I Iaici sono corteggiati di Marcello Sorgi

I Ittici sono corteggiati I Ittici sono corteggiati II presidente incaricato ha incontrato nuovamente i segretari di pri, psdi e pli - Anche Craxi li ha interpellati - Nessuna présa di posizione a favore dell'uno o dell'altro dei due contendenti - Un clima di attesa ROMA — Dimenticati all'Inizio della, crisi, poi riscoperti e ora contesi, da ieri i laici sono al centro del braccio di ferro dc-psi. Andreotti, Craxi e Pe Mita li inseguono e fanno a gara per invitarli o anche per parlargli al telefono. Con un obiettivo chiaro per I due partiti in gara per Palazzo Chigi: guadagnare il consenso degli alleati minori per dimostrare che il rivale è isolato e ha meno probabilità di formare un governo. Cosi, chiuso nel suo studio, in un pomeriggio afoso Andreotti ha ricevuto uno dopo l'altro Nicolazzi, Altissimo e Spadolini. Craxi, che con il segretario socialdemocratico aveva parlato mercoledì, ha chiamato a Palazzo Chigi di mattina 11 segretario liberale e di pomeriggio, a conclusione della seduta di Consiglio dei ministri, s'è intrattenuto con quello repubblicano. Anche De Mita mercoledì aveva dedicato una lunga udienza a Nicolazzi; poi ha visto Spadolini a Piazza del Gesù e in se¬ rata è andato a trovare Altissimo. Ed è bastato veder uscire dallo studio privato del presidente incaricato i tre segretari, per far correre la voce (subito smentita) di un estremo tentativo di Andreotti di formare un esecutivo anche senza ì socialisti. In realta, a quanto ci risulta. Andreotti ha proposto ai laici una sorta di -governo di tregua», composto anche da tecnici, con l'obiettivo minimo di varare i provvedimenti economici più urgenti e evitare le elezioni, favorendo appunto una tregua delle polemiche e preparando la soluzione successiva. A Nicolazzi, Altissimo e Spadolini il presidente incaricato ha dettò in sostanza: 10 ho potuto verificare che almeno su una cosa siamo tutti d'accordo, che va ricomposto 11 pentapartito. Perché allora non prendere atto che una soluzione delle polemiche è lontana e mettersi insieme per affrontare le scadenze più urgenti? Non si può dire che gli interpellati abbiano risposto con entusiasmo. «Piuttosto che fare un governo-ponte — ha obiettato Nicolazzi — debole e destinato quasi certamente a portare alle elezioni a ottobre, tanto vale tenersi il governo che c'è, con un rinvio alle Camere. Se poi dev'essere una soluzione sema il psi, noi non ci sttatno. Ma non perché vogliamo a tutti i costì Craxi presidente. Il nostro obiettivo resta il pentapartito. E se Andreotti, per formarlo, ha bisogno di un altro giro di consultazioni, parteciperemo'. -A me — ha spiegato Altissimo — l'ipotesi di un governo atre o a quattro non è stata neanche adombrata. S'è discusso degli sbocchi possibili. E ho detto che questa fase mi sembra conclusa, che occorre aprirne una nuova-. Però sul rinvio il segretario liberale è scettico: «Com'è a scuola? Promossi, bocciati o rinviati, ma a ottobre'. Quanto a Spadolini, che ha visto Andreotti dopo il Consiglio dei ministri, ha riportato il discorso sulla sua personale mediazione e sul «lodo», cioè sulla garanzia che i laici potrebbero fornire a un compromesso accettabile da de e psi (rinvio, governo a termine, o scadenza certa per l'alternanza): «#o espresso ad Andreotti apprezzamento — ha poi. riassunto in tono interlocutorio —, occorrerà lavorare nei prossimi giorni per trovare tutti i possibili punti di convergenza: Ad ogni colloquio di Andreotti ha fatto seguito una telefonata o una visita di De Mita. Lasciando al presidente incaricato il proprio compito, il segretario de non ha chiesto disponibilità per questa o quella formula. Ha cercato di assicurarsi che non ci fosse ostilità verso i tentativi democristiani, che in nessun modo risultasse incrinata la vecchia solidarietà fra laici e de. Craxi, che a tutti è apparso molto sicuro di sé. ha invece seguito un altro ragionamento: se il pentapartito ha garantito a tutti larghi margini di autonomia, che ragione c'è di piegarsi alle pretese egemoniche della de? A questo punto Andreotti ha concluso e 11 gioco tornerà a noi: non resta che aspettare. ■£ in/etti — ha commentato Altissimo — lui aspetta!'. Al dunque, nessuno s'è schierato con nessuno. Ma non ci sono stati scontri. Cosi, sulla carta, le ipotesi dei due partiti rivali restano valide, ma nei fatti bloccate dal gioco persistente dei veti incrociati, e dall'indifferenza degli alleati minori. I quali, sotto sotto, continuano a premere perché Craxi e De Mita si mettano d'accordo. L'ultima proposta, a metà fra il serio e il faceto, l'ha fatta 11 vicepresidente del senatori liberali Attillo Bastianini: .E se provassimo a sottoporli in tv a un confronto all'americana?: Marcello Sorgi

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