Andreotti non rinuncia di Luca Giurato

Andreotti non rinuncia Stamane il presidente incaricato va dal Capo dello Stato Andreotti non rinuncia Punta a un governo di tregua - L'ipotesi prevalente è che sia Craxi a gestirlo, sempre che si impegni a lasciare Palazzo Chigi la prossima primavera, alla vigìlia del congresso socialista - Ieri Cossiga ha sentito i presidenti della Camera lotti e del Senato Fanfani ROMA — -Andreotti non rinuncia-. ha dichiarato ieri sera il presidente dei deputati de Rognoni al termine di un summit del suo partito, presente De Mita. Questo è il suggerimento della de al presidente incaricato, il quale è ovviamente libero di comportarsi come crede. Per la de, la parola che conta sull'incarico spetta, naturalmente, al Capo dello Stato. Andreotti si reca questa mattina al Quirinale per riferire a Cossiga sui risultati delle sue fatiche, tutte puntate sulla formazione di un nuovo governo. Le fatiche sono state tante ed Andreotti non le ritiene ancora esaurite; quasi certamente, il presidente del Consiglio incaricato chiederà al Capo dello Stato di lasciarlo lavorare ancora per qualche giorno sull'ipotesi di un «pentapartito di tregua», che non sarebbe altro che un pentapartito a termine, con obbiettivi primari l'approvazione della finanziaria e il «no» alle elezioni anticipate. Ma i risultati di tante fatiche sono assai scarsi sul piano politico: sono, anzi, del tutto inesistenti per quanto riguarda il tentativo di addolcire la posizione del psi, che non è mai cambiata; tanto che Martelli ha ieri detto che tutto va al più presto -asserato dal momento in cui Craxi, con tanta fiducia, con¬ segnò le dimissioni nelle mani di Cossiga-. .Tra due posizioni, in apparenza inconciliàbili, starebbe emergendo l'ipotesi che proprio «il governo di tregua», al quale sta lavorando Andreotti, possa alla fine essere guidato da Craxi. Naturalmente, il psi dovrà, impegnarsi a siglare una scadenza precisa, il famoso congresso nazionale della primavera dell'87.1 leader dei tre partiti laici potrebbero essere i garanti di questo patto, del quale si parla molto, ma sul quale non vi sono certezze di nessun tipo. Ufficialmente nulla è cambiato e. questa mattina, Cossiga deve dunque decidere. per prima cosa, se dare ad Andreotti «disco verde» oppure «disco rosso». A giudizio di molti leader politici, Cossiga opterà per una terza soluzione, quella del «disco giallo»: vai pure avanti, ma portami al più presto dei risultati nuovi altrimenti, com'è consuetudine del Quirinale in ogni crisi di governo da quarantanni a questa parte, l'incarico passa di mano, (il nome più probabile è quello di Craxi). Altri leader sostengono che. visti i risultati politici, Cossiga alzerà subito «disco rosso», pur sapendo di dare un dispiacere non solo ad Andreotti, ma anche a De Mita. Proprio ieri, qualcuno assai vicino al Presidente della Repubblica ricordava che Cossiga si dimise subito dalla de, appena eletto alla prima magistratura dello Stato. E, per sottolineare che certi gesti non sono solo formalità tanto doverose quanto inevitabili, precisava che, proprio ieri, Cossiga ha voluto compiere un gesto non previsto né dalla Costituzione né dalla prassi di ogni crisi. Il gesto è questo: il Capo dello Stato ha telefonato prima al presidente del Senato Fanfani, poi al presidente della Camera lotti per consultarsi a lungo sugli sviluppi della crisi. L'iniziativa è stata molto gradita dai presidenti delle due Camere, con i quali Cossiga non ha accennato ad incarichi di governo attuali e futuri. Tra Andreotti e i segretari del pentapartito, ieri non si è invece parlato d'altro. Andreotti ha incontrato Ite Mita, Foriani, Craxi, Spadolini. Nicolazzi, Altissimo. Craxi si è poi visto con i leader laici, con i quali si è Incontrato anche De Mita. -Ormai è chiaro che è stata imboccata la strada di una crisi di governo che rischia di avvitarsi su se stessa — ha dichiarato Altissimo —. E' ora di immaginare una soluzione che interrompa il corto circuito dell'attuale situazione di stallo die sta at¬ traversando il presidente incaricato Andreotti: • Occorre lavorare per individuare tutti i possibili punti di convergenza — avverte Spadolini —. £' probabile che Andreotti debba approfondire ancora i termini della questione politica con un ulteriore sondaggio. Comunque questa decisione spetta al Capo dello Stato. Un governo a termine si può comunque realizzare anche attraverso il rinvio del governo Craxi alle Camere. Io non l'ho mai escluso-. Il psdl, con Nicolazzi e Romita, è per il rinvio alle Camere. -La rivendicazione della guida dell'alleanza, da parte della de è parsa legittima in astratto, ma intempestiva nel concreto — spiega Romita —. Più immotivata che arrogante, perché maturata su considerazioni che devono restare estranee all'incidente che è all'origine della crisi. Suggeriamo di riportare il tutto alle giuste dimensioni di un incidente parlamentare'. -Noi abbiamo le nostre carte e le giocheremo tutte-, avverte Craxi. «Ho visto un film di uno che rimaneva aggrappato a un'unica ipotesi e alla fine restava intrappolato. Quindi, è sempre meglio avere più di una soluzione-, replica De Mita: Luca Giurato

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