In un museo i regali a Mitterrand

In un museo iregali a Mitterrand A Chàteau-Chinon, la cittadina feudo elettorale del Presidente In un museo iregali a Mitterrand Quelli dei Grandi e quelli di semplici cittadini - Chiara polemica con Giscard (i diamanti di Bokassa) PARIGI — Da oggi la Francia ha un museo in più. Un museo particolare e, forse, unico al mondo, che raccoglie tutti 1 regali che Francois Mitterrand ha ricevuto come presidente della Repubblica. Dai potenti della Terra, come da semplici cittadini: vasi romani di valore incalcolabile e lettere di bambini. Un'iniziativa voluta da capo dell'Eliseo perchè — come è'scritto su una parete all'ingresso del nuovo museo — «è giusto che questi doni appartengano alla gente: ma che qualcuno già legge anche in chiave polemica. Uso degli scandali francesi più clamorosi scoppiò proprio attorno a un «regalo»: 1 diamanti che l'ex presidente Oisc&rd d'Estaing ricevette dall'imperatore del Centroafrica, Bokassa. U «Museo del settennio» è ospitato in un castello-convento del 1700 che domina Chateau-Chinon. una cittadina della Kiev-re, a Sud di Parigi, della quale Mitterrand è stato sindaco dal 1951 all'81. Anche se il presidente è nato nella Charente, sull'Atlantico, sopra Bordeaux, Chateau-Chinon è il suo feudo elettorale. E' qui che è cominciata la sua carriera politica subito dopo la guerra. Ed è sempre qui che, in un ristorante di campagna, si ritira dopo ogni elezione ad attendere 1 risultati con la moglie e i collaboratori più stretti. Nei tre pioni dell'antico convento sono stati sistemati più di mille oggetti: quadri, tappeti, mobili, libri, medaglie. C'è anche una enorme zanna d'elefante lunga due metri che Mitterrand ha ricevuto dall'ex presidente del Togo, Onassimbe Eyadema. I •pezzi» più preziosi sono un vaso di smalto giapponese (dono dell'imperatore Hiro Ulto), due flaconi in vetro di epoca romana regalati dal presidente libanese Arnin Gemayel e un cratere dipinto del VII secolo a. C. donato dal teau-Chinon. Nel museo i pezzi sono stati divisi per genere»: i più numerosi sono 1 quadri (anche uno della sorridente moglie del presidente gabonese Omar Bongo), subito seguiti dalle medaglie-ricordo di viaggi e di Incontri. Ci sono anche delle sculture. Una, di grande valore almeno commerciale, è il dono di uno sceiccato arabo: intitolata «scene di oasi», rappresenta tre cavalieri sullo sfondo di palme, il tutto in argento massiccio ricoperto d'oro e posto su un basamento d'alabastro. Tra i regali della gente comune ci sono gli oggetti più orginali. Un sacchetto In maglia bianco rosso e blu (con ricamato il nome Francois) perchè «il presidente possa tenere in caldo le uova alla cocque della sua colazione', come è scritto nella lettera di accompagnamento. O una pagaia di legno dipinto offerta da un pescatore di un villaggio africano. e. s. presidente greco Constantin Caramanlis. Ma ci sono anche regali curiosi, come quello del re del Marocco: un bastone e una bussola in avorio che Hassan regalò a Mitterrand conoscendo la passione del presidente francese per le passeggiate in montagna. O come un quadro, realizzato da un artista colombiano con ali di farfalla, e un arazzo in lana (di due metri per cinque) che rappresenta il volto di Mitterrand. Ci sono anche i regali strettamente protocollari che, spesso, tradiscono la freddezza dei rapporti tra la Francia e 1 «donatori». E' il caso _ di un vaso offerto dal presidente americano Reagan che — dicono i conoscitori del segreti dell'Eliseo — finora, era relegato nel deposito del palazzo presidenziale a Parigi. E' dalla sale (e dai sotterranei) dell'Eliseo, infatti, che provengono quasi tutti gli oggetti esposti da oggi a Cha¬

Luoghi citati: Bordeaux, Chàteau, Francia, Marocco, Parigi, Togo