Il Leonardo tornato a Milano

Il Leonardo tornato a Milano La signora Nakamura: «Non volevamo violare la legge italiana» Il Leonardo tornato a Milano Ha gallerìa giapponese dichiara di averlo riacquistato dalla «Chiesa Messianica Mondiale» per H giudice lo affida all'Accademia di Brera - Una perizia per verificare se l'opera è originale La titolare della 19 miliardi MILANO — «Z,o scandalo che ci ha sfiorato a causa di questo disegno era troppo grande a livello internazionale. Noi volevamo uscirne senza perdere la faccia e volevamo riacquistare la nostra immagine tradizionale di serietà ed efficienza. Allora abbiamo deciso di ricomprare il disegno di Leonardo dalla Chiesa Messianica Mondiale e lo abbiamo riportato in Italia». Così dicendo Yoko Nakamura, una distinta signora giapponese di clnquant'anni, presidente della principale gii ileri:-, d'arte di Tokyo, la Gekkoso, indica una piccola borsa piatta, di pelle rossa con borchie dorate, posta sul tavolo di fronte alla sovrintendente di Brera, Rosalba Tardito, La borsa viene apeita e ne emerge, avvolto in una sciarpa bianca di Christian Dior, protetto da due lastre di plastica trasparente, il disegno leonardesco: la testa di donna preparatoria del dipinto «La Vergine delle Rocce», un volto dolce, pensoso, un prezioso disegno su carta ingiallita, dai bordi leggermente sfrangiati. Scattano i flash dei fotografi, sorride la signora giapponese mentre con la mano sfiora il disegno, ma intanto non perde di vista il piccolo marchingegno elettronico che posto di fronte a lei registra attentamente ogni domanda che viene posta all'interprete, e un suo connazionale, che si autodefinisce un modesto funzionario della Gekkoso, fotografa accuratamente i presenti. Il disegno è arrivato ieri mattina in Italia, non è chiaro se con un aereo privato o di linea, ma questo sono dettagli minori. La signora Nakamura, accuratamente pettinata e vestita raffinata¬ mente di un abito azzurro di maglia, con una grande spilla antica di perle sul petto, sorride gentilmente anche di fronte alle domande più insidiose, e non perde il controllo della situazione. Il magistrato che si occupa del caso, Alessandro Raimondi, ieri mattina ha ricevuto il disegno e lo ha affidato immediatamente a Brera in custodia giudiziaria. «Quanto prima, forse già questa settimana, lo esporremo nelle nostre sale — dichiara soddisfatta la sovrintendente — però prima dovremo verificarne l'autenticità.. Intanto la signora Nakamura racconta la sua versione dell'episodio che tanto scalpore ha provocato in Europa e in Giappone. «Abbiamo acquistato il disegno dal mercante olandese Van Rijn, non posso dirvi a che prezzo, e poi lo abbiamo rivenduto alla Chiesa Messianica Mondiale per 1,9 miliardi di yen» Sono circa 19 miliardi di lire, una bella somma per un disegno che secondo la sovrintendente Tardito è soltanto •attribuito a Leonardo: ma non è certo sia di sua mano. •Sono stati quelli della Chiesa Messianica a portarlo in Giappone e ad esporlo al Museum of Art, non noi. Quando ci hanno detto che avevamo violato la legge italiana, fatto questo che io ignoravo, noi della Gekkoso abbiamo studiato varie soluzioni — prosegue la signora Nakamura — poi il caso è lievitato a livello internazionale e allora abbiamo deciso di percorrere l'unica strada possibile: riacquistare il disegno con un nostro grande sacrificio finanziario e riportarlo in Italia. Certamente il disegno rimane di nostra proprietà e speriamo che le autorità italiane ci concedano di rivederlo presto in Giappone nell'ambito di uno scambio culturale tra i due Paesi. Alla Chiesa Messianica, che ha capito la nostra situazione, abbiamo dato contanti e alcune nostre opere dell'impressionismo francese, il tutto per un valore pari a 1,9 miliardi di yen. Ab biamo voluto rispettare le leggi italiane'. La signora Nakamura non vuole spiegare altro, anche perché il suo legale, Angelo Di Palermo, la frena adducendo il segreto istruttorio. La sovrintendente Tardito informa alla fine che entro l'anno si terrà in Giappone una mostra organizzata dal Consiglio d'Europa. Brera vi partecipa inviando alcuni suoi capolavori, ma non il disegno leonardesco. •Più avanti, forse, ma non oro». La signora Nakamura si fa tradurre dall'interprete, sorride gentilmente e intanto calcola quanto è venuto a costare alla Gekkoso questo disegno attribuito a Leonardo: un bel po' di quattrini nonché il rischio di perdere la faccia. Un'esperienza davvero imprevista per un'esperta mercante d'arte. Gianfranco Modolo Milano. La sovrintendente ai beni artistici della Regione Lombardia, Rosalba Tardito, e la signora Nakamura, in rappresentanza della galleria d'arte Gekkoso, con il disegno attribuito a Leonardo