Vino italiano per Erode

Vino italicno per Erode Il re di Israele non rispettava le norme religiose Vino italicno per Erode Glielo spedivano da Brindisi - Le prove su anfore trovate a Masada NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — E' imminente la pubblicazione, in Israele, di un'opera degli archeologi Joseph Geiger e Hannah Cotton, dell'Università ebraica di Gerusalemme, sugli scavi più recenti a Masada e sui risultati delle ultime campagne archeologiche che completano quelle compiute da Ygael Yadin. Della nuova opera sono state anticipate in questi giorni alcune informazioni curiose e Interessanti che hanno destato perplessità nel mondo degli studiosi. Gli ultimi scavi presso Masada hanno portato alla luce molti frammenti di anfore romane che hanno rivelato aspetti fin qui ignorati del commercio di Roma con le sue province e anche sul tenore di vita dell'aristocrazia locale. Una delle cose più curiose e fin qui sconosciute è che a differenza di tutte le anfore e frammenti finora rinvenuti in diverse località dell'antico impero romano, le scritte trovate su quelle di Masada portano l'inconsueta indicazione: •Per Erode, re d'Israele». Contrassegni e particolari di queste giare indicano chiaramente che il vino era di produzione italiana e, per la prima volta, dimostrano in maniera inconfutabile che esso veniva esportato in Giudea, cosa che finora era ignorata da tutti. La data sui recipienti corrisponde all'anno XIX prima dell'era volgare, Secondo gli studiosi, 11 ritrovamento dimostra che re Erode preferiva i vini di importazione a quelli locali perché egli e la sua corte li ritenevano superiori o forse per una specie di snobismo. Le giare con le loro scritte offrono anche un altro aspetto singolare: dimostrano che Erode non si faceva scrupolo di bere il «vino del gentili», vietato dalle norme religiose ebraiche. Pare che Erode si astenesse dal mangiar maiale, ma questo era probabil¬ mente tutto o quasi quello che faceva per l'osservanza delle norme dietetiche religiose. Del resto una regola esplicita che proiblv. di bere il vino prodotto da non ebrei fu introdotta soltanto nell'anno 60 dell'era volgare, al tempo della rivolta contro i romani il nome del vino di Erode, «Philonianum», non è stato rinvenuto dagli archeologi su queste anfore, ma essi ritengono provenisse da una particolare vigna che produceva prodotti enologici specialmente raffinati. E il viticoltore si chiamava Laemit e apparteneva a una famiglia di Brindisi (Brundlsium) come attestano i reperti. E commento un po' acido del corrispondente del New York Times è stato: «Stridentemente a quei tempi non si p.-esentava il problema del metanolo e Laemit mandava il meglio dei suoi prodotti are Erode'- Giorgio Bomano

Persone citate: Erode, Hannah Cotton, Joseph Geiger, Yadin

Luoghi citati: Brindisi, Brundlsium, Gerusalemme, Israele, Roma, Tel Aviv