Sotto le stelle di Umbria jazz

Sotto le stelle di Umbria jazz Programma ricchissimo per il festival che si apre a Terni Sotto le stelle di Umbria jazz Primo concerto con Scofield, Puente, la Cruz e De Piscopo - Poi Hampton, Shepp, Jarreau TERNI — Non c'è Wynton Marsalis, che è restato a casa preoccupato per le minacce antiamericane del terrorismo arabo: e il mancato arrivo del trombettista-fenomeno tòglie un po' di pepe a questa edizione formato Barnum di Umbria Jazz,) 11 maxifestival che comincia stasera a Terni con un obiettivo ben preciso: fare meglio di Nizza e Montreux, eventi top dell'estate. «Anzi, li abbiamo già superati — dicono quelli dell'organizzazione — Umbria ormai non ha rivali in Europa-. Quindi, nonostante il forfait di Marsalis, la grande kermesse punta più in alto che mal: e il cartellone ne risente, perché per crescere bisogna aprirsi e accogliere musiche marginali rispetto al jazz, ma con un seguito — e quindi un pubblico potenziale — che non si può trascurare. E' questo il tema di fondo di Umbria 86, annunciato fin dal concerto d'apertura, che vede affiancati il quartetto di John Scofield, ex chitarrista di Miles Davis, alfiere della fusion, la big band latina capitanata dal portoricano di New York Tito Puente, con Cella Cruz, «la Sarah Vaughan del salsa», e infine Tullio De Piscopo. Quasi paradossalmente, il compito di rappresentare l'ortodossia — per quel che possono ormai contare certe etichette — ricade sul batterista napoletano, che dopo l'ubriacatura e il successo rockettaro è tornato al jazz primo amore. «Mi sono accorto che certe cose rendevano ma non mi davano nessuna soddisfazione — ha confidato Tullio —. Io sono nato jazzista, e amo quella musica, perchè è vera, ti dà un feeling unico, la gioia e la voglia di suonare'.. E per celebrare il suo «ritorno .a casa» ha preparato un eccitante «solo» di tamburo e charleston dedicato a due grandi batteristi scomparsi di recente, Philly Jo e Jo Jones. Da domani si va a Perugia, dove il festival ha trovato da anni la sua sede naturale, dopo gli esperimenti del «de-, centramento». Si farà musica da sera all'alba, e dall'alba a sera, quasi senza interruzioni: ai giardini del Frontone, al Teatro Morlacchi, allo stadio, nei club, nelle piazze. Il programma è debordante, onnicomprensivo, catalogo dell'universo afroamericano: e le star sono talmente tante che si perdono, si accavallano, si soverchiano. Ci sono George Benson e Buddy Rich, Al Jarreau, Ardile Shepp, Jon Hendricks, Lionel Hampton: tutti, o quasi, 1 nomi che contano. E tanto rock-jazz, dal Weather Update (domenica), clonazione dei disciolti Weather Report firmata da Joe Zawinul, ad Herbie Hancock, che suona domani con una formazione di tutte stelle, 11 batterista Al Poster, il basslsta Ron Carter e il sassofonista Branford Marsalis, 11 fratello di Wynton che non ha paura, lui, né dei terroristi, e neppure di «contaminarsi» suonando, come ha fatto di recente, con una rock-star come Sting. L'epoca della purezza ad ogni costo è finita, busi ness is business. g. ter.

Luoghi citati: Europa, New York, Nizza, Perugia, Terni, Umbria