Università della musica la Cee ha scelto Torino di Armando Caruso

Università della musica la Cee ha scelto Torino Unico progetto europeo, costo 2600 milioni Università della musica la Cee ha scelto Torino Con i Filarmonici, va realizzata ne\YS6 - U problema della sede TORINO — Il Parlamento europeo di Strasburgo e il ministero del Lavoro hanno a cuore le sorti della musica in Italia. Attingendo al Fondo comunitario sociale, la Cee ha stanziato due miliardi e seicento milioni (la partecipazione italiana è del 50 per cento) con i quali istituisce a Torino una Scuola superiore di musica per strumentisti e cantanti lirici. Titolare del progetto-pilota biennale, unico in Europa ed approvato dalla Comunità europea proprio per la sua aticlpicità, è l'Associazione Filarmonici di Torino, costituita in gran parte da docenti del Conservatorio, da strumentisti dell'Orchestra del Teatro Regio e dell'Orchestra Sinfonica della Rai. Alla Scuola superiore di musica, che si articolerà in due cicli successivi di sei mesi ciascuno, e che dovrà essere costituita entro la fine del 1986, pena la decadenza del finanziamento, potranno accedere 85 diplomati dei conservatori italiani, con un'età massima di 24 anni, dei quali il 40 per cento donne. Il piano di studi di duemila ore per allievo, oltre 'all'alto perfezionamento musicale» tende a creare nuovi posti di lavorò, per 'professionisti che abbiano spicca¬ to il senso della fusione delle sonorità in orchestra, sì da rendere al massimo in ogni formazione musicale, indipendentemente dal valore dei singoli direttori che la guidano», osserva il professor Oddenino, promotore del progetto assieme al collega Vittorio Muò. I corsi saranno cosi suddivisi: 22 violinisti, 8 violisti, 6 celli, 4 contrabbassisti, 3 flautisti, 3 oboi, 3 clarinetti, 3 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, 3 percussionisti, 10 pianisti e 10 cantanti. Al termine de! primo anno di studi, i migliori elementi potranno essere inseriti in gruppi orchestrali per eventuali tournée. n progetto è senza dubbio rilevante e naturalmente rifinanziabile, ma c'è un problema fondamentale ancora da risolvere: la sede. Dove si svolgeranno i corsi della Scuola superiore di musica? In uh primo momento la Regione Piemonte, che ha 11 diritto-dovere di sostenere 11 progetto-pilota in piena sintonia con il Parlamento Europeo .(pur non avendo previsto l'inserimento del corsi professionali nel plano di programmazione regionale) ha pensato a Villa Gualino, una struttura Anni Trenta, che possiede foresteria, sale di convegno, aule e persino un teatro fatto costruire dal grande mecenate, ma da ristrutturare interamente e non certo in tempi brevi. Oggi la soluzione-Villa Gualino non pare definibile e per tante ragioni. Osserva l'assessore regionale alla Cultura, Ezio Albertoh: 'Abbiamo saputo della delibera Cee soltanto un mese e messo fa. Una struttura che deve ospitare ' 85 persone non si improvvisa in due giorni. E' certo però che la Regione deve vagliare tutte le possibilità per agevolare l'Istituzione della Scuola superiore' di musica, progetto-pilota che può diventare la prima università della musica in Italia e che diverrebbe quindi un punto di riferimento importante non soltanto per i musicisti piemontesi, ma per tutti gli strumentisti italiani. Ci troviamo di fronte ad un fatto nuovo europeo, non abbiamo alcuna intensione di provincializzarlo». Chi insegnerà alla Scuola superiore di musica voluta dalla Cee? I primi nomi sono prestigiosi: Marcello Viotti, Jean Pierre Rampai, 11 flautista Larieu, Salvatore Accardo, Celibidache (per la fenomenologia musicale e direzione d'orchestra), Wolfgang Sawallish e Peter Maag, nonché il grande Luciano Pavarotti per i seminari ai cantanti. Armando Caruso

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