Il supercondono annullato non risveglia gli abusivi

Il supercondono annullato non risveglia gli abasivi La sentenza della Consulta non sembra scuotere la Sicilia Il supercondono annullato non risveglia gli abasivi Il presidente della Regione Nicolosi: «La questione va risolta in sede nazionale» PALERMO — Il fronte degli abusivi dell'edilizia in Sicilia è in vacanza. Sono un lontano ricordo i blocchi stradali e ferroviari, le intemperanze e le clamorose proteste di piazza che esplosero in marzo in tutta l'isola. Il diniego opposto dalla Corte Costituzionale alle aspirazioni dei cosiddetti «abusivi per necessita» non scuote Palermo che. alla vigilia della riapertura dell'assemblea siciliana, sembra concentrata su temi politici più generali. Si ricomporrà il pentapartito a Palermo? Sarà confermato presidente della Regione il democristiano Rino Nicolosi e tornerà a sedere sulla poltrona di presidente dell'assemblea il socialista Salvatore Laurìcella? In Regione e nelle sedi dei partiti non si enfatizza la situazione dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della legge (tre soli articoli) con la quale l'assemblea siciliana aveva recentemente concesso ai costruttori abusivi più agevolazioni di quelle previste dalla legge nazionale sul condono. Secondò i giudici della Consulta .la legge regionale Interferisce nell'applicazione delle stesse norme penalmente rilevanti dettate dalla legge nazionale sul condono edilizio: attuarla porterebbe ad una paradossale situazione». Il commissario dello Stato in Sicilia aveva impugnato la legge regionale (approvata da tutti con 11 solo voto di un deputato liberale e comunque con larghe assenze tra i de¬ putati della maggioranza pentapartito) e lo stesso presidente della Regione, Nicolosi, non aveva nascosto il suo scetticismo anche quando era ricorso alla Corte Costituzionale in obbedienza ad un ordine del giorno votato dalla maggioranza in aula. -La Regione ha tentato di far valere sino in fondo e con un atteggiamento responsabile le proprie competenze e prerogative in materia di legislazione urbanistica — ha commentato l'onorevole Nicolosi —. Una soluzione al problema dell'abusivismo edilizio in Sicilia va ricercata in sede nazionale e tutte le forze politiche devono sentirsi impegnate in questa direzione, respingendo la tentazione di facili e demagogiche iniziative'. Non si sono lasciati cogliere impreparati i comunisti che nell'Isola hanno ampiamente appoggiato il movimento degli «abusivi per necessità» il cui alfiere è il sindaco pei di Vittoria, Paolo Monello. Domani a Palermo, nella sede del comitato regionale del pei, In un palazzo settecentesco, si svolgerà una riunione di amministratori, dirigenti di partito, parlamentari e tecnici con l'intervento del senatore Lucio Libertini, re sponsabile nazionale del pei per il settore casa, territorio ed ambiente, -La sentenza non risponde alle esigenze della Sicilia e ai bisogni espressi da tanta parte della popolazione che vive il dramma dell'abusivismo — ha osservato Elio Sanfilippo, membro della segreteria regionale del pei —. Prendiamo atto che c'è una sentenza della Corte Costituzionale che praticamente motiva Una contraddizione tra la legge nazionale e la non pertinenza della Regione a legiferare in materia». Sanfilippo, confermato che i comunisti siciliani non intendono disinteressarsi al problema, ha detto che «a maggior ragione, dopo questa sentenza, siamo più impegnati a sviluppare il movimento unitario e democratico di lotta che si è espresso in questi visi -perché il governo a Roma ripresenti subito il decreto con le modifiche che comprendevano alcune norme innovative e soprattutto la riduzione dell'oblazione». Polemico Vito Cusimano, capogruppo all'assemblea del msi-dn, che in marzo fiancheggiò gli ultras. dell'abusivismo. »Il problema viene affrontato solamente in termini fiscali — si è lamentato l'ono= revole Cusimano —, con la sola finalità di rastrellare denaro per rinsanguare le esauste casse dello Stato. Non si entra'assolutamente nel merito delle motivazioni all'ori gine della crescita edilizia spontanea». Con quest'ultima affermazione l'esponente missino ha inteso nuovamente evidenziare come nella maggior parte dei Comuni siciliani non siano stati adottati 1 plani regolatori, cosa che ha contribuito a fare «impazzire» l'edilizia. Antonio Ravidà

Luoghi citati: Palermo, Roma, Sicilia