Una radio d'Israele: l'Urss vuole aprire un consolato di Giorgio Romano

Una radio d'Israele: l'Urss vuole aprire un consolato Il ministero degli Esteri smentisce, ma senza troppa convinzione Una radio d'Israele: l'Urss vuole aprire un consolato NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — La «Voce di Israele, ha aperto le sue trasmissioni di ieri con una rivelazione del suo commentatore politico Oded Ben Ami: •L'Unione Sovietica è interessata a intavolare trattative con Israele su problemi consolari. Per la prima volta dopo la rottura delle relazioni diplomatiche nel 1967 a seguito della Guerra dei sei giorni, Mosca si dice disposta a iniziare trattative e probabilmente anche ad aprire una sede diplomatica in Israele.. L'intervento precisava che l'agricoltura sovietica è stata duramente colpita dopo la disgrazia del reattore atomico di Cernobil ed ha accentuato la sua dipendenza dall'economia americana, si che Mosca vorrebbe riprendere i rapporti con Israele e per questa via di rafforzare i suoi vincoli con Washington. Le successive trasmissioni in francese e in inglese hanno ripetuto senza sostanziali varianti la notizia, precisando che l'iniziativa è partita da Mqjca e che le trattative si svolgerebbero in un terzo Paese. (Israele ha sempre dichiarato di essere pronta a riprendere 1 rapporti con l'Urss ma che, avendoli rotti quest'ultima, deve essere il Cremlino a prendere l'iniziativa per la loro ripresa). Tre ore più tardi un breve comunicato del ministero degli Esteri diceva in termini generici: «iVon consta a questa dicastero che l'Unione Sovietica abbia intenzione di allacciare rapporti a livello consolare con Israele.. Nessuno dei giornali del pomeriggio ha ripreso o commentato la notizia, ma il noto sovietologo Amnon Scia, dell'Università ebraica di Gerusalemme, in un'intervista alla televisione, ha detto che, pur non avendo modo di controllare la veridicità della notizia, sospetta all'origine dell'indiscrezione proprio il ministero degli Esteri. Ha aggiunto di ritenere che la Russia sia interessata alla ripresa di certi rapporti con Israele non tanto per le ragioni che sono state indicate ma soprattutto per poter controllare i grandi interessi patrimoniali che la Chiesa ortodossa ha in Israele (tanto quella «russa, propriamente detta quanto la «bianca.). E' vero che la cosa non è nuova e che esponenti della Chiesa russa ortodossa sono venuti sovente in Israele, ma il controllo di questi beni ha assunto- nell'ora attuale una particolare importanza. Inoltre, ha aggiunto il prof. Sela. negli ultimi tempi Mosca è stata estromessa quasi interamente dalle faccende mediorientali ed è interessata a saperne qualche cosa di più alla fonte, anche per le notizie contraddittorie che giungono circa l'Olp e i suoi rapporti con la Giordania nonché sui gruppi di potere al suo interno. Giorgio Romano

Persone citate: Amnon Scia, Ben Ami, Oded