Traballa la giunta di Milano scontro su traffico e nomine

Traballa la giunta di Milana scontro sa fraffìeo e nomine Lunedì in Consiglio comunale si delineerà il futuro dell'alleanza Traballa la giunta di Milana scontro sa fraffìeo e nomine Le vicende romane e le divergenze locali hanno acuito l'insofferenza tra de e psi - La chiusura del centro storico è l'occasione per il «confronto)) - L'accordo Tognoli-Pillitteri MILANO — 'Escludo che si verifichi a breve termine un ribaltone politico, qui a Milano, come conseguenza della crisi di governo a Roma. Il pentapartito milanese ci sembra solido e opera con intelligenza sulla base di un accordo di programma, non di poltrone o spartizione dei posti. Noi siamo per la governabilità, al centro come in periferia. Non posso escludere ripercussioni qui a Milano, ma non ci saranno ritorsioni, almeno per ora». Giovanni Manzi, segretario provinciale del partito socialista, è appena ritornato dalla riunione della direzione del psi a Roma: una riunione agitata, nel corso della quale è stata adottata la linea dura del muro contro muro nel confronti della de. C'è però da dire che Manzi, se vede abbastanza nero riferendosi ai fatti romani, quando si parla di casa propria, non appare preoccupato. Niente crisi a Milano, allora? «Si vedrà a ottobre. Se il de Mazzetta continuerà ad impuntarsi sul traffico, sposando le tesi dei commercianti e non riconoscendo la volontà dei cittadini, che a grande maggioranza hanno chiesto la chiusura del centro storico al traffico privato, allora si potrà parlare di ribaltone». Nonostante queste affermazioni tranquillizzanti, sono in molti a ritenere che quanto prima a Milano, feudo politico di Bettino Craxi e roccaforte del psi, si arriverà a un cambio della guardia. I* Proprio dall'interno del par¬ tito socialista arrivano infatti indicazioni che la crisi all'interno del pentapartito scoppierà assai prima di ottobre, forse già in agosto, su un problema assai scottante, quello della nomina dei responsabili delle aziende municipalizzate, feudo economi co che comprende la pingue Azienda elettrica municipale, 1 trasporti (tram e metrò), la Sea che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa e altre attività minori. Sono centinaia di miliardi e migliala di posti di lavoro che ruotano intorno alle municipalizzate e che attirano gli interessi dei politici. Proprio due giorni fa la de milanese ha scoperto le carte preannunciando i propri candidati per l'Atro (trasporti di superficie), la Sogemi, che si occupa delle vendite di pro¬ dotti alimentari, e l'Arrisa (servizi dell'ambiente). I socialisti si erano riservati la Metropolitana e la Sea, i liberali la Centrale del latte, i repubblicani l'Azienda elettrica. Ma il psi, per volere di Bettino Craxi, ha fino ad oggi rinviato ogni decisione sulle nomine, nonostante che la de avesse posto l'ultimatum per il 30 giugno. Ora, a metà luglio, il mugugno cresce nelle file democristiane, soprattutto nella previsione che si debba andare ben più in avanti col tempo, magari all'autunno o alla fine dell'anno. E il segretario regionale della de, Bruno Tabacca può a mala pena confortare i propri compagni di partito che scalpitano per le nomine: 'Anche l'anno scorso — dice — abbiamo sostenuto che a Milano si doveva operare per la stabilità nazionale. Credo che anche in questa fase di contrasti questo principio non debba venire meno». Ma Manzi gli ritorce l'argomento affermando che vi sono in Italia nomine che attendono anni, e non mesi, prima di essere ratificate dal potere politico presso ban che, aziende di Stato, posti pubblici, per cui non è il caso di scandalizzarsi troppo se a Milano si aspetta un seme stre. Lunedi sera la giunta comunale potrebbe rinviare tutto all'autunno oppure spaccarsi proprio su questo argomento. A breve, dunque, potrebbe verificarsi il cambio della guardia: una giunta che si presenta divisa di fronte al Consiglio comunale, la crisi e quindi una nuova coalizione formata da psi, pei e psdi, che Insieme assommano 39 consiglieri su 80, e l'appoggio esterno o almeno la benevola astensione dei 2 verdi e dei 2 dp. Una maggioranza risicata, che però potrebbe tenere, sotto la guida di Paolo Pillitteri, cognato di Bettino Craxi, che è già. stato designato dall'attuale sindaco Tognoli come suo successore. Tognoli andrebbe per altro a Roma per dirigere l'organizzazione del psi, un incarico che ha portato notevoli fortune a chi lo ha saputo gestire bene in passato. E i compagni del pei? Estromessi da un anno da incarichi di giunta, dalle municipalizzate e da altri posti di rilievo, sono ritornati a dirigere le sezioni del partito, ma scalpitano e non vedono l'ora di rientrare. Il segretario regionale del pei. Roberto Vitali, smorza con le sue dichiarazioni questa spinta che viene dai quadri medio-alti del partito: «Noi siamo pronti a rientrare nella compagine di governo qui a Milano, abbiamo gli uomini e le strutture. E poi la situazione politica è propizia per il nostro ritorno: è un anno, da quando ce ne siamo andati, che tutto scricchiola, sia in Comune che in Provincia. Ormai le prime crepe del pentapartito sono diventate fenditure. Due sere fa la giunta provinciale è andata "sotto" tre volte sulla votazione del bilancio. Non dico che non ci interessino le cariche di potere, ma non riduciamo il ncstro apporto a questo-. g. rio.