Zagladin turista indiscreto di Frane Barbieri

Zagladin turista indiscreto Le vacanze romane dell'esponente sovietico Zagladin turista indiscreto c i o l l n à i a Sulla persona di Vadim Zagladin sono passati, quasi fisicamente, tutti gli strappi e tutte le ricuciture fra Mosca e le Botteghe Oscure. E' stato lui il mediatore e il protagonista dei confronti polemici e delle convergenze con gli eurocomunisti. Pochi giorni fa è comparso d'improvviso a Roma. Ufficialmente si è detto che si trovava in viaggio turistico, con la moglie, dopo una visita al partito di San Marino. La versione non ci sembra credibile. Un sostituto segretario per i rapporti internazionali del pcus non lascerebbe Mosca per lontane gite private, nel momento in cui Gorbaciov sta mettendo in atto una nuova offensiva internazionale, assistito dall'appena insediato Dobrinin, capo diretto, appunto, di Zagladin. Con tutto il rispetto per la repubblica del Titano, il contatto con San Marino non s'inquadra per il momento nel grande disegno strategico. I capi del Cremlino poi non fanno mai giri privati in Occidente. L'escursione di Zagladin potrebbe costituire un precedente, uno dei sintomi del nuovo corso, un po' estemporaneo dati i suoi impegni attuali. La vacanza romana quindi si combina con le sue mansioni. Induce a sottolinearlo anche un fatto nuovo: il pei e il pcus, su un punto almeno, si sono trovati ancora in rotta di collisione. L'episodio nasce a Varsavia, al congresso di Jaruzclski. La dirigenza polacca si è assunta il compito di rilanciare la convocazione della conferenza mondiale dei partiti comunisti ideata da Breznev e Pcnomariov. Sembrava che Gorbaciov non avesse sposato l'iniziativa. Ora uno dei vice di Jaruzelski l'ha fatta rivivere affermando che «un numero sempre crescente di partiti chiede la convocazione». E la presenza di Gorbaciov ha dato senz'altro l'avallo supremo del Cremlino. Non si capisce perché i polacchi, con tutti i loro grattacapi, si sarebbero imbarcati in una simile, inutile impresa, senza esservi spinti dai sovietici. Il più colpito da questo inatteso ritorno all'internazionalismo vecchio stile è senz'altro il partito italiano. Natta ha fatto sapere in varie occasioni (la prima in una nostra intervista, dopo il tentativo di Ponomariov di formalizzare la proposta durante un convegno ideologico a Praga) che il pei non intende più partecipare a conferenze che tendono a riesumare il movimento comunista mondiale: «Io non mi sento facente parte di nessun movimento internazionale». Durante il loro incontro a Mosca, fra euforia e riconciliazione, era sembrato che Gorbaciov tenesse conto del rifiuto di Natta. Frane Barbieri (Continua a pagina 2 Ih quarta colonna)

Luoghi citati: Mosca, Praga, Roma, San Marino, Varsavia