Pazienza: oggi vi dico tutto

Pazienza: oggi vidicotutt® -Spunta un altro conto di Calvi «in nero» per finanziamenti occulti Pazienza: oggi vidicotutt® Avrebbe ricevuto 7 miliardi dall'Ambrosiano per uomini politici italiani e stranieri MILANO — Agli inizi del 1979 Roberto Calvi, Licio Gelli e alcuni «pezzi da 90» della P2 si riunirono a Montecarlo per impartire una •lezione» al vertici della Banca d'Italia, cioè al Governatore Baffi e al direttore Sarcinelli. colpevoli secondo i partecipanti all'incontro di aver inviato un anno prima gli ispettori per verificare i conti dell'Ambrosiano. Da quell'ispezione emersero le contestazioni che portarono Calvi in tribunale nel 1981 sotto l'accusa di esportazione di valuta e avviarono la sua fine. Sarcinelli fu arrestato nel marzo del 1979 per presunti finanziamenti irregolari erogati dal Credito Industriale Sardo alla Sir, e poi scagionato al processo. Questi fatti inediti e altri di uguale Importanza sono stati raccontati nei giorni scorsi da Francesco Pazienza ai magistrati milanesi Pizzi, Bri chetti e Mazziotti, e si sono diffusi ieri nel Palazzo proprio alla vigilia di un altro interrogatorio di Pazienza, previsto per oggi. Potrebbe trattarsi del desiderio dell'ex enfant prodige dei nostri servizi segreti di collaborare con la magistratura italiana, oppure di qualche messaggio destinato ad ignoti protettori perché lo aiutino a sfuggire dalle maglie della giustizia, che lo perseguono per fatti indubbi (il concorso nella bancarotta dell'Ambrosiano). Come valutare, ad esempio, la vicenda di un conto corrente a lui intestato presso una banca romana, alimentato da fondi provenienti dalla Svizzera? In tutto 7,2 miliardi prelevati dai fondi neri dell'Ambrosiano oltre frontiera e finiti sul conto romano. Pazienza ha ammesso l'esistenza dei conto ma ha rivelato che il suo ruolo nella vicenda era quello del tramite, dello schermo, per quattrini che da Calvi arrivavano a personaggi po litici italiani ed esteri. Lui questi soldi li ha visti soltanto passare, ha soste nuto, senza intascare neppure una lira; lo può provare senza esitazione. Quando i magistrati gli hanno chiesto (e in questo caso potevano farlo, perché il reato previsto per episodi del genere è quello di bancarotta) a chi fossero andati i 7 miliardi, Pazienza ha risposto: »Ne parleremo la prossima volta-, cioè oggi. Le indiscrezioni del palazzo parlano di un capo di Stato sudamericano e di personaggi politici italiani di secondo rango, nonché di alcuni mediatori nei vari casi giuziari e politici che coinvolsero Calvi poco prima della sua fine, ma nomi e prove non sono ancora emersi. Infine, Pazienza avrebbe confermato un episodio dai contorni molto incerti, che già fu reso noto dalla vedova del banchiere. Clara Calvi nel corso di una sua testimoninza resa negli Stati Uniti ai magistrati milanesi. Calvi, secondo la vedova, avrebbe regalato una Bmw al magistrato romano Luigi Infelisi come ringraziamento per le sue attenzioni dimostrate nei confronti di Sarcinelli (che in effetti fu arrestato dal giudice istruttore Alibrandi dietro richiesta di Infensi). Quest'ultimo è stato raggiunto due mesi fa da una comunicazione giudiziaria emessa dalla procura della Repubblica di Perugia in merito all'episodio. Ma a sua discolpa Infelisi ha presentato le ricevute dei versamenti rateali effettuati per l'acquisto della vettura, per cui, come già successo in altri episodi del genere resi noti dalla vedova, gli inquirenti non sono ancora arrivati a conclusioni. Resta comunque il fatto che II caso Calvl-Ambrosiano si riaccende (prima il ritrovamento della borsa del banchiere, poi l'estradizione di Pazienza, infine l'arrivo di documenti di Gelll dalla Svizzera) coinvolgendo nuovi personaggi quando ormai le indagini sembravano arrivate ad un punto morto. g. mo.

Luoghi citati: Milano, Montecarlo, Perugia, Stati Uniti, Svizzera