Yasu, signore del Giappone

Yosu/ signore del Giappone I capi liberaldemocratici confermano Nakasone premier Yosu/ signore del Giappone L'investitura in un lussuoso ristorante di Tokyo - Abile politico, piace alla gente per i modi da «showman» - Circondato da centinaia di esperti, sfida e cavalca la burocrazia statale - Lo scrittore Inoue dice: il suo «stile democratico» maschera «un autoritarismo della peggiore specie» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Quando Yasuhlro Nakasone venne nominato primo ministro nel 1982, in seguito a un compromesso fra le fazioni del partito di governo, il liberal-democratico, l'opinione corrente era che avrebbe resistito sei mesi a! massimo. Si era fatto la fama di 'manovratore' politico abbastanza abile ma di serie C, sempre disposto all'ossequio, all'inchino, non di certo un leader, e poi troppo di .destra., troppo «nostalgico» del passato, cosa poco popolare nel dopoguerra, quando la nazione intera stava faticosamente tentando di rimarginare le ferite della sconfitta. Contrariamente a tutte le aspettative. Nakasone è invece rimasto primo ministro per tre anni e mezzo, presto quattro, battendo il record di durata dei suoi predecessori, e la sua popolarità è oggi all'apice In un Giappone dove 1 giovani sono ormai più «conservatori» degli anziani, come si è visto il 6 luglio, in occasione delle elezioni: una valanga di voti per il partito di governo, in pratica un plebiscito popolare in favore di «Yasu», il diminutivo che sol tanto Ron, cioè Reagan, e la stampa sensazlonallstlca giapponese sonò autorizzati a usare per riferirsi a Nakasone San, ovvero il signor Nakasone. I giapponesi continuano a pensare che sia un politicante troppo abile, troppo consumato, tuttavia hanno dimostrato di apprezzare il suo stile da 'Showman', il suo approccio diretto, il suo linguaggio piano, il suo mettersi personalmente in gioco, cosa che nessun altro politico giapponese ha mal osato fare perchè tutti sono stati allevati alla scuola della reticenza, delle mezze parole. Nakasone Invece mente spudoratamen¬ te sapendo di mentire: ha sciolto la Camera bassa il 2 giugno dopo aver giurato che mai avrebbe fatto una cosa simile, ha indetto doppie elezioni anticipate il 6 luglio, le ha vinte e stravinte, a regola dovrebbe ritirarsi il 30 ottobre, invece rimarrà alla guida del Paese ancora per un anno e forse più. Ieri sera i tre maggiori contendenti alla carica di primo ministro e gli altri maggiorenti del partito liberal-democratlco, riuniti a cena in uno dei più lussuosi ristoranti di Tokyo, 11 Fukudaya, hanno infatti deposto le armi concedendogli un «prolungamento» del mandato. Il neo Parlamento si riunirà martedì 22 luglio ed è logico prevedere che ratificherà la decisione presa al ristorante da «quelli che contano». Cosi, è stata per il momento accantonata la spinosa questione della revisione delio statuto del partito liberal-democratico, stando alla quale 11 presidente del partito è automaticamente primo ministro e nessuno può essere eletto alla presidenza per più di due bienni consecutivi, come stabiliscono le regole interne del partito di governo, non la Costituzione, perchè è al partito che si deve obbedienza assoluta In quanto, come dice il professor Keiichl, politologo, In Giappone vige un sistema di 'messa democrazia'. In pratica si ha da trentanni 11 dominio di un partito unico che prevede l'alternanza al potere soltanto delle proprie fazioni. Ora però sembra che Nakasone sia intenzionato, sia pure con le dovute cautele, a rompere la consuetudine di questa -mezza democrazia', di certo però non in favore di una completa democrazia. Ha detto lo scrittore e fustigatore di costumi Hlsashi Inoue in un'Intervista pubblicata tre giorni fa dal quotidiano Mainichi: 'Nakasone è uno dei tre peggiori primi ministri che il Giappone abbia avuto in cento anni. E' riuscito a concentrare nelle sue mani più potere di tutti gli altri duecento circa capi di Stato o di governo che ci siano oggi al mondo. Forse ce ne saranno altri tre che hanno altrettanto potere e ne dispongono -con la stessa disinvoltura. Ma attenzione, è intelligente quest'uomo, moderno...' ammonisce Inoue. In effetti il «sistema Nakasone» consiste nel nominare commissioni di esperti le quali redigono rapporti che, sostiene Inoue, riflettono perfettamente le Idee di Nakasone. Questi rapporti vengono poi «legittimati» da organismi pubblici, cosi la linea Nakasone «passa» in materia di educazione, di riforma finanziaria, di privatizzazione delle Ferrovie statali, senza che vi sia stata una consultazione popolare. Ma se è vero che la gente in Giappone si interessa poco di politica, specie i giovani, il «sistema Nakasone» che si basa ormai su più di duemila consulenti «privati» nominati personalmente dal primo ministro, urta contro gli Interessi della burocrazia statale che si sente scavalcata e del tutto esautorata da questo «stile di lavoro» che in teoria appare più «democratico», in quanto il primo ministro si rivolge unicamente per consulenza a «esperti» di chiara fama, In pratica, dice sempre Inoue ma non è 11 solo a pensarlo, si tratta di autoritarismo della peggior specie'. I critici più benevoli dell'attuale primo ministro riconoscono che ha deciso di passare alla storia come l'uomo che ha concluso 11 bilancio con 11 passato ristabilendo la «grandeur» della nazione giapponese. Ma non si capisce bene cosa significhi, specie se si ricorda che Nakasone, nel 1947, fece la sua prima campagna elettorale sempre in cravatta nera, In segno di lutto per la sconfitta. Che all'Inizio degli Anni Sessanta era il più giovane e promettente esponente della destra, l'unico uomo politico della sua generazione che fosse favorevole al riarmo del Giappone, possibilmente nucleare, e che fu proprio lui a sostenere le attività para-militari di Mlshima, lo scrittore suicidatosi nel 1970 per protestare contro la decadenza del 'Sistema dell'imperatore'. I due uomini erano in ottimi rapporti, si dice che Mlshima avesse chiesto a Nakasone, allora ministro della Difesa, di partecipare al colpo di Stato che stava organizzando. Nakasone però rifiutò e Mlshima, il genio toccato dalla follia, prima di fare harakiri, sparse In giro chiacchiere malevoli su Nakasone dicendo che era un bugiardo, una banderuola, che si riempiva la bocca parlando di patria e di elevati ideali ma che teneva soltanto alla propria carriera, insomma che era un politico e basta, come appunto i fatti oggi hanno ampiamente dimostrato. Senza dubbio però un abile politico. Renata Pisa Tokyo. Il primo ministro giapponese Nakasone (Grazia Neri)

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