Legar le mani a dc e pci

 Dopo larticolo di Bob: gie marnaic e dcì Dopo l'articolo di Bobbio: strategia socialista i Dopo larticolo di Bob: gie marnaic e dcì La crisi apertasi due settimane fa con le dimissioni del governo a guida socialista sta mostrando un'interessante identità tra i modi in cui la democrazia cristiana ed il partito comunista si sforzano di eludere e di aggirare il vincolo politico che il craxismo ha posto e pone, sia pure diversamente, all'una e all'altro. Tutta la strategia dell'attuale segretario socialista è riassumibile nel tentativo di «riposizionare» il psi rispetto all'intero sistema politico italiano, corcando di fargli assumere «contemporaneamente» un ruolo di autonomia e di centralità. Va sottolineato l'avverbio contemporaneamente, perché l'autonomia socialista, lungi dall'essere una conquista di Craxi, era qualcosa già sostanzialmente acquisita negli Anni 60, e per l'appunto in forza di essa fu possibile al pji inoltrarsi nell'esperienza del primo centro-sinistra. Solo che proprio quell'esperienza doveva di¬ mostrare un fatto raramente ricordato e ancor meno sottolineato; e cioè che la mancata aspirazione alla «centralità», a svolgere un ruolo apertamente concorrenziale rispetto alla de — tipica del modo in cui il psi condusse allora l'esperienza di centro-sinistra — si risolse alla lunga in una perdita, o comunque in un grave appannamento, anche della sua autonomia. Infatti, sotto la guida soprattutto di De Martino, il psi, via via che andò rassegnandosi ad una collaborazione sempre più supina e subalterna verso la democrazia cristiana, allo stesso tempo andò anche sempre più appiattendosi sul pei, fino al punto, davvero incredibile, di proclamare (unilateralmente!), nel suo Congresso della primavera del '76, una virtuale unità d'azione con il pei. A proposito dell'esperienza del primo centro-sinistra, è pure interessante ricordare che per tutti quegli anni sia il partito comunista che altro forze e gruppi democratici di sinistra (penso ad un giornale come L'Espresso di allora, per esempio) furono instancabili nel rimproverare al psi pròprio la sua subalternità alla de, l'accettazione del ruolo di puro comprimario. Strano a dirsi quel medesimo partito e quelle medesime forze, negli ultimi tre anni, invece, sono stati tra i più critici del tentativo socialista di. contendere alla de la «centralità», mostrando quasi di ritenere che quel tentativo — indipendentemente dai modi — avesse in quanto tale un che d'incongruo e fosse addirittura sostanzialmente illegittimo. Il binomio autonomiacentralità di Craxi è sentito come pericolosissimo dagli altri due principali attori del sistema politico in quanto si configura per cn- E. Galli della Loggia (Continua a pagina 2 In nona colonna)

Persone citate: Bobbio, Craxi, De Martino, Galli