La naja sotto accusa di Remo Lugli

La Biqja saffo accusa Dal Friuli al Piemonte, sulle tracce di un profondo malessere La Biqja saffo accusa Certi luoghi del servizio militare: un ex lazzaretto, un'ex fabbrica tessile, un edificio secentesco - Topi alla «Musso» di Saluzzo, ma la burocrazia blocca la disinfestazione - Nuovo autoritarismo dei caporali DAL NOSTRO INVIATO TOLMEZZO — Negli ultimi mesi quattro giovani di leva si sono suicidati in caserme del Friuli. Proteste, polemiche: da una parte si dice che molte caserme italiane sono invivibili perché fatiscenti o antigieniche, che vi imperversa il "nonnismo", cioè le soverchierie dei "nonni", i soldati più anziani; dall'altra si sostiene che 1 militari che si uccidono sono psicolabili, lo farebbero anche nella vita civile e le statistiche dimostrano che la percentuale del suicidi militari non è più alta; si assicura anche che 11 «nonnismo» viene combattuto. Per vedere come si vive in caserma ne abbiamo visitate alcune, in regioni diverse. Parliamo in questo primo servizio di caserme del Friuli e del Piemonte. A Tolmezzo, Caserma Cantore, sede del Gruppo Udine della Brigata Alpina Julia. (Qui la notte del 9 giugno scorso, mentre era di guardia all'ingresso, l'artigliere Roberto Kos si uccise esplodendosi tre colpi di fucile. In marzo uno specialista di malattie nervose lo aveva curato per una "sindrome dà alcoolismo e stato depressivo"). L'edificio è degli Anni Venti, nato come fabbrica tessile, poi diventato ospedale e infine passato al demanio militare. Un'ala è nuova, rifatta dopo il terremoto del 1976. La forza media è sui 400 uomini alloggiati in camerate con sei letti biposto; ogni soldato dispone di un armadietto. I servizi — un gabinetto ogni dieci uomini, file di lavandini con specchio e presa elettrica, docce con acqua calda alimentate da una caldaia — sono piastrellati e tenuti bene. Tutta la caserma, all'esterno e all'interno, si presenta fresca di vernice, un gruppo di soldati sta verniciando una facciata. 'Manutenzione continua — spiega il comandan te —: facciamo tutto con i nostri-Uomini». *■ ' La cucina è da grande albergo, a bollitori a vapore e grosse lavastoviglie; alla mensa la possibilità di scegliere tra due primi e due secondi, bevande a volontà, aranciata, coca cola oppure vino o birra. Chlusaforte (Udine), Caserma Zucchl, sede del Battaglione Clvldale. In parte crollata col terremoto, ora praticamente tutta nuova: cucine moderne, locali razionali, c'è anche un cinema con 400 posti che funziona tutte le sere con film diversi. Divertimento indispensabile d'altronde in questo luogo, dóve i militari—la forza può raggiungere i 600 uomini — sono più numerosi del civili, 400 abitanti La libera uscita può avere due sole mète, l'unica pizzeria e l'unlca'discoteca. Chi ha l'auto va nei paesi vicini, dove la situazione non è diversa. Tarvisio, Caserma Lamarmora, la più vecchia della brigata Julia, già lazzaretto austroungarico. Si sono abbattuti muri per fare più spazio e si sono alzate tramezze per creare stanze più confortevoli, nelle quali dormono 8-10 alpini. I banchi della cucina sono vecchi, già più volte revisionati, da tempo si aspettano quelli nuovi promessi. Anche qui si lavora molto per manutenzione, ma i risultati sono poco appariscenti a causa dell'età delle strutture. Situazione analoga, anche peggiore, in Piemonte, alla caserma Musso di Saluzzo, del Gruppo Artiglieri Montagna Aosta. Un edificio solido, bèllo per la sua linea secentesca (1680), ma non funzionale. I grossi muri, pieni di materiali vari, trasudano umidità anche ai piani delle camerate le quali poi. dando spazio