Giro d'affari per 30 miliardi

Giro aiutimi per 30 miliardi h**M E' ancora segreto il testamento di Aiazzone Giro aiutimi per 30 miliardi h**M p hp* *, - M——■ Società, ville e 4 televisioni - Pochi quadri, non era un appassionato d'arte BIELLA — Il testamento di Giorgio Aiazzone non è stato aperto.^Lo ha ancora in custodia il suo notaio Giovanni Mancini, amico di famiglia, marito della dottoressa Clelia Allegretti De Lista che ha trovato la morte insieme al mobiliere biellese nella sciagura aerea. Questo documento da alcuni giorni è oggetto di un grande interesse. Lo vorrebbe avere la vedova, Rosella Piana, che delle ultime volontà del marito ha bisogno per fare fronte alle necessità immediate delle Imprese. Lo vorrebbero conoscere i legali e 1 professionisti di Giorgio Aiazzone che nonostante la tragedia non possono concedersi pause nel tutelare l'impero fondato dal mobiliere biellese. Per questo, ieri, la notizia pubblicata della avvenuta apertura del testamento di Aiazzone ha scatenato un putiferio. La vedova ha avuto una reazione sdegnata: -Sono tutte invenzioni — ha detto —. Il testamento di mio marito è ancora depositato nello studio del notaio Mancini che come tutti sapete è andato a Napoli per i funerali della moglie. Nessuno ha potuto aprirlo. Per favore non diciamo cose assurde. Comunque ho incaricato il nostro studio legale di Milano di presentare querela-. E in effetti ieri il notaio Giovanni Mancini era ancora a Napoli. Lo abbiamo rintracciato telefonicamente a casa della madre: «17 testamento è ancora depositato e non è stato aperto. Naturalmente fino a quando non sarà reso pubblico non posso svelarne i contenuti. Posso aggiungere però che il documento non dirà nulla che già non sì sappia. Mi spiego meglio. Giorgio Aiazzone ha ripetuto mille volte a voce quali sarebbero state le sue volontà se fosse morto,. Dunque tutto va alla moglie e alle figlie? •Non fatemi dire più di quanto possa. Anche senza il testamento, alla moglie e alle figlie sarebbe spettato la legittima, cioè i due terzi del patrimonio. Si Unga presente però che Aiazzone per quanto riguarda i soldi e gli affari era molto biellese, e a chi lasciano di solito i j biellesi il loro patrimonio?; La risposta la conoscono tutti: alla famiglia. Sul patrimonio di Giorgio Aiazzone si è molto favoleggiato in questi anni. Ma in realtà da cosa è costituito? Chi sa tutto è il dottor Paolo Nicodano, commercialista del gruppo. Dice: «L'elenco; è presto fatto. C'è il centro commerciale di corso Europa, Maximobili, la città del Mobile, Villa Reda e l'ex Villa Rivetti a Pollone dove abitava. E poi le televisioni che aveva acquistato recentemente, Televaltellina, Teleradiomilano 2, Telebiella e Canale 4S. C'era una società per gli immobili e una società di gestione per le aziende. Una cosa a sé stante erano le televisioni. H gruppo aveva comunque un giro d'affari di circa 30 miliardi; Ma quanto vale il patrimonio? E' possibile solo un calcolo approssimativo sul valore dei terreni e dei muri, il centro di corso Europa è stimato sui 3 miliardi; la città del mobile a Verrone, 400 mila metri quadrati già ora che è realizzato per il 60-70 per cento. varrebbe otto miliardi. Quando sarà finita, probabilmente entro l'87, ne varrà il doppio. • Villa Reda era stata ceduta ad Aiazzone dall'Istituto Bancario Laniero per una cifra ben lontana dai tre miliardi favoleggiati. Diciamo che la cifra reale era meno della metà-, aggiunge il dottor Nicodano. E la Ferrari? •Ce l'aveva solo in prestito dal direttore di una televisione privata — aggiunge 11 commercialista —. Lui aveva la Mercedes blindata, quella che gli era stata rubata-. E i Picasso, 1 Rembrandt, le case all'estero? •Sono tutte storie. Io so che Aiazzone non era un appassionato di arte. A casa aveva dei quadri di Monzeglio, forse dei Platinetti. A Villa Reda ci sono un piccolo quadro di maniera del 100 e uno grande sempre della stessa epoca. Tutto li. Mi creda, Aiazzone si era costruito una immagine da favola ben al di sopra della realtà. Era solo un gran lavoratore-. Maurizio Alf isi

Luoghi citati: Biella, Milano, Napoli, Pollone, Verrone