«Citeremo Zamberletti» di Franco Giliberto

« Citeremo ZamberieHi » Stava, conferenza stampa a Milano dei familiari delle vittime « Citeremo ZamberieHi » Sotto accusa la Protezione civile «per non aver previsto e evitato» - Il geologo tedesco Brauns ribadisce: «L'impianto del bacino aveva il più basso grado di affidabilità che si possa concepire» MILANO — Si sta infine dicendo che la catastrofe avvenuta a Stava il 19 luglio 1985 era -prevedibile ed evitabile»: lo stesso onorevole Zamberletti pochi giorni fa lo dichiarava a Roma mentre consegnava a Craxi una relazione di 300 pagine sulla tragedia di Val di Fitmme. Ebbene, come lapalissiana conseguenza, anche il ministero della Protezione civile (-per non aver previsto ed evitato-) molto probabilmet.te sarà citato in giudizio dai familiari delle vittime in relazione al risarcimento dei danni. Alla conferenza stampa tenuta ieri nella sede delle Acli milanesi se n'è avuta conferma dall'avvocato Benito Perrone. coordinatore del collegio di difesa che patrocina (con tredici legali) oltre 2U0 familiari delle vittime. Ed è una notizia piuttosto inattesa, se si tien conto che il ministero della Protezione civile si è posto dalla parte degli accusatori, ravvisando superficialità, negligenze, inettitudini e carenze di verifiche all'origine del crollo che fece 269 vittime. Appare dunque inflessibile la posizione della parte civile. Un altro segno inequivocabile della fermezza con la quale essa intende agire riguarda un invito alle Acli: il collegio dei difensori e il collegio dei periti all'unanimità hanno suggerito con una lettera al patronato cattolico e ai fami liari delle vittime di non partecipare sabato prossimo a Tesero alla commemorazione della sciagura. -In particolare — dicono l'avvocato Perrone e il geologo professor Villa — consigliamo l'astensione da qualsiasi iniziativa che veda i danneggiati accomunati con autorità e pubbliche amministrazioni, che secondo il nostro convincimento hanno precise responsabilità in ordine all'avvenuto disastro». Dunque, se l'inchiesta giù diziaria fino a questo mo mento non vede tra gli impu tati che pochi e sconosciuti pubblici amministratori oltre a una piccola schiera di oscuri imprenditori e tecnici-impiegati che per 24 anni si sono avvicendati alla miniera di Prestavel. la pattuglia dei possibili colpevoli potrebbe allargarsi su sollecitazione della parte civile. Durante la conferenza stampa, precisi riferimenti sono stati fatti agli Enti die sin dalla prima installazione degli impianti si sono occupati della gestione della miniera: Montecatini, Montedison e, successivamente. Fluòrmine e Prealpi Mineraria; oltre a tutte le pubbliche amministrazioni alle quali competevano i controlli mi¬ nerari, idrici, yeologici e ambientali degli impianti e delle loro pertinenze». Un geologo tedesco di fama mondiale, il professor Josef Brauns. che fa parte del collegio peritale, ha ribadito ieri che lo sciagurato impianto dei bacini adottato a Stava aveva «il più basso grado di affidabilità che si possa concepire», costruito «su un terreno paludoso e scadente», ossia dove fu tirata su la prima diga di contenimento. Continua l'esperto: -Nelle indagini post-crollo abbiamo visto che il substrato è costituito da terreni fluvio-glaciali (e non da roccia) per alcune decine di metri». Ma quale è stata la causa scatenante del crollo? Il professor Villa, presidente dell'Associazione geologi italiani, ricorre a varie immagini pittoresche: -Mettiamo di trovarci di fronte a un malato molto grave: non occorre che faccia una partita a pallone per andarsene all'altro mondo. Basterà un raffreddore, uno sternuto. Insàmma, lassù non dovevano costruire quei bacini in quel modo, con un vero e proprio misfatto territoriale. Costruire male la prima diga e poi ampliare e raddoppiare l'impianto che poggiava sul nulla ha corrisposto a mettere il buon Dio con le spalle al muro.„». Il geologo aggiunge che purtroppo l'Italia ha un 5 per mille di morti per catastrofi naturali contro l'uno per mille relativo alla media mondiale. E* ciò non avviene pcr una particolare virulenza dei fenomeni disastrosi: i quattromila morti del terremoto in Irpinia, sono stati, secondo Villa -preda di costruzioni errate, di edifici tirati su sulle macerie di precedenti terremoti. E gli equivoci continuano. La Commissione ministeriale che ha consegnato a Craxi una relazione-inchiesta sulla tragedia di Stava sembra voler affermare che tutto sommato la diga del primo bacino poteva anche andare bene, mentre il nostro collegio di periti dimostra che quell'impianto ha risentito di assoluta mancanza di un razionale progetto fin dall'inizio della sua esistenza». Un folto gruppo di parenti delle vittime di Stava, dopo rincontro fra periti e giornalisti, ieri ha tenuto una pacata assemblea nella stessa sede delle Acli. L'avvocato Perrone ha spiegato che l'invito a disertare la commemorazione di Stava, sabato prossimo, non è ovviamente da prendere alla lettera ma che si tratta di un richiamo ad aver coscienza di quale sia la possibile controparte dei danneggiati, in questa triste vicenda. : Corrado Barbot, presidente provinciale dell'Associazione, ha suggerito che ognuno in libertà decida come ritiene più opportuino. -Per conto mio — ha affermato.— posso dire che andrò lassù'come credente per un momentp,.di raccoglimento, ma ahche'per riaffermare con intransigenza un assoluto bisogno di verità e di giustizia. Chiederemo ai giudici che giustizia sia fatta e che questo Stato con tutte le sue istituzioni la finisca di essere fòrte con i deboli e debole con i forti». Franco Giliberto

Persone citate: Benito Perrone, Corrado Barbot, Craxi, Perrone, Zamberletti

Luoghi citati: Italia, Milano, Montecatini, Roma, Tesero