Se l'aeroporto fosse privato di Bruno Ghibaudi

Se l'caeroiporto Come replicano le società di gestione, accusate di inefficienza dal presidente Alitalia Se l'caeroiporto ROMA — Non è la prima volta che Umberto Nordio, presidente' dell'Alitalia, lancia I suoi strali contro li sistema, aeroportuale italiano. Ma l'altro ieri, intervenendo alla presentazione del secondo •Rapporto sul turismo italiano*, è stato particolarmente duro. Ha infatti definito 'arretrato il sistema aeroportuale italiano, indecente la situazione di alcuni scali come Palermo, cupe le previsioni: Linate nel caos nel prossimo decennio*. E dopo la diagnosi, una terapia che per l'Italia — in altri Paesi la si applica già da tempo con successo — continua ad apparire come una sorpresa: liberare la gestione aeroportuale di tutte le vischiosità burocratiche, privatizzandola totalmente. Quale risonanza hanno avuto queste, nuove bordate nel mondo del trasporto aereo? Dalla Società Aeroporti di Roma, una società a capitale misto pubblico e privato, n n siamo riusciti ad avere dichiarazioni ufficiali. Tuttavia, secondo indiscrezioni attendibili. Nordio ha ribadito ciò che anche alcuni degli interessati vanno denunciando da tempo. La situazione di inadeguatezza delle strutture è soltanto la conseguenza di una realtà di fondo (la proprietà di tutti gli aeroporti Italiani, civili e militari, è dello Stato) e della politica ristretta, poco lungimirante e antieconomica, con cui lo Stato ha gestito fino ad oggi questo patrimonio. Gli aeroporti civili maggiori sono affidati a società di gestione di tipe privatistico (gli azionisti sono spesso gli enti locali).. Quelli minori li gestisce direttamente lo Stato. E lo fa con gli stessi metodi con cui gestisce la maggior parte delle sue attività. All'estero, Invece, gli aeroporti civili sono Imprese private a. tutti gli effetti, gestite da un'Alrport. Authorlty che coordina e controlla unitariamente tutta l'attività aeroportuale. Sono società per azioni, di cui ogni cittadino può acquistare i titoli. Sul plano operativo, la legge della concorrenza le spinge ad offrire servizi sempre migliori. E quasi ovunque il bilancio è in attivo. Caratteristica comune, come del resto è di qualsiasi impresa che guardi al .futuro, sono gli investimenti, sempre tanto consistènti dà garantire sicurezza, modernità ed efficienza con l'aiuto delle strutture e delle strumentazioni tecniche più moderne. Se questi sono i risultati a cui anche nel nostro Paese, aspirano le compagnie aeree Italiane e straniere, la propósta.di Nordio non può che incontrare consensi da parte di tutti gli operatori. Le compagnie di gestione lo fanno già In forma privatistica,. ma questa autonomia è ancora insufficiente e deve essere ampliata privatizzando anche le strutture. Solo cosi sarà possibile applicare In pieno quelle leggi dell'economia e del mercato che impongono Investimenti adeguati agli obbiettivi che già si intravedono all'orizzonte. Fino ad oggi in Italia, invece, si è fatto esattamente l'opposto. Negli ultimi 25 anni gli investimenti per tutti gli aeroporti civili italiani sono stati irrisori: appena alcune decine di miliardi, sebbene 11 volume di traffico fosse ovunque in aumento (in media dal 4 al 5 per cento l'anno). A Fiumicino, oggi quarto scalo europèo per movimento passeggeri dopo Londra, Parigi e Francoforte, i due milioni di passeggeri del 1961 sono diventati più di 14 milioni nel 1985. Ma le strutture sono rimaste pressoché' le stesse. Un anno fa il Parlamento, dopo 20 mesi di discussioni e di rinvìi, ha approvato uno stanziamento straordinario di 1115. miliardi per i due aeroporti di Fiumicino (635 miliardo e Llnate (480 miliardi). Ma-per l'aeroporto milanese di/mlllardl ce ne vorrebbero piji di mille. Da qui al caos, come ha detto Nordio, il passo è obbligato. E 11 futuro prossimo sarà ancora più grigio, dal momento che in Parlamento non ci sono altre proposte a questo riguardo. • ■ s In carenza d'iniziativa da parte dello Stato accade che siano proprio le spcietà di gestione a prendere talune decisioni per il niiglioramento tecnico e funzionale che sarebbero invece, di competenza dello Stato, p' per esempio il caso della, Sagat di TorinoCaselle, che;per dotare lo scalo dell'Ils di terza categoria e per rendere possibile l'operazione Chrysler-Plnlnfarina ha dovuto investire direttamente. Le compagnie aeree straniere non hanno mai nascosto il loro disappunto per la situazione italiana. Oggi c'è più ottimismo, ma qualche riserva rimane. «/ miglioramenti ci sono stati, non soltanto a Linate e a Fiumicino ma anche a Torino e a Genova — dice per esempio il dìrettore commerciale della Lufthansa, Arpinl —. Ma a Napoli, a causa della mancanza di una palazzina per le merci e per la dogana, le compagnie aeree non possono portare merci. Per non parlare di Venezia, dove lo stato permanente di conflittualità sindacale, con scioperi e astensioni, obbliga spesso ad atterrare su scali alternativi, con disagi e perdite facilmente immaginabili*. Bruno Ghibaudi

Persone citate: Nordio, Umberto Nordio