II latte made in Italy segna il passo

II latte mode in Italy segna il passo Effetto Cernobil, mancata revisione dei prezzi, premi per l'abbattimento II latte mode in Italy segna il passo Si può prevedere che la produzione resti per molto tempo al di sotto della quota assegnata dalla Cee Non è ancora dato di conoscere i risultati del censimento della produzione di latte, voluto dal Maf e realizzato con la collaborazione delle organizzazioni agricole. Quale che sia è prevedibile che troppe cause negative concomitanti abbiano concorso in misura decisiva a creare le condizioni perché la produzione di latte italiano resti, per molti anni, decisamente al di sotto dei 99 milioni di q.li che la Cee ha assegnato Anche se gli effetti del miglioramento selettivo in fase di espansione possono recare nuovi contributi al miglioramento delle rese e se in qualche parte del mondo si sta sperimentando l'ormone del latte, che da solo potrebbe aumentare le rese di una percentuale del TSP/c le conseguenze negative di Cernobil, la mancata revisione semestrale del prezzo fissato in base alla -306-, gli abbattimenti delle vacche eseguiti in virtù del premio di abbattimento nazionale e quelli che andrà a determinare il pre¬ mio di abbattimento comunitario sono sufficienti a confermare l'assunto iniziale di una produzione che deve rassegnarsi a segnare il passo, mantenendo inalterato lo spazio tra autoproduzione e importazione. Se questa constatazione può tranquillizzare la Cee che almeno per l'Italia non vedrà minacciato il suo programma di riduzione della produzione lattiera comunitaria, non altrettanto può dirsi per le conseguenze che rappresentano sul piano dei risultati la caduta dei consumi per la diffusa preoccupa¬ zione salutistica, il lento ritorno alla normalità, e il danno provocato dai ritardati indennizzi dei prodotti contaminati distrutti o stoccati. A quasi tre mesi dalla nube di Cernobil, la fase organizzativa procede ancora a rilento. Con molta incertezza da parte degli uffici che debbono istruire le pratiche dei produttori e delle aziende, mentre lo stanziamento decretato dal governo risulta insufficiente. La caduta dei consumi e le decisioni di Bruxelles di congelare i prezzi hanno appesantito il mercato e il quadro di dubbie prospettive ha bloccato le iniziative per l'aggiornamento del prezzo del latte fissato a gennaio, in base alla -306», col risultato che. per ora, non si intravede alcun adeguamento di prezzo, nessun recupero sugli aumentati costi generali di produzione Intanto si sa che 68 mila bovine sono state abbattute, incoraggiate dal premio nazionale di 1,1 milioni e che altre verranno abbattute nei prossimi mesi, soprattutto in esecuzione del regolamento Cee 1336/86 per via di un indennizzo corposo che, eroga- to in 7 anni, consentirà agli allevatori di ricévere 28 Ecu per q.le di latte prodotto, circa 43 mila lire q.le. L'Italia vi potrà attingere per 2.9 milioni di q.ll, vale a dire per 50 mila vacche con una produzione media di 50 q.li capo. Per assicurare un futuro al latte italiano occorre allora operare perché gli allevamenti che restano in produzione possano aumentare le rese produttive, ottimizzando gli aiuti della genetica e della alimentazione, e il prodotto, continuamente migliorato nella qualità, deve trovare collocazione prioritaria nella produzione dei formaggi tipici e nella pastori?. zazione unica, che solo una legge -ad hoc-, di cui il mondo agricolo ha già posto le basi, può garantire, stabilendo che solo attraverso le siero proteine solubili si può misurare la freschezza del prodotto e prevenire che i latti stanchi, cioè pluripastorizzatl, facciano concorrenza alla nostra produzione. Fortunato Tirelli

Persone citate: Tirelli

Luoghi citati: Bruxelles, Italia