Dall'Europa sub-compact agli Usa

Dall'Europa sub-compact agli Usa La Ford l'ha preferita al Giappone per la progettazione Dall'Europa sub-compact agli Usa E' un mondo in continuo divenire. Non passa quasi settimana che lo scacchiere automobilistico non si scomponga e ricomponga acquistando, ogni volta, una differente fisionomia per effetto di nuove alleanze, intese, acquisizini. La Ford annuncia che le sue nuove «sub-compact» per il mercato americano verranno progettate in Europa ma nello stesso tempo sborsa trenta milioni di dollari (circa 45 miliardi di lire) per rilevare il dieci per cento del pacchetto azionario della Kia Motors sud-coreana le cui minicars verranno esportate in America a partire dalla prossima primavera e vendute dalla rete commerciale della stessa Ford. La Chrysler dice di guardare con rinnovato interesse all'Europa, ma intanto si disfa del 12,5 per cento del pacchetto azionario della Peugeot, in suo possesso (tale quota ha fruttato alla Casa guidata da Lee Jacocca la bellezza di 286 milioni di dollari) e consolida la sua pre¬ senza nella Maserati. La Hyundai, pure sud-coreana. - non fa in tempo a mettere piede negli Stati Uniti che è subito oggetto di un vivo interesse tanto che la sua «Excel» si vende al ritmo di diecimila unità al mese. Nei primi sei mesi di quest'anno ha esportato nel mondo 138 mila automobili, il duecento per cento di più rispetto ad un anno fa ed è significativo che (nel timore che la notizia possa allarmare o Irritare il protezionismo locale) si rifiuti di rivelare quante vetture ha esportato in Canada. Tale successo pan ebbe avere soltanto un significato commerciale se non fosse che un'altra marca sud-coreana, la Daewoo Motors, quest'ultima legata alla General Motors, si appresta a sua .volta ad entrare in America. Una marea inarrestabile. L'annuncio secondo cui la Ford farà progettare in Europa le sue nuove «sub-còmpact» per il mercato americano è stato dato, e con una certa enfasi, per 'risollevare il morale» dei suoi uomini nel Vecchio Continente perché si era diffusa invepe la voce che tali macchine sarebbero state progettate dalia Mazda di cui la Ford detienéìi 25 per cento del pacchetto azionario. Un interessamento di quest'ultima, però, non è* statò affatto escluso. In realta, non si vede perché la Ford," la General Motors e ìpure3:la Chrysler debbano profòrVdere risorse nella preparazióne di un tipo di vettura*' che - loro alleati giapponesi' 'o-0'-:sud-coreani sono in grado djprogettare e produrre con un' impiego sensibilmente'minore di capitali. Una decisione grave sarebbe semmai quella <h convogliare quelle macchine anche verso l'Europa. L'Estrenio Oriente ha un vantaggio sull'Occidente che sarà difficile colmare. La Nissan ha appena cominciato- la sua attività in Inghilterra che già si parla di una sua situazione di privilegio essendo in grado di produrre — si sottolinea — ad un costo di 500800 dollari inferiore a quello dì una vettura di analoghe caratteijjstiche prodotta localmente dalla concorrenza, grazie al fatto di disporre di uno stabilimento nuovissimo e di aver strappato condizioni favorevoli ai sindacati. La risposta all'aggressività degli .estremo-orientali — si fa notare — può solo provenire da una sempre più estesa automazione. Non sembra lontano il giorno in cui la cosiddetta 'intelligenza artificiale» farà il suo ingresso in fabbrica. Macchine capaci di »vedere» e di «ragionare» e tecnologie in grado di imitare 1 movimenti umani si sostituiranno sempre più all'uomo, il che non comporterà — fri prevede — una maggior velocità di esecuzione ma un enorme incremento della qualità. E più 'Intelligenza artificiale» verrà usata più i costi di produzione scenderanno. Vedremo però come teoria e pratica si sposeranno in effetti. Alle «intelligenze artificiali», poi. non si possono vendere autoPiero Casucci

Persone citate: Casucci, Lee Jacocca