Quello che conta è come si guida

Quello che conta è come si guida Vacanze e traffico a 24 mote Quello che conta è come si guida Ormai tutti lo sanno: da oggi è obbligatorio l'uso del casco per i motociclisti, salvo — nel caso del ciclomotori — per ( maggiorenni, che secondo il legislatore devono essere lasciati Uberi di indossarlo o meno per autonoma decisione. Un illustre primario di trauma! io'.ogUi diceva giornj, fa che, sulla base ac,llq sya'.efpe^ìrienza, questa <}iscriminante gli sembrava inconcepir bile. Ma ormai non c'è nulla da fare, la legge è stata approvata in questi termini, e rappresenta comunque un non effimero contributo alla sicurezza di chi in generale si serve dt un mezzo a due ruote. Il problema, in tema di circolazione stradale, è però molto più vasto. Può essere soltanto in parte risolto ricorrendo a provvedimenti legislativi, ma diventa pressoché inestricabile nel momento in cu investe il soggetto attivo, cioè il guidatore di automezzi o di motocicli. Perché la natura umana è quella che è, e, una dottri| na consiltdata negli anni insegna che ' ii rapporto uomo-macchina ha in quest'ultima la causa scatenante di istinti che solitamente sonn addormentati nella coscienza. Per esempio la tentazione — è il caso più frequente — della velocità irragionevole, o del confronto con altri; il comportamento prevaricatore In buona sostanza, l'uomo è il primo responsabile della sicurezza stradate, anche se non si deve generalizzare, perché il senso di responsabilità, l'Istinto di conservazione, quasi sempre prevalgono. Ma bastano pochi sconsiderati (appunto quelli individuati da alcuni degli esempi sopra) per gettare lo scompiglio e le premesse del pericolo per sé e per gli altri. Esiste in proposito una casistica imponente a spiegare l'innesco di questo meccanismo. Che fare, allora? Nonostante la ben nota avver¬ sione dei guidatori ad accettare consigli, è certamente utile un'azione informativa e di propaganda, a supporto dei provvedimenti di repressione (quando possibile) e di un adeguamento legislativo all'evoluzione del traffico. Il nostro Codice dcl'r. strada. . vecchio.a\\,2Zqnni (nel 19S9 ,c)ff alavano\inJtalla meno di 2.1ÓÓ.Ò0Ò autoveicoli contro i quasi 24 milioni di oggi), è diventato in alcune parti uno strumento assolutamente inadeguato alla realtà, e ' pertanto sono provvidenziali i correttivi proposti da nuove leggi, come appunto quella attualissima del casco e degli specchietti retrovisori per i motociclisti e quella, non ancora promulgata, dopo anni di attesa, ma che sembra finalmente in dirittura di arrivo, sulle cinture di sicurezza e sui sistemi protettivi per i bambini in auto. - A proposito di questi due argomenti, entrambi contenuti nella proposta di legge Facchetti attualmente all'esame del Senato, dopo il graduate obbligo di montaggio delle cinture sulte vetture nuove e non. nuove, sono previsti dal 1" gennaio 1988 i seggiolini anteriori e posteriori per accogliere i bimbi, e un anno più tardi anche i sistemi di ritenuta (cioè apposite cinture per i seggiolini stessi) per quelli con età da 4 a 10 anni. Ma ritorniamo all'argomento generate della sicurezza sulle strade, che in queste settimane estive è di particolare attualità. Si è accennato all'uomo-guidatore come principale elemento dell'intero problema.- La sua responsabilità n n si esaurisce però nel comportamento al volante: comincia prima, quando di tanto in tanto dovrebbe assicurarsi — soprattutto all'avvicinarsi della partenza per le grandi vacanze — della piena efficienza del veicolo. Ferruccio Bernabò

Persone citate: Facchetti, Ferruccio Bernabò