Scende anche il «prime rate»

Scende anche il «prime rate» Le condizioni del credito non erano cosi favorevoli dal 1978 Scende anche il «prime rate» WASHINGTON — 8uUa scia del ribasso del tasso di sconto dal 6,5 al 6 per cento annunciato l'altro Ieri dalla Riserva Federale, le grandi banche americane hanno ieri ridotto il prime rate, gli interessi di base, dall'8,5 all'8 per cento. Era dal principio del '78, quando stava per scoppiare la crisi petrolifera e minacciava di crollare il dollaro, che le condizioni del «edito non apparivano cosi .favorevoli negli Stati Uniti. Euforia, la Casa Bianca ha parlato di una «svolta»: «Si profila un forte rilancio dell'economia' ha dichiarato il portavoce Speakes -sema pericolo di inflazione*. Speakes ha sottolineato che in un anno, 1 prezzi alla produzione sono addirittura scesi dell'1,7 per cento. -Non abbiamo dubbi» ha concluso «c/te stia incominciando un lungo periodo di prosperità: L'euforia della Casa Bianca è dovuta all'accettazione da parte della Riserva Federale delle sue istanze politiche. Con le elezioni al Congresso a novembre, il presidente Reagan doveva promuovere l'aumento dei consumi e dell'impiego: all'inizio della settimana, il suo capo di gabinetto, Regan, aveva aspramente criticato il governatore Volcker per la sua riluttanza ad abbassare il tasso di sconto. Ma Volcker ha acconsentito con riserva: si dice che abbia informato alla Casa Bianca che farà marcia indietro se nel giro di qualche settimana non avrà la garanzia di una riduzione del deficit del bilancio dello Stato, e di un ribasso del tasso di sconto anche in Germania e in Giappone. li governatore della Riserva Federale si è piegato al Presidente perchè persuaso anch'egli che per il momento non esista il.rischio di una recrudescenza inflazionistica. In un breve comunicato, Volcker ha ricordato che la crescita degli aggregati monetari è stata modesta, che in genere gli interessi sono scesi in tutto il mondo, e che il prezzo delle materie prime è basso. A quest'ultimo proposito, il governatore ha preso anche atto che il crollo del prezzo del petrolio ha messo in difficoltà tutta l'industria estrattiva e delle raffinerie Usa, che va perciò rivitalizzata. Volcker ha inoltre ritenuto che gli effetti del suo provvedimento . fossero già stati scontati almeno parzialmente sia dalle borse che dai mercati dei cambi. Al tempo stesso, tuttavia, lo zar della finanza pubblica ha premesso che i capitali americani e quelli stranieri affluiti negU Stati Uniti non possono ne essere cooptati dal deficit del bilancio dello Stato, nè attratti all'estero da interessi più favorevoli, con grave danno per gli investimenti. Di qui la sua insi¬ stenza che il Congresso ripristini in qualche modo la legge sull'azzeramento del disavanzo statale appena dichiarata incostituzionale dalla Corte Suprema, e che il Giappone e la Germania abbassino anch'essi a breve ter mine 11 tasso di sconto. Questo allineamento degli alleati è ritenuto Indispensabile da Volcker anche per consentire ai prodotti americani, più a buon prezzo grazie al declino del dollaro, di entrare nei loro mercati La manòvra richiesta da Volcker è destinata anche ad alleviare la pressione sul dollaro creatasi In seguito alla necessità di esportare di più e importare di meno per ridurre il déficit della bilancia commerciale. Un rapporto della conflndustria americana ha dimostrato che il deprezzamento della moneta insufficiente a riequlibrare gli scambi e. c.

Persone citate: Regan, Volcker

Luoghi citati: Germania, Giappone, Stati Uniti, Washington