Tramonto di una sala cinematografica cara ai torinesi

Corso, il fatare è una banca Tramonto di una sàia cinematografica cara ai torinesi Corso, il fatare è una banca A sei anni dal tragico rogo si sono iniziati i lavori di ristrutturazione e restauro del palazzo - Il tetto sarà una sorta di piazzetta sopraelevata dalla quale si potranno vedere i banconi e il traffico di Porta Nuova - Nell'interrato, su due piani, un ampio parcheggio per clienti e dipendenti, che decongestionerà la difficile situazione Dopo oltre sei anni, da una settimana, si è Incominciato a lavorare nell'ex cinema Corso per trasformarlo In una grandiosa e moderna banca. ■•Nel rispetto perà — Spiega l'architetto Pier Paolo Maggiora, che ha curato il progetto — delle bellezze che hanno da sempre caratterizzato il fabbricato». Restauro quindi e ristrutturazione? •Sono i momenti pili delicati del nostro lavoro — prosegue —. Intendiamo ridare lustro agli accessi, restituire alla loro bellezza gli arredi del Ceragioli e le linee essenziali del disegno originario dell'ingegner Bonadè Bottino». Ideato fra il 1923 e il '25, il fabbricato è uno dei più rappresentativi esempi di «Artdéco» torinese. Sorto su un grande giardino, la denominazione iniziale ohe U primo gestore, l'aw. Livio Pugliese, gli aveva dato, era •Cinemapalazzo»; nel '35 11* nome venne cambiato in -Corso»; era 11 maggior locale della città del circuito Enic in sostituzione del demolito Salone Ohersi. Sino alla tragica notte del 9 marzo 1980 quando, per cause ancora non definite, un incendio ha ridotto il cinema in una annerita quinta teatrale. Quasi spariti gli stucchi dorati c i mosaici del pavimen- to, più nulla della grande cupola crème. Uno dei più prestigiosi punti di riferimento del torinesi, un pezzo della storia della citta, era finito ih rovina. E si chiudeva per sempre un'importante sala cinematografica. Poi, ai primi di luglio dello scorso anno, il progetto dello studio Arena approntato per la Sai, la società di assicura¬ zione proprietaria dell'immobile (oltre 10 mila metri quadri utilizzabili), ha ottenuto la delibera del Comune. Cosa accadrà dell'ex cinema Corso? Risponde l'arch. Maggiora: .Tutti gli spazi, oltre 1970 metri quadri, che erano sala di proiezione diventeranno un salone per il pubblico, con una teoria di balconate. Il tetto sarà una sorta di piazzetta sopraelevata dalla quale si potranno vedere i banconi e il traffico di Porta Nuova. Nei piani superiori, apremo circa 4600 metri quadri di uffici per la banca. Nell'interrato, su due piani, ci sarà un ampio parcheggio per clienti e dipendenti che consentirà, tra l'altro, di alleggerire una zona già di per sé tanto intasata». Ma al di là della sbrigativa descrizione delle linee essenziali, ci saranno altre novità. •Al piano terra — prosegue l'arch. Maggiora —, proprio dove c'erano le biglietterie e i corridoi d'ingresso alla sala, abbiamo previsto aree di collegamento con via Carlo Alberto e corso Vittorio Emanuele. Qui saranno collegati audiovisivi che, anche di notte, informeranno i passanti sull'attività bancaria e sui principali avvenimenti della città». Tempi? «Ci vorranno tre o quattro anni per completare i lavori. Alla fine però non ci sarà nulla da rimpiangere eVex Corso tornerà veramente agli splendori di un tempo, con una punta di moderno in più. Una proiezione rispettosa verso il futuro». Il progetto per il Corso prevede ùn elegante terrazzo dal quale si potrà ammirare il centro

Persone citate: Bonadè Bottino, Ceragioli, Livio Pugliese, Pier Paolo Maggiora, Salone Ohersi, Sino