Jugoslavia delusa ora cerca il bronzo

Jugoslavia delusa ora cerca il bronzo Jugoslavia delusa ora cerca il bronzo DAL NOSTRO INVIATO MADRID — Jugoslavi ancora sotto choc per l'incredibile sconfitta in semifinale contro l'Urss: 9 punti ovanti a V04" dalla fine, i piavi si sono fatti raggiungere con tre tiri da 3 punti, cedendo poi nel supplementare. Ed è un intrecciarsi di accuse. Gli arbitri, soprattutto l'inglese Richardson, hanno avuto il loro peso non applicando la nuova regola che assegna due tiri liberi e il possesso iella palla a chi subisce un Jalto intenzionale. E i russi ne hanno- approfittato.—Costo, citi slavo, cor. te sta la presenta di arbitri non all'altezza. Ma scaricare tutte le colpe sugli arbitri sarebbe ingiusto è troppo comodo: Coste e i suoi sono forse ancor più colpevoli per aver rinunciato a battere alcuni tiri Uberi f«i miei erano stanchi e le nostre percentuali dalla lunetta erano basse* si difende il citi), per aver lasciato in panchina un uomo esperto come Dalipagic nel finale preferendogli il diciottenne Divac, autore di uno degli errori fatali e soprattutto per non aver avuto la lucidità di lasciare andare i russi a canestro da sotto (rendendo ben più difficile la rimonta), piuttosto che subire i tremendi canestri da 3 punti. E oggi una Jugoslavia delusissima si appresta a giocarsi la medaglia di bronzo con il Brasile. «Slamo stanchi, distrutti — afferma Drazen Petrovic dopo aver annunciato che nell'88 sarà libero di trasferirsi all'estero, quasi sicuramente in Italia — non so come faremo ad affrontare il Brasile». Ma sul fronte opposto, pur con una segreta speranza che la battaglia contro i sovietici abbia lasciato tracce anche psicologiche sugli slavi, si teme sempre l'estro di Drazen Petrovtc: «Probabilmente toccherà a Marcel cercare di frenarlo — afferma Oscar —. Slamo caricatissimi per la possibilità di conquistare una medaclla di bronzo: sarebbe la conclusione ideale- di' un mondiale in cui abbiamo sorpreso tutti, forse anche noi stessi. Il nostro segreto, rispetto alla delusione di Los Angeles, è di aver trovato il giusto clima, l'amicizia tra noi». Un accordo che non esiste invece non solo nella Jugoslavia (dove i giocatori mandano spesso Coste a quel paese), ma nemmeno nella deludente Urss, come ci ha confessato Homicius: «Gli slavi ci creano sempre problemi, ma è stata anche colpa nostra se abbiamo rischiato: ci slamo allenati forte, ma le tattiche non sono buone, e fuori campo i rapporti tra noi non sono ideali». g. e, OGGI — Ore 18, finale 11° posto; perdente Cuba-Cina contro Argentina; ore 20, finale 3° posto: Jugoslavia-Brasile; ore 22, finale T posto: Canada-Israele. DOMANI — Finale 1° posto: Usa-Urss; finale 5° posto; Italia-Spagna.

Persone citate: Coste, Divac, Drazen Petrovic, Richardson