a un grande e inutile corridoio, sono anguste per accogliere una ventina di brande, singole e doppie. In questa caserma si avvistano anche topi, e infatti una delle ultime richieste del rappresentanti del Cobar, l'organo elettivo del comitati di base a livello di battaglione, riguardava la disinfestazione. Richiesta accolta dal comandante, ma non ancora esaudita, dopo un mese, per motivi burocratici. A Cuneo, invece, la Caserma Viari è più accogliente, anche se già vecchiotta, degli Anni Trenta. E' formata da sei palazzine a U. a un unico piano, separate da ampi spazi verdi. Nella Vian affluiscono le reclute per l'addestramento di base della durata di un mese: un miglialo di giovani suddivisi in nove scaglioni nell'anno. ppooinasslmt La forza è di 1.200 reclute, più 300 uomini del quadri permanenti. In camerate di otto metri per nove ci sono otto letti biposto, 1 servizi igienici sono efficienti e in numero adeguato. La giornata del giovane in addestramento s'inizia con la sveglia alle 6,30; pulizia personale, ginnastica, prima colazione (latte, caffè, tè, miele, marmellata, biscotti, cornetti); alle 7,50 adunata per in¬ BYRON, LA «TORRE» DI ANNAPOLIS Annapolis. Inquadrati all'appello mattutino, fra i 1368 cadetti dell'Accademia della Marina degli Stati Uniti Byron Hopkins sovrasta di almeno venti centimetri i suoi commilitoni cominciare l'addestramento teorico e pratico (fucile, lancio di bombe, marce); tra le 10,15 e le 10,45 intervallo con possibilità di accedere allo spaccio, quindi nuove esercitazioni fino alle 12, ora della mensa. Libertà all'interno della caserma fino alle 14,15 e ripresa del lavoro che si conclude alle 17,50. Alle 18 mensa e poi libera uscita fino alle 23. Cuneo accoglie le reclute nel bar e nelle discoteche •ma — dicono 1 giovani — tra noi e la città c'è un Isolamento netto, tuttavia Bensa ostilità: praticamente due mondi paralleli che quasi si ignorano». Nei contingenti delle reclute, in quel primo mese di esercitazioni. C'è sempre qualche soldato di carattere debole che viene preso dallo sconforto per la lontananza dalla famiglia. E' il momento in cui don Mario, 11 cappella- no, cerca di contattarlo per una parola di incoraggiamento. «Afa in genere questi giovani fragili si riprendono presto, soprattutto graeie al vincoli di amicizia che si istaurano fra le reclute». E il nonnismo? Non v'è dubbio che il fenomeno esiste, anche se ora in misura più attenuata. Dice il gen. Benito Gavazza, comandante il 4° Corpo d'Armata cui appartengono le caserme visitate in questa prima parte del nostro giro: «Nell'ambito del miei reparti vengono reclutati ogni anno circa 28 mila giovani fra i quali almeno 350 con precedenti penali. E' facile che questi, avvalendosi della pseudo autorità conferitagli dall'anzianità, manifestino in forma violenta la loro aggressività. Ma questi fatti, quando individuati, sono perseguiti esemplarmente in via disciplinare o penale». Negli ultimi diciotto mesi le denunce penali nel 4° Corpo d'Armata sono state una ventina per episodi vari: imposizioni di collette, fuoco acceso sotto la branda di un militare che dormiva, guida volutamente pericolosa di un camion carico di reclute •Tutti i comandi dipendenti sono stati sensibilizzati perché dibattano l'argomento e si rompa il cerchio di omertà che può favorire il fenomeno». Il generale aggiunge che sta forse prendendo corpo un'altra forma di nonnismo: l'eccessiva pressione disciplinare praticata da caporali e caperai maggiori. 'Anche su questo aspetto si deve vigila- re'- Remo Lugli

Persone citate: Benito Gavazza, Bensa, Byron Hopkins, Lamarmora, Roberto Kos, Vian