più importante nei Teatri italiani. La politica e altro ancora hanno la precedeva. Per questi motivi ho deciso di non accettare per alcuni anni la direzione stabile di un'orchestra. Con Genova il discorso è diverso. Ho accol- ft.i3M)ìP MMreffgrenaMstico Luciano Alberti di dirigere due o tre opere all'anno e cercare di migliorare pian piano i vari settori. Quando sono stato a Genova la scorsa stagione lirica per "Nabucco" ho trovato un pubblico molto caloroso e un'orchestra piena di entusiasmo.. Nella stagione '87 Daniel Oren curerà a Genova Alceste con Katia Ricciarelli, Traviato con Fiamma Izzo e Rigoletto: .Per l'8S sono previste "Manon'e "Otello".. Lei è considerato un grande trascinatore delle orchestre. Quale rapporto instaura con gli strumentisti? .E' difficile da spiegare. Quando incontro per la prima volta un'orchestra mi rendo conto subito, già al primo intervallo della prima prova, che i professori sono soddisfatti del lavoro svolto. Credo sta una dote naturale che va ovviamente accompagnata a una preparazione solida e soprattutto ad una rigida organizzazione nel modo di provare. Se si vuole fare musica veramente, si deve avere entusiasmo. Solo con una forte carica di vitalità e di amore si possono contagiare orchestra e pubblico.. Quanto le è costato aver raggiunto il successo in età molto giovane? «.Non ho potuto vivere come gli altri bambini. Ho avuto un'infanzia piena ma non di giochi e di svaghi. Debbo ringraziare mia madre che ha capito il mio talento e mi ha indirizzato verso gli studi musicali. La famiglia di mia mamma appartiene alla setta ebraica "chasidim": i seguaci sono profondamente religiosi, credono mila necessità di giungere a Dio attraverso ti canto.. Quali sono i suoi interessi musicali?. .Nel campo lirico amo Puccini e Verdi; mi settore sinfonico prediligo Beethoven e Brahms. Un autore che non ho amora affrontato è Wagner. Le ragioni non sono però musicali. Amora oggi è difficile per un israeliano accettare Wagner. Troppi miei connazionali hanno sofferto o hanno avuto parenti e amici mi campi di comentramento nazisti dove la musica wagneriana scandiva in modo ossessivo torture e martiri.. La sua stretta osservanza religiosa le ha creato intralci nel lavoro? .11 problema è che noi dal vemrdl sera al sabato sera non lavoriamo, viviamo una giornata spirituale di festa, possibilmente con la famiglia. Raramente, purtroppo, riesco a rispettare la giornata sacra quando sono all'estero. C'è sempre una prova o un concerto importante. A volte riesco a spostare gli impegni, molto spesso sono costretto a dimenticare le mie tradizioni.. I suoi programmi futuri? •In estate conto di riposarmi un po'. In autunno farò una tournée mgli Stati Uniti portando "Trovatore". "Tosca" con Pavarotti, "Norma" e "Un ballo In maschera". Lavorerò poi a Fireme e a Bologna che oggi ha uno dei Teatri più seri e organizzati d'I¬ talia. Roberto Iovino