Usa, sfida sul bilancio di Ennio Caretto

Usa, sfida sul bilancio La Corte Suprema boccia la legge sulla riduzione del deficit Usa, sfida sul bilancio Rinviata ai politici la «Gramm-Rudman» - Con essa si sperava di aver scaricato nelle mani neutrali del ragioniere dello Stato i tagli di spesa - Reagan approva la decisione della massima magistratura DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Da Ieri, il Congresso americano è alla ricerca di uno strumento legale che gli consenta di recuperare una delle leggi più importanti del dopoguerra, abolita lunedi dalla Corte Suprema perché incostituzionale, con una sentenza che ha visto d'accordo 7 giudici su 9: la legge sull'azzeramento rateale e automatico, di qui al 1991, dello spaventoso deficit di oltre 200 miliardi di dollari del bilancio dello Stato, legge battezzata Gramm-Rudman dal nome dei suoi autori. U tentativo del Congresso è cruciale per il risanamento della pubblica finanza Usa, e quindi anche per la stabilità del dollaro e la ripresa dell'economia americana. La legge Gramm-Rudman, approvata lo scorso anno, stabiliva le seguenti riduzioni del deficit del bilancio: a 176 miliardi di dollari quest'anno, a 144 miliardi di dollari nell'87, a 108 miliardi di dollari nell'88, a 72 miliardi di dollari nelr89, a 36 miliardi di dollari nel '90, e a zero miliardi nel '91. Creava inoltre un meccanismo automatico di tagli della spesa pubblica nel caso che il Congresso non si mettesse d'accordo a tempo su di essi: per la precisione, delegava al ragioniere generale dello Stato la potestà di imporll, a suo giudizio, ogni quattro mesi. Il ragioniere generale, Charles Boshwer, se ne è valso ad aprile, eliminando finanziamenti ai pubblici servizi per quasi 12 miliardi di dollari. La Corte Suprema non ha giudicato incostituzionale l'intera legge, bensì solo la delega della sua esecuzione al ragioniere generale dello Stato. Negli Stati Uniti, questo funzionario dipende dal Congresso, ossia dal potere legislativo. La delega, ha decretato la Corte, doveva essere data al potere esecutivo, in base al principio della separazione dei poteri. Motivando la sentenza, il presidente uscente della Corte, il giudice Burger, che si è dimesso ieri, ha perciò concesso 60 giorni di tempo al Congresso americano per rimediare all'errore.' Gramm e Rudman hanno già indicato due possibili vie d'uscita: o cambiare la figura giuridica del ragioniere generale, mettendolo alle dipendenze del potere esecutivo, o sostituirlo con un funzionario o un ente del governo. Per due mesi pertanto la legge resterà in vigore. Ma con le vacanze estive in mezzo, e con le elezioni congressuali alle porte (si svolgeranno a novembre) non sarà facile per i parlamentari mettersi d'accordo. Innanzitutto, tra i repubblicani e i democratici c'è un contrasto di fondo sulle spese da tagliare: repubblicani attaccano i servizi sociali, e difendono gli stanziamenti militari, i democratici fanno esattamente il contrario. In secondo luogo, eliminare una parte del deficit, e quindi colpire una parte degli elettori, potrebbe significare perdere dei voti. Reagan ha elogiato la Corte Suprema dicendo che essa ha chiamato 11 Congresso «ad assumersi le sue responsabilità», e ha ricordato a quest'ultimo che ha preso «un impegno solenne col popolo americano ad annerare il deficit-. Reagan mira a un emendamento costituzionale che obblighi il Congresso a preparare ogni anno un bilancio in pareggio, ma rifiuta non solo di limitare le spese della difesa, bensì anche di aumentare le tasse. Con la riforma fiscale che è stata approvata in forme diverse e in via preliminare dalla Camera e dal Senato, il Presidente si propone anzi di diminuire il prelievo fiscale e di mettere k.o. l'assistenzialismo. Dal salvataggio della legge Gramm-Rudman dipende quindi, oltre che l'immediato avvenire finanziario ed economico degli Stati Uniti, anche l'aspetto che la società americana assumerà a media scadenza. In una breve conversazione, Walter Heller, l'ex consigliere di Kennedy e di Johnson, ha osservato che il recupero della legge è importante per l'Europa, perché essa «ha un interesse preciso nella sana gestione della superpotenza... come i vagoni di un treno l'hanno nella efficienza della locomotiva'. Ma è anche pieno di incognite perché, «con un presidente come Reagan, la legge rischia di diventare il veicolo di una concezione sociale esageratamente liberista, * quasi elitista; attenta alle esigenze industriali e commerciali,' ma non alle istanze dei meno fortunati. Ennio Caretto

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