La Giordania espelle il numero 2 dell' OIp di Emmanuel Jarry

La Giordania espelle il numera 2 delVOIp Dopo aver chiuso gli uffici dell'Organizzazione La Giordania espelle il numera 2 delVOIp Abu Jihad deve lasciare Amman «entro 48 ore» - Ora il divorzio Hussein-Arafat può dirsi consumato - Reazioni da Tunisi NOSTRO SERVIZIO AMMAN — Il divorzio tra il capo dell'Olp, Yasser Arafat, e re Hussein, annunciato dal sovrano hascemita il 19 febbraio, è ormai consumato. Lunedi scorso il governo giordano ha deciso di chiudere «con effetto immediato» "25 uffici dell'Organiszazione palestinese a Amman e di espellere, entro 48 ore, il «numero due» di Al Fatati, Abu Jihad. Dopo la rottura di febbraio, le relazioni tra Amman e l'Olp si erano rapidamente deteriorate. Le autorità giordane avevano moltiplicato le intimidazioni verso i responsabili palestinesi nel regno: arresti, espulsioni, vessazioni amministrative e poliziesche — misure che finora erano riservate quasi esclusivamente ai palestinesi della Cisgiordania e di Gaza. Inoltre i dirigenti giordani hanno incoraggiato la dissidenza di un ex collaboratore di Arafat, il colonnello Abu Zaim. Per non avvelenare la situazione, i dirigenti dell'Olp si erano defilati. Ma il 19 giugno il Consiglio rivoluzionario di Al Fatah (principale gruppo dell'Olp), riunito a Tunisi, denunciava «1 gravi attentati sferrati alle relazioni storiche e privilegiate tra i popoli palestinese e giordano». E chiedeva alla Lega Araba di intervenire sulle autorità giordane affinché mettessero fine ai loro «atteggiamenti ostili Queste affermazioni sono state prese a pretesto da Amman per far chiudere gli uffici Olp. La Giordania, secondo il comunicato ufficiale, sostiene che quegli uffici «non sono direttamente affiliati alle istituzioni ufficiali del' l'Olp» ma sono «agli ordini di partiti che hanno adottato una politica negativa nei confronti della Giordania». / servizi di Abu Jihad, comandante in capo aggiunto delle forze armate palestinesi, sono stati chiusi cosi come quelli che ospitavano emissari in Giordania della «Forza 17» (l'unità speciale incaricata della sicurezza di Arafat e delle operazioni di commandos) e del comandante del sei ■ tore occidentale, che sovraintende alle operazioni nei territori occupati. Sono rimasti aperti una dozzina di uffici Olp: quello che ospita il Consiglio nazionale palestinese (Parlamento), quello del rappresentante ufficiale dell'Olp, il gen. Abdel Razak Yahìa, e quelli di altre istituzioni da tempo a Amman, come la Società dei figli dei martiri palestinesi. In altre parole, la presenza palestinese, già ridotta dopo il 19 febbraio, non sarà tollerata che sotto un aspetto edulcorato. Nel suo comunicato, il governo ribadisce naturalmente di «rimanere favorevole a una politica che regolamenti la questione palestinese in un quadro di azione comune araba e che manterrà le relazioni con l'Olp, unico legittimo rappresentante del popolo palestinese». Le reazioni dell'Olp sono state durissime. A Tunisi Salah Khalaf ha detto che «la decisione del governo giordano non sorprende» e che si tratta di una mossa per imporre cambiamenti ai vertici dell'organizzazione. Emmanuel Jarry Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Abdel Razak Yahìa, Abu Zaim, Arafat, Fatah, Salah Khalaf, Yasser Arafat